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L’estate è ufficialmente partita, e con lei è iniziato il solito esodo stagionale verso le mete calde del Mediterraneo. Tra voli low cost e spiagge da cartolina, Malta è ormai la regina delle destinazioni estive per migliaia di giovani italiani. Ma dietro il fascino dell’isola si nascondono anche alcune sorprese non proprio da cartolina. Parola di Ersilia, creator su TikTok nota come @livingmalta, che da anni vive sull’isola e condivide con ironia e realismo le sue esperienze da italiana all’estero.
Proprio lei ha lanciato un video con tre dritte fondamentali per chi ha in programma di sbarcare a Malta tra giugno e settembre. Non parliamo dei soliti “dove andare” e “cosa mangiare”, ma di quelle info pratiche che possono salvarti la vacanza (e lo stomaco). Ecco cosa ha raccontato.
1. L’acqua del rubinetto a Malta: potabile sì, ma chi la beve?
Il primo shock culturale a Malta? L’acqua. Non quella del mare, quella del rubinetto. Ersilia non ha dubbi: “Meglio evitare di berla”. L’acqua a Malta è sicura, certo, ma il problema è un altro: non arriva da sorgenti montane, perché di montagne qui non ce n’è neanche l’ombra. Niente fiumi, poca pioggia, tanto sole. Per garantire l’approvvigionamento idrico, l’isola si affida per circa il 65% alla dissalazione dell’acqua di mare (reverse osmosis) e per il resto a acque sotterranee.

Il risultato? Acqua clorata, spesso con un retrogusto salato che non conquista il palato. Non è pericolosa, ma molti locali (e expat) comprano acqua in bottiglia anche solo per lavarsi i denti. Ersilia rassicura: “Per cucinare, per lavare i denti o per l’igiene va benissimo, ma da bere è un’altra storia”. Attenzione anche alla scelta al supermercato: le bottiglie più comuni sono “Still Water” o “Table Water”, simili all’acqua demineralizzata. Contengono pochi sali minerali e spesso provengono anch’esse da processi industriali. Le “Natural Water” – tipo Rocchetta, San Benedetto o Panna – esistono, ma costano di più e si trovano solo nei supermercati più grandi.
2. Lingua maltese: non parli, ma capisci (o ti capiscono)
A Malta si parla maltese e inglese, ma l’italiano fa da terzo incomodo. L’isola, ex colonia britannica, ha l’inglese come lingua ufficiale in scuole, uffici pubblici e media. Il maltese invece è una lingua affascinante, con radici arabe e influenze italiane e inglesi, ma quasi impossibile da comprendere senza studio specifico, né tanto meno studiata nelle università europee.
La buona notizia per i turisti italiani è che molti maltesi capiscono l’italiano, grazie alla TV italiana che qui è sempre stata popolare. Questo però può giocare brutti scherzi. Come sottolinea Ersilia, “Fate attenzione a cosa dite in giro”: nei ristoranti, nei negozi e persino sugli autobus, è molto probabile che qualcuno capisca perfettamente ogni parola. Quindi no, parlare male del cameriere distratto pensando che non capisca, non è una buona idea. L’inglese resta comunque la lingua chiave per muoversi, soprattutto con le nuove generazioni. I giovani maltesi parlano inglese fluentemente e spesso lavorano nel turismo. Un bel vantaggio per chi ha una base scolastica o per chi vuole fare pratica.
3. Il momento giusto per partire: evita l’imbuto d’agosto
Chi pensa che Malta sia bella solo ad agosto, non ha mai parlato con un local. Ersilia è chiara: “Meglio evitare il periodo che va dalla seconda metà di giugno fino ai primi di settembre”. E non ha tutti i torti. In quel periodo, l’isola viene letteralmente presa d’assalto da turisti italiani, inglesi, francesi e tedeschi. Le spiagge diventano affollate come la metro di Milano alle 8 del mattino, i prezzi salgono, e trovare posto nei locali diventa una sfida quotidiana.
I mesi d’oro? Fine maggio, inizio giugno e poi la fine di settembre. Il clima è già (o ancora) fantastico, l’acqua è calda, il sole c’è, ma senza il sovraffollamento da picco estivo. Perfetto per chi vuole godersi le spiagge come Golden Bay, Mellieħa o Għajn Tuffieħa senza sgomitare per un asciugamano.
Bonus: guida rapida sull’acqua a Malta
- L’acqua del rubinetto è potabile, ma ha un sapore forte: preferita l’acqua in bottiglia per bere.
- Per cucinare, lavarsi, fare la doccia: nessun problema con l’acqua del rubinetto.
- Le “Still Water” sono più economiche ma quasi prive di sali minerali.
- Le “Natural Water” sono più ricche e costano di più, ma valgono la pena se si resta a lungo sull’isola.
- Per chi odia la plastica: valuta filtri a carbone attivo per migliorare il gusto dell’acqua di casa.
- Evita fonti naturali (ruscelli, laghi): possono contenere batteri. Se ti avventuri, usa filtri o fai bollire l’acqua.
