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Scogliere drammatiche che precipitano in acque trasparenti, spiagge nascoste raggiungibili solo a piedi, villaggi senza auto e tramonti che sembrano sospesi nel tempo. Non è un sogno, è Folegandros, un’isola greca che i locali paragonano spesso alla Santorini di 30 anni fa. E lo dicono con un sorriso complice, sperando che resti un segreto ancora per un po’. La content creator @deccadotcom ha acceso i riflettori su questa perla delle Cicladi grazie a un video che mostra scorci selvaggi e scene di vita lenta. “Di quest'isola greca non ne parla nessuno e questo è il motivo per cui dovresti andarci!”, scrive. E non ha torto.
Dove si trova Folegandros e come arrivarci dall’Italia
Folegandros si trova nel Mar Egeo meridionale, incastonata tra Santorini e Milos. È una delle isole più remote delle Cicladi, ed è proprio questa sua posizione defilata a renderla così speciale.
Non esiste un aeroporto sull’isola: dunque nessun volo diretto, nessun charter, nessun atterraggio rumoroso. Uno svantaggio in termini di comodità, un vantaggio in termini di tranquillità e rumore. Per raggiungerla dall’Italia il modo più rapido è volare a Santorini e poi prendere un traghetto. Il viaggio in mare dura circa un’ora e i collegamenti sono frequenti durante l’estate. In alternativa, si può volare su Mykonos o Atene, ma i tempi di percorrenza via mare si allungano notevolmente (fino a 5 ore da Mykonos).
La Chora: uno dei borghi più belli d’Europa
Il cuore pulsante di Folegandros è la sua Chora, un villaggio arroccato su una scogliera a 200 metri sul livello del mare. Nessuna auto, solo viuzze pedonali, case bianche con porte azzurre, piazze ombreggiate da bouganville e un’atmosfera che profuma di Grecia autentica. Qui si trova anche il Kastro, un insediamento fortificato risalente al XIII secolo. Ancora abitato, è perfettamente conservato e racconta la storia di un’isola che ha saputo difendersi nei secoli, non solo dai pirati, ma anche dal turismo selvaggio.

Dal centro del villaggio parte la scenografica scalinata a zig-zag che conduce alla Chiesa di Panagia, simbolo dell’isola e punto panoramico perfetto per assistere a tramonti infuocati sull’Egeo.
Spiagge selvagge e sentieri da esplorare
Niente stabilimenti, lettini o beach bar. A Folegandros le spiagge si conquistano con le gambe. La più iconica è Katergo, raggiungibile con una camminata o via mare. Sabbia dorata, acqua trasparente, silenzio totale. Ma non è l’unica.
Agali, Livadi, Latinaki, Pountaki e Vardia sono altre calette da cartolina, spesso accessibili solo a piedi o con piccole barche. L’isola è attraversata da una fitta rete di sentieri di trekking che collegano villaggi, spiagge e punti panoramici. Una vera palestra a cielo aperto per chi ama camminare nella natura mediterranea. Tra i percorsi più suggestivi c’è quello che porta al faro di Apropounta, all’estremità occidentale. Il panorama si apre su un orizzonte infinito, dove il blu del mare si confonde con il cielo.
Tradizioni vive e vita lenta: l’anima nascosta di Folegandros
Lontano dalla Chora, nell’entroterra collinare, sorge il villaggio di Ano Meria. Qui la vita segue ancora i ritmi della terra. Le case sono basse, gli orti ordinati, le taverne servono pasta fatta a mano (le celebri matsata) e l’accoglienza è sincera. Imperdibile una visita all’Ecomuseo, che racconta la storia contadina dell’isola attraverso oggetti originali, ricostruzioni e testimonianze dirette. È uno dei pochi luoghi dove si può capire davvero com’era vivere su un’isola greca prima dell’arrivo del turismo.
Un’altra curiosità poco nota è la processione ortodossa di Pasqua: l’icona della Madonna viene portata casa per casa, in un rito che unisce l’intera comunità e che rappresenta una delle tradizioni religiose più sentite dell’Egeo meridionale.
Un’isola da scoprire prima che diventi famosa
Folegandros non è ancora "esplosa". Non ci sono navi da crociera, non ci sono resort, e chi la visita di solito è un viaggiatore curioso, in cerca di autenticità. La sua bellezza risiede proprio in ciò che non offre: niente caos, niente traffico, niente nightlife rumorosa. Come scrive @deccadotcom, è un’isola "selvaggia, romantica e poco cementificata: come la Grecia di trent'anni fa". E non è un’esagerazione.
Da sapere: il nome antico dell’isola è Policandro. Secondo una leggenda locale, prende il nome da un figlio di Minosse, re di Creta, che fu il primo a colonizzarla. Un legame che affonda le radici nel mito e nella storia dell’Egeo. Un altro luogo magico è la Chrysospilia, una grotta marina accessibile solo in barca, dove gli antichi giovani dell’isola incidevano i loro nomi durante i riti di passaggio all’età adulta. Un santuario naturale che custodisce il tempo come fosse oro.
