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Quel momento tra le 18 e le 20, quando rientri a casa affamato dopo una giornata piena, è un classico. Apri la dispensa, trovi quei deliziosi tarallini pugliesi, magari aggiungi qualche scaglia di parmigiano e tre o quattro olive verdi. Il tutto mentre aspetti che la cena sia pronta. Uno spuntino pre-cena veloce, ma irresistibile. Il problema? Lo sgranocchio prima della cena rischia di trasformarsi in una “non cena” ipercalorica. Perché poi, inutile negarlo, la vera cena arriva lo stesso. E con lei, spesso, anche il senso di colpa.
Perché sgranocchiamo prima di cena: lo dice il nutrizionista di Theia_ita
La risposta arriva direttamente dal profilo Instagram @theia_ita, gestito da un nutrizionista che sta facendo chiarezza su molte abitudini alimentari italiane. Il motivo è semplice: abbiamo fame. E non una fame qualsiasi, ma una fame “di rimbalzo” che nasce da pranzi troppo leggeri.
Quell’insalata con la scatoletta di tonno e due cracker all’acqua non era male, ma non bastava. Il corpo ha già consumato tutto nel pomeriggio, e ora chiede nuova energia. Risultato: ci attacchiamo a ciò che troviamo, spesso snack ricchi di sale, grassi e calorie. Questo porta a uno schema ricorrente: colazione leggera, pranzo insufficiente, fame crescente, sgranocchio compulsivo, cena abbondante. E il giorno dopo si riparte da capo.
Snack pre-cena: come evitare la trappola con la merenda giusta
Il punto non è eliminare lo spuntino, ma renderlo strategico. Secondo il nutrizionista, la merenda non è un vizio, ma un alleato. Quando arriva il pomeriggio, è utile introdurre uno snack controllato, ben bilanciato e con una porzione definita. Un frutto, uno yogurt intero, una manciata di frutta secca: tutto va bene, purché non si trasformi in un “pacco di biscotti infinito”.

La chiave è la consapevolezza: sapere cosa si mangia, quando e perché. Così si evita di arrivare alle 19 con la fame da lupi e l’istinto di svuotare la credenza.
Pranzo sbagliato? Il vero colpevole dello sgranocchio
Quando non riesci a fare merenda, la soluzione è pranzare meglio. No, l’insalatina con cracker non è “pranzo leggero”: è un biglietto diretto per la fame serale. Un pranzo completo deve contenere carboidrati, proteine, grassi buoni e fibre. Esempi concreti? Eccoli:
- Sì a pasta con gamberetti, zucchine e olio extravergine di oliva
- Sì a pasta con zucca, fagioli e grana
- Sì a panino con tonno, pomodoro e olive, perfetto se hai poco tempo
Evita invece pasti squilibrati come:
- Pasta al pesto: poche proteine, volume ridotto, fibre quasi assenti
Non è questione di mangiare meno, ma di mangiare meglio. Un pasto equilibrato rallenta la fame del pomeriggio e toglie quella voglia incontrollabile di spizzicare prima di cena.
Rompere il circolo vizioso e ascoltare la fame vera
Sapere riconoscere la fame reale da quella nervosa è un’abilità che si costruisce anche con la regolarità dei pasti. Saltare la colazione o ridurre troppo il pranzo spesso porta a esagerare nel momento sbagliato. Il corpo comunica in modo chiaro: se chiede carburante a fine giornata, vuol dire che durante il giorno ha ricevuto poco. Non ignorarlo, ma nemmeno accontentarlo con snack a caso. Dai al tuo organismo quello che serve, nel momento giusto.
La fame non va combattuta, ma capita e gestita. Non è una nemica della dieta, è la bussola che ti guida verso l’equilibrio. Con un’alimentazione distribuita in modo più intelligente, puoi evitare lo sgranocchio compulsivo e mantenere il controllo… anche davanti a quei tarallini pugliesi così irresistibili.
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