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Un caffè e tre dolci in riva al mare? Copenaghen è più cara di Milano (che ha i Navigli, che sono la stessa cosa). Lo racconta Benedetta Verona, viaggiatrice seriale italiana, che insieme al suo fidanzato ha deciso di iniziare la giornata nella capitale danese con una colazione dolce, vista acqua. Ma non acqua qualsiasi. Parliamo del porto di Copenaghen, quello chic, minimal e scandinavo dove ogni mattina si mescolano pendolari in bici, turisti con lo zaino in spalla e hipster col laptop in mano.
Colazione basic, prezzo deluxe: quanto costa il buongiorno danese
Benedetta e il suo compagno hanno ordinato un cinnamon bun, un cardamom croissant e uno spandauer, accompagnati da un solo caffè filtro – quello stile Americano che nei menu locali chiamano filter coffee. Totale: 21 euro. Sì, hai letto bene. Tre dolci e un caffè, per un costo medio di oltre 5 euro a pezzo.
Ma cosa sono questi dolci danesi diventati ormai virali tra i foodies?
- Cinnamon bun: una spirale lievitata e profumatissima, piena di cannella, tipica di tutta la Scandinavia.
- Cardamom croissant: variante del classico croissant, ma aromatizzata con cardamomo – una spezia molto amata in Danimarca.
- Spandauer: dolce da forno simile a una sfoglia ripiena, spesso con crema alla vaniglia o marmellata al centro, decorato con glassa bianca.
I due italiani li hanno gustati su una piattaforma di cemento a pochi centimetri dall'acqua, seduti su sedie pieghevoli da spiaggia. Minimalismo danese allo stato puro. "Economico, cominciamo bene", ha ironizzato il fidanzato di Benedetta mentre inquadrava il suo cinnamon bun da 6 euro.

Copenaghen, la regina del caro vita: ecco perché costa tutto così tanto
Perché una colazione può arrivare a costare quanto una cena? Non si tratta di un errore del barista o di una trappola per turisti. A Copenaghen, i prezzi sono semplicemente così. E i motivi sono tanti, tutti strutturali.
- Tassazione alle stelle: l’IVA danese è al 25%, una delle più alte in Europa. Si aggiunge una pressione fiscale sui redditi che, per le fasce più alte, può superare il 50%.
- Stipendi altissimi: i salari medi sono elevati. Questo permette ai danesi di vivere bene, ma fa salire i prezzi in ogni settore, dalla ristorazione agli affitti.
- Affitti e immobili fuori scala: un bilocale a Copenaghen può costare tranquillamente oltre 1.600 euro al mese. Comprare casa in centro? Si parte da 7.500 euro al metro quadro.
- Prezzi al consumo da brivido: biglietto dell'autobus oltre i 3 euro, benzina vicina ai 2 euro al litro, cena per due in ristorante medio? Difficile scendere sotto i 100 euro.
- Servizi impeccabili, ma cari: trasporti puntuali, sanità pubblica eccellente, infrastrutture moderne. Tutto vero. Ma tutto questo costa, anche al consumatore finale.
- Domanda alta, offerta limitata: la capitale danese è sempre più attrattiva, ma gli spazi abitativi restano pochi. La legge di mercato fa il resto.
Turisti storditi dai prezzi, ma i danesi sorridono
Per chi visita la città, fare i conti con il caro colazione a Copenaghen è un'esperienza quasi mistica. Gli italiani in visita spesso escono dai bar col portafoglio più leggero ma il cuore pieno di estetica nordica. Per i danesi invece quei 21 euro sono la normalità. Il potere d'acquisto interno, infatti, è molto alto: stipendi sopra la media, servizi pubblici ben funzionanti, sicurezza e welfare avanzato.
La vera differenza sta nella percezione del valore. Per un turista abituato al cappuccino a 1,50 euro e al cornetto a un euro, un cinnamon bun da 6 euro può sembrare eccessivo. Ma per chi vive a Copenaghen, rappresenta il prezzo giusto per un prodotto artigianale, preparato con materie prime di qualità, servito in un contesto urbano ordinato, pulito e rilassante.
