Il villaggio degli Hobbit esiste, è in Italia: sembra Il Signore degli Anelli

In Basilicata esiste un villaggio meraviglioso che ti trasporterà nel mondo de Il Signore degli Anelli. 

Esiste davvero un luogo in Italia che ricorda la Contea, quella verde e pacifica terra abitata dagli Hobbit nel celebre universo di Tolkien. Ma non è frutto di scenografie cinematografiche, né di qualche parco a tema ispirato al Signore degli Anelli. È un posto reale, che esiste da secoli e racconta una storia tutta diversa, fatta di tradizioni contadine e di legame con la terra. Il suo nome è Pietragalla, un piccolo borgo della Basilicata, e i suoi protagonisti non sono Frodo o Bilbo, ma generazioni di contadini che qui hanno lasciato tracce tangibili della loro cultura.

Arrivando a Pietragalla, in provincia di Potenza, la sorpresa è immediata. Soprattutto se si sceglie di visitarla in primavera o in autunno, quando le piogge hanno risvegliato il paesaggio e il verde brillante ricopre i campi e le colline circostanti, cancellando la siccità estiva. È in questa cornice che si scoprono i “Palmenti”, le antiche casette scavate nella roccia che tanto ricordano le dimore degli Hobbit. La somiglianza è sorprendente: piccole porte ad arco, tetti erbosi e una disposizione che segue l’andamento naturale del terreno, come se questi edifici fossero cresciuti insieme al paesaggio, e non in contrasto con esso.

Basilicata
Il bellissimo borgo di Pietragalla in Basilicata. Fonte: Instagram

I Palmenti: tra fiaba e realtà che ti trasportano ne Il Signore degli Anelli

Questi Palmenti, però, non nascono per ospitare creature fantastiche, ma per un motivo molto più concreto: la produzione del vino. Si tratta infatti di antichi torchi scavati nella pietra, utilizzati dai contadini locali per pigiare l’uva e ottenere il mosto. Una tradizione che affonda le radici nei secoli passati, quando la viticoltura era una delle attività principali della zona e ogni famiglia possedeva il proprio Palmento. Qui, tra quelle mura umide e silenziose, si svolgeva un rituale antico e collettivo, fatto di fatica e di festa, in cui il tempo sembrava rallentare.

Pietragalla, con poco meno di 4.000 abitanti, è arroccata su un ripiano terrazzato a circa 840 metri di altitudine, sul versante sinistro del torrente Cancellara. Il borgo conserva ancora oggi il suo fascino discreto e autentico, lontano dalle mete turistiche più battute. Curioso notare come il suo nome non derivi, come molti pensano, da “pietra gialla”, ma dal gallo presente nello stemma medievale del paese, simbolo di vigilanza e protezione.

Un viaggio nella memoria e nella fantasia

Passeggiando tra i vicoli di Pietragalla e spingendosi verso la zona dei Palmenti, si ha davvero l’impressione di essere entrati in una dimensione sospesa tra il reale e il fantastico. Il silenzio, interrotto solo dal vento che sussurra tra i filari d’uva e dagli uccelli che sorvolano i campi, contribuisce a creare un’atmosfera magica, quasi fuori dal tempo. Eppure tutto questo è reale, profondamente radicato nella cultura agricola della Basilicata. Oggi i Palmenti non sono più usati per la vinificazione, ma rappresentano un patrimonio architettonico e culturale che merita di essere valorizzato e raccontato. Alcuni sono stati restaurati, altri giacciono silenziosi, quasi dimenticati, ma tutti insieme costituiscono un mosaico affascinante della memoria collettiva del territorio.

Visitare Pietragalla non significa soltanto ammirare un paesaggio suggestivo, ma immergersi in una storia fatta di gesti semplici e di sapori antichi, in cui la pietra e la natura dialogano in perfetta armonia. È un luogo che invita a rallentare, a osservare, a lasciarsi sorprendere da un’Italia minore ma straordinariamente ricca di meraviglie nascoste. Ecco qui una meta sul mare in Basilicata da vedere in estate. 

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