Il borgo di Venzone è un vero angolo di paradiso meraviglioso da esplorare in Friuli Venezia Giulia: ecco cosa vedere.
C'è un luogo nel Friuli Venezia Giulia dove la pietra racconta storie, dove il silenzio delle montagne abbraccia un passato che ha rischiato di svanire per sempre. Questo luogo è Venzone, gioiello incastonato tra le pieghe delle Prealpi Giulie, là dove il Tagliamento incontra le acque più selvagge del torrente Venzonassa. Un borgo che oggi brilla come esempio di rinascita, un miracolo di pietra e volontà, che incanta e commuove chiunque lo attraversi.
Venzone non è solo un borgo medievale. È un manoscritto inciso nella roccia, una cronaca che affonda le sue radici nell’epoca carolingia, tra l’VIII e il IX secolo. Nel suo lungo cammino ha conosciuto la signoria dei nobili, l’influenza del Patriarcato di Aquileia, la potenza della Serenissima, fino all’abbraccio dell’Italia unita nel 1866. Ma il tratto che più di ogni altro ne definisce il carattere è la sua capacità di resistere, cadere e rinascere. Nel XIII secolo Venzone si trasforma in una fortezza medievale, cinta da doppie mura e difesa da torri imponenti, diventando unico esempio intatto di borgo fortificato trecentesco in tutto il Friuli Venezia Giulia. Ancora oggi, camminare tra le sue mura significa perdersi in un labirinto di tempi sovrapposti, dove ogni angolo custodisce memorie millenarie.

Borgo meraviglioso restaurato in Friuli Venezia Giulia
Il 6 maggio 1976 il Friuli fu scosso da un terremoto che non fece sconti. Venzone fu ridotto in macerie, un cumulo di pietre che sembrava condannato all’oblio. Eppure, proprio in quel momento di massimo dolore, nacque l’idea più ardita: ricostruire tutto esattamente com’era, pietra su pietra, seguendo il principio dell’anastilosi, una tecnica archeologica che consente di ricomporre edifici antichi utilizzando i materiali originali. Quella che poteva sembrare un’impresa impossibile è diventata un simbolo internazionale di restauro e rinascita. Gli abitanti, architetti, storici e semplici volontari hanno lavorato fianco a fianco per restituire al borgo non solo la sua struttura, ma la sua anima. In poco più di un decennio, Venzone è tornato a vivere, più forte e consapevole del suo valore.
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Un borgo che guarda al futuro con gli occhi del passato
Nel 1965, ben prima del sisma, Venzone era già stato riconosciuto Monumento Nazionale. Ma è nel 2017, con la vittoria del concorso “Borgo dei Borghi”, che la sua storia ha conquistato il cuore di tutta l’Italia. Non si è trattato di un semplice riconoscimento turistico, ma della celebrazione di una bellezza autentica, conquistata con coraggio e visione. Passeggiare oggi per Venzone significa lasciarsi sedurre dal profumo della lavanda che decora le sue strade, scoprire la cattedrale di Sant’Andrea, maestosa e sobria, ammirare i dettagli delle case in pietra viva, e comprendere quanto possa essere potente la memoria collettiva quando diventa progetto comune. Venzone non è una cartolina, ma una lezione di vita. È la dimostrazione che la bellezza non nasce solo dalla perfezione, ma dalla resilienza, dall’intelligenza con cui si affronta il dolore, dalla capacità di tenere insieme il prima e il dopo.
