L'avvocato Fontana spiega qual è la differenza tra querela e denuncia: "Non sono la stessa cosa"

Quante volte hai sentito dire: "Ti denuncio!" oppure "Ti querelo!"? Succede spesso, e altrettanto spesso vengono usati come sinonimi. Ma non lo sono affatto. A chiarire una volta per tutte la differenza tra denuncia e querela ci ha pensato l'avvocato Mattia Fontana, penalista e creator su TikTok, dove spiega il diritto con parole semplici e video comprensibili anche per chi di legge sa poco o nulla. Nel suo ultimo contenuto virale, Fontana mette in fila una serie di punti chiave che, in caso di problemi legali, possono davvero fare la differenza. Perché sapere cos’è una denuncia e cos’è una querela non è solo roba da giuristi: può interessare tutti, soprattutto se ci si trova – volenti o nolenti – coinvolti in un procedimento penale.

Querela e denuncia non sono la stessa cosa

L’avvocato Fontana è chiaro fin da subito: la querela non è la denuncia. Cambiano gli effetti, cambia la gravità del reato a cui si riferiscono, cambia anche chi può presentarle e in quali tempi. Su una sorta di lavagnetta, il penalista fa un riassunto schematico con le differenze di questi strumenti giuridici.

La denuncia è lo strumento usato per segnalare alle autorità giudiziarie un reato procedibile d’ufficio. Si tratta in genere di reati gravi, che la legge punisce anche senza che la persona offesa presenti un atto specifico. L’esempio fatto da Fontana è chiarissimo: una rapina viene perseguita anche se la vittima non denuncia nulla. Basta che qualcuno – anche un testimone o un agente – venga a sapere del fatto.

La querela, invece, riguarda reati meno gravi, o comunque quelli che la legge considera procedibili solo su richiesta della parte offesa. Un caso tipico è quello delle percosse, ma rientrano nella querela anche reati ben più pesanti come lo stalking o addirittura la violenza sessuale. La differenza sta nel fatto che per questi due ultimi casi il legislatore ha previsto termini più ampi per agire, proprio per tutelare meglio le vittime.

Chi può presentare una querela o una denuncia?

Una denuncia può farla chiunque abbia notizia di un reato. Non serve essere coinvolti direttamente: anche un passante, un conoscente, un medico o un cittadino qualunque può rivolgersi a polizia o carabinieri per segnalare un reato grave. E può farlo in qualsiasi momento, senza limiti di tempo.

La querela, invece, può essere presentata solo da chi è parte offesa, cioè da chi ha subito in prima persona il reato. Non solo: va fatta entro novanta giorni dal momento in cui si scopre il fatto. Per i reati di stalking e violenza sessuale, come spiega Fontana, i tempi si allungano: si può querelare entro 6 mesi per lo stalking, entro 12 mesi per la violenza sessuale.

L'avvocato ha precisato che querela e denuncia non sono la stessa cosa, per diversi motivi
L'avvocato ha precisato che querela e denuncia non sono la stessa cosa, per diversi motivi

Altro punto chiave: la denuncia non si può ritirare. Una volta fatta, parte il procedimento e non si torna indietro. Non è prevista alcuna "remissione" né possibilità di bloccare la macchina giudiziaria.

Per la querela, il discorso è diverso. In molti casi può essere ritirata, a patto che non si sia ancora arrivati alla sentenza. Si chiama remissione di querela ed è un atto con cui la persona offesa comunica di non voler più procedere contro il presunto colpevole. Ma ci sono eccezioni importanti: per esempio, nei casi di stalking la remissione è solo processuale, cioè avviene davanti a un giudice. Per la violenza sessuale, invece, una volta presentata la querela non può essere più ritirata, è irrevocabile.

Qual è lo strumento più “forte”?

Nel linguaggio comune, spesso si pensa che “denuncia” e “querela” siano due parole intercambiabili. In realtà, la denuncia ha un peso maggiore, perché attiva automaticamente il procedimento penale per reati considerati di particolare allarme sociale.

La querela ha una funzione altrettanto importante, ma più mirata: serve a proteggere i diritti individuali nei casi in cui lo Stato ritiene che debba essere la vittima a decidere se procedere penalmente o meno. Questo avviene spesso in ambiti privati, come litigi familiari, aggressioni lievi, diffamazioni, ma anche in contesti molto gravi, come evidenziato nei casi di violenza.

Per presentare una denuncia basta andare presso una stazione di polizia o dei carabinieri, oppure inviare una comunicazione scritta al pubblico ministero. Chiunque può farlo, anche senza un avvocato.

La querela funziona in modo simile: si va dalle forze dell’ordine o si presenta in procura, ma in questo caso serve che la persona offesa firmi il documento. In alcuni casi, per maggiore tutela, si può presentare querela con l’assistenza di un avvocato penalista.

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