In Sicilia c'è una provincia poco visitata, me ricca di grandi scoperte: ecco l'itinerario perfetto.
Nel cuore pulsante della Sicilia, lontano dalle rotte affollate e dai cliché da cartolina, si cela una terra che custodisce con orgoglio la propria identità. Enna, terza provincia meno visitata d’Italia, è un luogo dove il turismo di massa non è ancora arrivato e dove ogni scorcio racconta storie di pietra, di vento e di silenzio. Due giorni bastano per innamorarsi, ma non per dimenticare. Il viaggio comincia nell’entroterra, tra terre arse e colline ondulate, là dove il paesaggio si fa quasi lunare. A Centuripe, i Calanchi del Cannizzola disegnano un deserto surreale, un labirinto di argilla e silenzio. Il borgo stesso, disposto come un'enorme mano aperta, regala vedute che sembrano acquerelli sospesi nel cielo. A soli 45 minuti dall’aeroporto di Catania, è la porta segreta di questo itinerario.
La strada prosegue verso Agira, adagiata su una rupe che domina la valle. Qui, il tempo scorre secondo un ritmo tutto suo. La “Bottega delle Cassatelle” è una sosta obbligata: le sue cassatelle, dolci ripieni di ricotta, racchiudono la semplicità e la dolcezza autentica della tradizione ennese. Passeggiare per Agira significa incontrare vicoli medievali, balconi fioriti e silenzi che parlano. Il pomeriggio si apre con una deviazione verso Nicosia, un borgo teatrale incastonato tra quattro colli rocciosi. Le case sembrano arrampicate su se stesse, mentre le chiese barocche spuntano come gemme tra le pietre. Pranzare all’Antica Osteria, con la sua cucina sincera e schietta, è un’immersione nei sapori del territorio: il pane caldo, l’olio profumato, i piatti di una volta che sanno di casa.

Ma è al tramonto che la magia si compie. Assoro, con il suo belvedere sospeso sull’infinito e un castello abbandonato che domina il paesaggio, è una visione da togliere il fiato. Qui, l’ombra lunga del sole accarezza i tetti in silenzio. Il tempo si ferma. La notte si fa quiete sul Lago di Pergusa, specchio d’acqua mitologico che fu teatro del ratto di Persefone. Al Riviera Hotel, l’accoglienza è semplice e genuina. La piscina si affaccia sulle colline e il silenzio è interrotto solo dal canto degli uccelli.
Enna e i suoi tesori nascosti: un giorno tra storia, mito e meraviglia
Il secondo giorno inizia da Enna alta, la “Belvedere di Sicilia”, che domina l’isola dal suo trono di roccia. La Torre di Lombardia, con le sue mura imponenti, racconta di svevi e aragonesi, di battaglie dimenticate e di panorami mozzafiato. Dal Duomo di Enna, un trionfo barocco, lo sguardo spazia verso l’Etna, lontana ma presente, sentinella silenziosa. A pochi chilometri, Villarosa accoglie il viaggiatore con un’inaspettata meraviglia: il Treno Museo. Vagoni storici trasformati in stanze narrative, dove la memoria mineraria e agricola della provincia si fa tangibile. Una visita guidata da 5 euro che vale molto più, perché custodisce il volto autentico di chi ha costruito questa terra con le mani.
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Il pomeriggio si chiude in gloria a Piazza Armerina, dove arte e storia si fondono in un’esperienza senza tempo. La Basilica Cattedrale, svettante e maestosa, è il preludio a una meraviglia riconosciuta in tutto il mondo: la Villa Romana del Casale. Mosaici perfettamente conservati, stanze affrescate, scene di caccia e mitologia: è un viaggio dentro il mondo antico, in un silenzio reverenziale. Se invece hai voglia di riscoprire l'Umbria, ecco le tappe più belle in estate.
