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Sharon Lane, 77 anni, ha detto addio alla vita sulla terraferma per abbracciare quella a bordo di una nave da crociera. E non per una vacanza di qualche settimana, ma per almeno 15 anni ininterrotti a bordo della Villa Vie Odyssey, una nave residenziale che gira il mondo in loop continuo. Una vera rivoluzione esistenziale: ha venduto tutto e ha comprato una cabina. Per lei, casa non è più un indirizzo, ma una coordinata GPS di qualche angolo dell'Oceano Pacifico, Atlantico, Indiano o qualche mare sparso per il globo.
Vita in mare: ciao bollette, addio supermercati
La decisione di Sharon Lane ha fatto il giro del mondo. Originaria di San Diego, ha investito tutti i suoi risparmi nell’acquisto di una cabina sulla Villa Vie Odyssey, un’enorme nave da crociera riadattata per ospitare residenti a lungo termine. Il biglietto d’ingresso? 129.000 dollari per 15 anni, più una quota mensile di circa 3.000 dollari in caso di occupazione singola. Molto meno, secondo lei, di quanto avrebbe speso vivendo nel sud della California.

“Non devo più lavare i panni, fare la spesa o occuparmi delle faccende domestiche. E soprattutto, ogni giorno mi sveglio con un panorama diverso,” ha raccontato Sharon alla CNN. Parole molto simili a quelle di altre persone che hanno preso la stessa scelta. A bordo, infatti, è tutto incluso: pasti, bevande analcoliche, internet, visite mediche, servizio in camera H24, pulizia settimanale e lavanderia. Una vita da sogno? Forse.
Una comunità galleggiante: Nobel, astronauti e scienziati
La Villa Vie Odyssey non è una crociera qualunque. Dimenticate le famiglie con bambini urlanti o le coppie in luna di miele. Qui si parla di una comunità internazionale di residenti, con storie fuori dal comune. Il CEO di Villa Vie Residences, Mikael Petterson, ha spiegato che tra gli ospiti ci sono un Premio Nobel per la Pace, un ex capo di gabinetto della Casa Bianca, un astronauta e numerosi scienziati e medici. Un vero think tank galleggiante.
La nave, lunga 219 metri, può ospitare fino a 924 passeggeri, ma è stata riconfigurata per renderla più spaziosa e confortevole: oggi accoglie al massimo 450 persone. Un piccolo villaggio sul mare, con tappe in tutto il mondo e soggiorni di più giorni in ogni porto, dove i residenti possono partecipare a escursioni opzionali (e a pagamento) o semplicemente passeggiare sul molo.
Ma vivere in crociera tutto l’anno è davvero il paradiso?
L’esperienza di Sharon ha acceso i riflettori su un nuovo trend: vivere in crociera 365 giorni all’anno. Ma non è tutto champagne e tramonti caraibici. Chi ha provato questa vita racconta anche l’altro lato della medaglia. Ecco i problemi più frequenti segnalati sui forum e nei gruppi social da chi ha fatto lunghe crociere o vive stabilmente in mare:
- Spazi ristretti: anche nelle cabine più lussuose, lo spazio rimane limitato. Dopo qualche mese, può insorgere una sensazione di claustrofobia.
- Routine e monotonia: gli spettacoli, le attività e persino i menu tendono a ripetersi. E il deja vu diventa inevitabile.
- Cibo abbondante ma ripetitivo: molti passeggeri lamentano varietà scarsa e piatti riciclati, soprattutto nei buffet.
- Costi nascosti: dalle escursioni alle bevande alcoliche, molti servizi sono a pagamento. E il conto può salire in fretta.
- Problemi organizzativi: cabina sbagliata, ritardi, poca assistenza. Alcuni utenti parlano di caos da villaggio vacanze.
- Rischi sanitari: ambienti chiusi e affollati aumentano il rischio di virus. E i protocolli, dicono alcuni, sono più blandi rispetto al passato.
- Sensazione da centro commerciale galleggiante: promozioni continue, vendite forzate e pacchetti extra possono dare l’impressione di vivere dentro un duty free a cielo aperto.
- Vita sociale forzata: per chi cerca privacy e tranquillità, convivere con centinaia di sconosciuti può diventare pesante.
- Accesso limitato a servizi di terra: fare un bonifico, una visita specialistica o rinnovare un documento può trasformarsi in un’odissea.
- Crisi di identità abitativa: la nave cambia ogni giorno scenario, ma per alcuni questo continuo movimento porta nostalgia di una casa fissa e radicata.
Un inizio col botto (ma non quello previsto)
La Villa Vie Odyssey è salpata solo dopo un’attesa snervante. A maggio 2024, la nave è arrivata a Belfast per gli ultimi ritocchi prima della grande partenza, prevista per il 30 dello stesso mese. Peccato che, a causa di problemi al timone e al cambio, il varo sia slittato di oltre quattro mesi.
Solo il 3 ottobre, con 125 passeggeri già a bordo e la pazienza ridotta ai minimi storici, l’Odyssey ha finalmente lasciato le acque nordirlandesi per iniziare il suo tour mondiale. Una partenza che molti dei residenti ricorderanno per sempre. Non per lo skyline da cartolina, ma per il sapore amaro dell’attesa.
Il caso di Sharon Lane non è isolato. Secondo Villa Vie Residences, sempre più pensionati (americani ma non solo) stanno valutando l’opzione di vivere in crociera per la terza età. I motivi sono tanti: costi contenuti, sicurezza, assistenza medica continua, vita sociale attiva e la possibilità di vedere il mondo senza fare e disfare valigie.
Ma questa scelta richiede anche un certo spirito di adattamento. Dimenticate l’orto, il bar sotto casa o il solito gruppo del burraco. Chi sceglie la crociera come casa deve amare il cambiamento, la flessibilità e l’idea di non avere più una “fissa dimora”.
