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In alta Valmalenco, nel cuore delle Alpi centrali e a pochi chilometri da Sondrio, esiste un luogo che ha tutto il fascino selvaggio dei paesaggi islandesi ma con l’anima alpina della Lombardia. Il Ghiacciaio Fellaria è un angolo di paradiso dove il tempo sembra sospeso. Un luogo dove la natura si mostra nella sua forma più aspra e autentica, tra laghi glaciali color Tiffany, lingue di ghiaccio millenario e silenzi che raccontano storie di cambiamento climatico e bellezza primordiale. Un pezzetto di Paradiso che, però, rischia di perdere la sua autenticità per via del cambiamento climatico.
Il consiglio arriva da Elisa e Paolo, content creator e viaggiatori seriali conosciuti su Instagram come @acchiappamappa, che definiscono luglio e agosto come il periodo ideale per vivere questa esperienza unica.
Ghiacciaio Fellaria: dove si trova e perché assomiglia all’Islanda
Il Ghiacciaio Fellaria si estende all’interno del gruppo del Bernina, nella zona alta della Valmalenco, in provincia di Sondrio. A oltre 3.500 metri di quota, questo ghiacciaio regala scorci che ricordano i fiordi del nord Europa, con pareti rocciose scavate dal ghiaccio, morene che si aprono come ferite antiche e laghi glaciali in continua trasformazione.
Come dicevamo, il cambiamento climatico rischia di far sparire questo ghiacciaio, come tanti altri sparsi nel mondo. Dal 1850 a oggi ha perso circa il 46% della sua superficie. Un dato impressionante, ben documentato lungo il Sentiero glaciologico Luigi Marson, uno dei percorsi più suggestivi dell’intera Lombardia. Cartelli informativi raccontano l’evoluzione del ghiaccio e guidano il visitatore in un viaggio nella geologia, nella storia e nella fragilità del nostro tempo.

Il ghiacciaio è oggi diviso in due rami principali: la Fellaria Orientale, la più visitata e fotogenica, e la Fellaria Occidentale. Entrambe le lingue terminano in laghi glaciali che, soprattutto nei mesi estivi, si tingono di un azzurro irreale, tra blocchi galleggianti e suoni che sembrano provenire dal profondo della Terra.
Come raggiungere il Ghiacciaio Fellaria da Milano
Il modo più pratico per arrivare è in auto. Da Milano, si prende la SS36 fino a Colico, poi la SS38 in direzione Sondrio. Da qui si seguono le indicazioni per Valmalenco, Lanzada e infine Alpe Gera. L’ultimo tratto, ricco di tornanti, porta al Parcheggio Alpe Gera, consigliato per la partenza del trekking (costo 6€, meglio arrivare presto nei weekend). Il tragitto totale in auto da Milano richiede circa tre ore, traffico permettendo. In alternativa, è possibile utilizzare i mezzi pubblici: treno da Milano Centrale a Sondrio, poi autobus fino a Chiesa in Valmalenco e da lì, con corse estive limitate, un ulteriore bus o taxi fino a Campo Moro.
Il percorso: trekking tra laghi, ghiaccio e panorami mozzafiato
L’escursione al Ghiacciaio Fellaria parte dalla diga dell’Alpe Gera, a 2.004 metri. Si costeggia il Lago di Gera e si risale verso il Rifugio Bignami, situato a 2.401 metri. Dopo circa un’ora di cammino, inizia il tratto più affascinante e impegnativo: il Sentiero Glaciologico, suddiviso in tre varianti (A, B, C). Il percorso C porta direttamente alla lingua orientale del ghiacciaio, con un tempo di percorrenza di circa due ore dal rifugio.
Il dislivello complessivo è di circa 700 metri e il percorso viene classificato come Escursionistico, ma non è adatto a tutti. Presenta tratti su pietraie, pendenze impegnative e richiede un buon allenamento. Il trekking completo (andata e ritorno) può durare 6-7 ore.
Curiosità e dettagli poco noti
Nel 2006, un evento geologico ha modificato il volto del ghiacciaio: la parte inferiore della Fellaria Orientale si è staccata da quella superiore, formando un sistema di laghi effimeri. Nel 2015, queste pozze si sono unite in un unico bacino glaciale, il celebre lago color Tiffany visibile nelle immagini virali sui social. Nei mesi più caldi, la natura si fa sentire con boati improvvisi: sono i crolli dei pilastri di ghiaccio che si frantumano nel lago, uno spettacolo sonoro e visivo che racconta la fragilità dell’ambiente montano.
Durante il percorso, non è raro incontrare stambecchi o caprioli, soprattutto se si parte presto al mattino. Le morene e i massi erratici disseminati lungo il sentiero trasformano il trekking in una vera e propria esplorazione di un museo naturale a cielo aperto.
Consigli pratici per l’escursione perfetta
- Periodo ideale: luglio, agosto e inizio settembre.
- Equipaggiamento: scarponi da trekking, abbigliamento a strati, cappello, crema solare e abbondante acqua.
- Attenzione: non avvicinarsi mai al ghiaccio vivo senza guida alpina. Il rischio di crolli è concreto, soprattutto nelle giornate più calde.
- Rispetto dell’ambiente: non lasciare rifiuti, non raccogliere sassi o piante e resta sempre sui sentieri segnalati.
Il Ghiacciaio Fellaria non è solo una meta escursionistica, è una vera e propria lezione di geografia e sensibilità ambientale. Offre una bellezza rara, cruda e autentica. Una bellezza che va vissuta con rispetto, attenzione e consapevolezza.
