Si trasferisce negli Stati Uniti ed è costretta ad andare dal medico: "Ho avuto paura"

Marta Rodríguez, tiktoker spagnola con oltre 300.000 follower, vive da tempo negli Stati Uniti e ha condiviso su TikTok un’esperienza che ha colpito moltissimi utenti: andare dal medico oltreoceano può trasformarsi in una fonte di ansia per chi non è nato e cresciuto in questa nazione così particolare. Soprattutto quando si entra in contatto con il sistema sanitario americano, tanto diverso da quello europeo, e ci si ritrova a dover assumere farmaci sconosciuti. “Ogni volta che devo andare dal medico e mi prescrivono delle pillole qui negli Stati Uniti, ho paura”, ha raccontato in uno dei suoi video virali.

Il sistema sanitario americano visto da una persona europea

Marta, spagnola originaria della regione di Murcia, vive attualmente in una famiglia americana che la ospita. È una au pair (ragazza alla pari) come tante altre. Ha voluto raccontare pubblicamente un episodio specifico: durante una visita medica, le hanno prescritto un antidolorifico dopo l’estrazione del dente del giudizio. Nulla di strano, finché non è arrivato il consiglio allarmante del suo “host dad”, ovvero l'uomo che la ospita a casa: “Stai attenta con queste pillole, non prenderle se non è strettamente necessario. Potrebbero creare dipendenza”.

Andare dal medico negli Stati Uniti è diverso dall'Europa.
Andare dal medico negli Stati Uniti è diverso dall'Europa.

Questa frase, apparentemente innocua, ha scatenato in Marta un’ondata di dubbi e paura. La ragazza ha ammesso di essersi sentita vulnerabile e confusa, anche perché la confezione delle pillole, racconta, è proprio come quella che vediamo nei film americani: bottigliette di plastica arancione con tappo a prova di bambino e un’etichetta piena di avvertimenti.

Farmaci negli USA: confezioni su misura e regole ferree

Uno degli aspetti che più ha colpito Marta è il modo in cui vengono distribuiti i farmaci da prescrizione negli Stati Uniti. “Ti danno esattamente il numero di pillole che devi prendere: se la cura dura cinque giorni con due pillole al giorno, te ne danno dieci, non una di più”, spiega nel suo video, che ha superato i 4.600 like.

Questo approccio super controllato ha lo scopo di prevenire l’abuso di oppiacei, ansiolitici e altri farmaci a rischio. Negli Stati Uniti, il problema della dipendenza da medicinali è talmente grave da essere considerato un’emergenza sanitaria nazionale. Per questo motivo, ogni pillola viene tracciata e consegnata con estrema cautela.

Un contrasto evidente rispetto alla Spagna (e Italia), dove — come sottolinea Marta — “vai in farmacia, prendi la scatola intera e se ti avanzano pastiglie, le tieni per la prossima volta”. Una libertà che negli USA non esiste e che, paradossalmente, porta Marta a sentirsi meno sicura, nonostante le buone intenzioni del sistema americano.

“Mi sono svegliata zombi”: gli effetti collaterali e la paura

Il racconto di Marta diventa ancora più teso quando parla dell’effetto di alcuni farmaci prescritti per una semplice infezione urinaria. Dopo aver assunto la prima dose, racconta di essersi svegliata completamente spaesata: “Mi sono alzata e non sapevo dove fossi. Mi sentivo uno zombi. Ho pensato subito: saranno le pillole”. Una reazione che ha alimentato le sue paure. “Non ho idea di cosa mi stiano dando. Io mi fido di quello che mi dice il mio host dad, ma ogni volta che prendo una di queste pastiglie, scompaio. Non sono più io”, ha confessato in un altro video.

Questa sensazione di perdita di controllo, unita alla difficoltà linguistica e culturale, rende per molti europei — specialmente giovani — l’accesso alle cure negli Stati Uniti una vera e propria sfida emotiva, oltre che logistica.

Il tema non è solo medico, ma profondamente culturale. In Europa, soprattutto nei paesi mediterranei, il rapporto con i farmaci è spesso più “rilassato”. Negli USA, invece, la presenza di regolamenti stringenti e avvertenze dettagliate fa parte di una strategia preventiva contro gli abusi. Tuttavia, ciò può risultare opprimente per chi arriva da contesti diversi.

Io non sono un medico. Io sono una ragazza spagnola che sta cercando di adattarsi. Ma ogni volta che prendo una pillola qui, mi sento peggio, non meglio”, ha ribadito Marta nei commenti al suo video.

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