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Un video pubblicato dalla pagina Instagram @oida_austria ha sorpreso moltissimi utenti. Il titolo recita testualmente: “Lo sapevi che in Austria quasi nessuno ha l’aria condizionata?”. Una frase che ha lasciato perplessi tanti italiani che non possono fare a meno del condizionatore, almeno da giugno ai primi di settembre. Eppure è proprio così: in Austria, anche durante le ondate di calore, l’aria condizionata in casa resta un’eccezione. Ma perché?
Il clima non è più quello di una volta
L’idea che l’Austria sia un Paese "fresco" perché montano e lontano dal mare regge solo in parte. È vero: Vienna, Innsbruck, Graz e altre città alpine hanno da sempre goduto di estati più miti rispetto al sud Europa. Ma negli ultimi decenni qualcosa è cambiato. Il cambiamento climatico ha colpito duramente anche l’Austria: le estati diventano sempre più torride, le ondate di calore si susseguono e le temperature superano spesso i 30 gradi, anche a quote più alte. Secondo i dati dell’ZAMG (Zentralanstalt für Meteorologie und Geodynamik), il servizio meteo nazionale, le temperature medie estive sono cresciute in modo evidente dagli anni ’80 ad oggi. Nonostante ciò, l’aria condizionata resta una rarità all’interno delle abitazioni private. Una scelta culturale? In parte sì. Ma ci sono motivi più pratici e burocratici dietro questa realtà.
Installare l’aria condizionata? Missione quasi impossibile
Il nodo centrale è legato alla proprietà immobiliare. In Austria, molti appartamenti sono di proprietà privata e gli affitti sono regolati da contratti molto rigidi. Come ha spiegato @oida_austria, i proprietari di casa spesso non permettono modifiche strutturali. E installare un condizionatore richiede, quasi sempre, un intervento fisso: un’unità interna collegata a una esterna, che va montata sulla facciata.

Il problema è proprio la facciata: in molti condomini austriaci serve l'approvazione di tutti i residenti per modificarla. Basta che uno solo si opponga, e il progetto salta. Niente aria condizionata. In più, molti edifici sono storici, vecchi di decenni o addirittura secoli, e i vincoli architettonici impediscono l’aggiunta di “scatole bianche” antiestetiche alle pareti.
“Adorano il caldo”: quando la cultura conta più dei gradi
Nei commenti al video, tantissimi utenti residenti in Austria hanno confermato. Uno scrive: “Gli austriaci adorano il caldo. Vivo qui da 14 anni. Non mettono il ghiaccio nelle bevande, trovano i ventilatori troppo rumorosi o con un vento troppo forte. Stanno benissimo con 26-28 gradi in casa. Nei tram e nei bus chiudono i finestrini anche con 35 gradi fuori, perché credono che il vento faccia ammalare”. Ovviamente non parliamo di ogni singolo cittadino austriaco vivente, ma rispetto all'Italia e ad altri paesi, si sente meno la necessità di avere l'aria fresca 24 ore su 24. “Non sto scherzando. Non ho mai capito questa cosa. E ovviamente non posso installare un condizionatore nel mio appartamento, perché per il proprietario non è necessario”, conclude l'utente.
Non si tratta solo di regole e burocrazia, quindi. Anche la mentalità austriaca ha un peso. Il caldo viene spesso percepito come normale o addirittura salutare. Il rifiuto di ventilatori o aria condizionata in nome della “salute” o della “tranquillità” ambientale è piuttosto diffuso, specialmente tra le generazioni più anziane.
Uffici freschi, case bollenti: la strana logica del comfort
Una distinzione importante va fatta: i luoghi pubblici in Austria sono climatizzati. Supermercati, uffici, negozi e centri commerciali sono generalmente attrezzati per combattere il caldo. Le case private no. Nei momenti liberi, chi può va al lago, ai fiumi, in montagna. Chi resta in casa, invece, si arrangia. “Quando le temperature diventano davvero insopportabili, compriamo quei condizionatori portatili da 100-200 euro”, scrive un altro utente. “Ma rovinare edifici di 500 anni con quelle scatole orribili, no grazie. Anche se, certo, il post ha ragione sul fatto che quasi tutti i proprietari non permettono modifiche”.
Chi cerca una soluzione senza vincoli può optare per sistemi portatili o condizionatori senza unità esterna. Ma si tratta comunque di un investimento non da poco, per qualcosa che — tranne a luglio e agosto — serve solo in poche settimane all’anno.
Infatti, nonostante il cambiamento climatico, in gran parte dell’Austria il clima resta più mite rispetto al Mediterraneo. Le notti estive difficilmente restano sopra i 22-23 gradi, e spesso l’aria si rinfresca dopo il tramonto. Chi ha case ben isolate riesce a mantenere una temperatura interna accettabile con tende, finestre chiuse di giorno e apertura serale.
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