Itinerario poco conosciuto in Piemonte: weekend tra borghi, picnic e passeggiate

In Piemonte è possibile visitare una provincia meravigliosa perfetta per chi ama la natura e i borghi: ecco l'itinerario dei travel blogger. 

Benvenuti a Biella, la 7ª provincia meno visitata d’Italia, un angolo nascosto nel cuore del Piemonte dove il tempo rallenta e ogni passo si trasforma in scoperta. Qui, lontano dai flussi turistici più battuti, si cela un territorio sorprendente, fatto di borghi medievali, santuari immersi nella natura e passeggiate fiorite che sembrano dipinte. A Biella non ci si arriva per caso. Ci si arriva per scelta, per il desiderio di un’Italia meno scontata, dove ogni dettaglio racconta storie antiche e ogni panorama invita al silenzio. In soli due giorni, questo itinerario vi porterà a toccare luoghi dalla bellezza autentica, tra atmosfere fiabesche, spiritualità senza tempo e paesaggi che in primavera e inizio estate esplodono di colori.

La mattina inizia nel cuore del Ricetto di Candelo, un borgo fortificato tra i meglio conservati d’Europa. Qui, le pietre secolari parlano sottovoce. Le viuzze strette, le torri, i profumi di cantine e cortili fioriti evocano un Medioevo dal volto intimo, quasi poetico. Passeggiare per questo reticolo di vicoli è come sfogliare le pagine di una fiaba illustrata: ogni angolo rivela un frammento di storia, ogni scorcio si presta a essere ricordato.

Piemonte
Il bellissimo itinerario in Piemonte. Fonte: Instagram

Nel pomeriggio si sale verso le montagne biellesi, dove il Santuario di Oropa domina silenzioso, avvolto dal verde. È un luogo che incanta, che invita a sostare. Dichiarato patrimonio UNESCO, custodisce la celebre Madonna Nera e un’atmosfera rarefatta, che mescola fede, leggenda e spiritualità alpina. Poco distante, come uscita da un sogno onirico, appare Rosazza. Questo borgo è un enigma a cielo aperto: ogni edificio, ogni arco, ogni simbolo inciso nella pietra racconta una storia esoterica, legata alla massoneria e ai segreti del suo fondatore, l’enigmatico Federico Rosazza. Il paese sembra progettato più come un codice da decifrare che come un semplice villaggio. Chi ama il mistero, qui troverà pane per la propria curiosità.

La domenica tra fioriture e atmosfere d’altri tempi: tutto il fascino del Piemonte

La seconda giornata è un inno alla natura che rigenera. Tra maggio e giugno, le colline biellesi si accendono di colori grazie alla fioritura dei rododendri, e non c’è luogo migliore per assistervi dell’Oasi Zegna e del Parco Burcina. Questi due angoli verdi, diversi ma complementari, offrono sentieri dolci, silenzi profondi e angoli perfetti per un picnic tra prati e profumi. Qui il tempo sembra sciogliersi, e il paesaggio invita a rallentare, respirare, osservare. Nel pomeriggio si ritorna in città, alla scoperta di una Biella meno nota ma straordinariamente affascinante. Si comincia dalla Cattedrale, scrigno di arte e spiritualità, per poi salire con la funicolare verso il Piazzo, il quartiere medievale sospeso sulla città moderna. Passeggiare tra i suoi palazzi d’epoca, cortili nascosti e portici eleganti è come fare un salto indietro nel tempo, verso una Biella aristocratica, un po’ segreta e deliziosamente decadente.

Biella sa come sorprendere chi decide di restare un po’ più a lungo. I riflessi del Lago di Viverone, le palafitte preistoriche, il surreale Museo del Falso Falseum, la quiete del borgo di Magnano, l’eleganza dimenticata del Palazzo dei Principi di Masserano, o ancora la Riserva naturale delle Baragge, spesso definita “la savana del Piemonte”, sono solo alcune delle gemme che punteggiano questa provincia schiva, ma generosa con chi sa osservare.

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