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Le usiamo ogni giorno in stazioni ferroviarie, aeroporti e centri commerciali. Le scale mobili fanno parte della nostra quotidianità, eppure in pochi si sono mai chiesti a cosa servano davvero quelle spazzole laterali posizionate accanto ai gradini. Molti pensano che servano a pulirsi le scarpe. Ma la verità è un’altra. E riguarda la sicurezza.
Le spazzole delle scale mobili non puliscono le scarpe: servono a proteggere i passeggeri
Non hanno nulla a che vedere con la pulizia. Le spazzole laterali installate sulle scale mobili hanno una funzione ben più importante: impediscono che oggetti, vestiti o parti del corpo finiscano nei bordi mobili degli scalini. In quei punti, infatti, si trovano i meccanismi in movimento e il rischio di incastro è reale.

Le cerdine rigide delle spazzole, posizionate in modo fisso, creano una frizione se qualcosa — una borsa, un pantalone largo, un laccio, una scarpa troppo vicina al bordo — entra in contatto. L’effetto è immediato: si prova una sensazione di fastidio o resistenza, che spinge a rimuovere istintivamente l’oggetto a rischio. In altre parole, funzionano come una barriera di avvertimento fisico, semplice ma geniale. Servono a evitare incidenti che, anche se rari, possono avere conseguenze gravi.
Spazzole laterali: proteggono anche la scala mobile dai guasti
Non si tratta solo della sicurezza degli utenti. Le spazzole laterali servono anche a proteggere la meccanica interna delle scale mobili. Polvere, pelucchi, carte, scontrini o piccoli oggetti possono finire tra le fessure laterali e danneggiare gli ingranaggi. Un caso emblematico è quello dell’incendio nella stazione King’s Cross del metro di Londra, avvenuto il 18 novembre 1987. Una fiammifero acceso caduto all’interno di una scala mobile in legno provocò un rogo devastante. L’incendio causò 31 morti e centinaia di feriti. Da allora le norme di sicurezza sono cambiate in tutto il mondo.
Tra le misure introdotte dopo quella tragedia, c’è anche l’uso sistematico di spazzole laterali sulle scale mobili, proprio per evitare l’accumulo di materiali infiammabili o dannosi per il sistema meccanico.
Scale mobili: chi le ha inventate e quando sono apparse per la prima volta
Le scale mobili moderne devono la loro nascita a Jesse Wilford Reno, ingegnere e imprenditore americano. Il 15 marzo 1892 depositò il brevetto per un “ascensore inclinato”, un progetto che sarebbe poi diventato la scala mobile così come la conosciamo oggi. Ma già nel 1859 un altro inventore, Nathan Ames, aveva presentato un brevetto per una scala automatica. Quella versione, però, non fu mai realizzata.
La prima scala mobile funzionante entrò in servizio il 16 gennaio 1893 a Coney Island, New York. L’impianto, inclinato di 25 gradi, trasportava fino a 5.000 persone al giorno. Era lento — circa 2,1 metri al minuto — ma rivoluzionario.
Pochi anni dopo, Charles D. Seeberger migliorò il progetto e lo portò all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900, grazie alla collaborazione con la Otis Elevator Company. Nacque così il termine escalator, che sancì l’inizio della diffusione globale di questa tecnologia.
Curiosità sulle scale mobili che (forse) non conosci
- Oggi le scale mobili moderne hanno sistemi di sicurezza elettronica avanzata, oltre a materiali ignifughi e freni di emergenza.
- Il funzionamento base — gradini fissati su una catena a nastro — non è cambiato da oltre 130 anni.
- In quasi tutte le città giapponesi, è consuetudine salire sul lato sinistro della scala e tenere libero il lato destro per chi ha fretta. Osaka fa eccezione: qui chi non ha fretta rimane sul lato destro.
- Le scale mobili più lunghe d’Europa si trovano nella metropolitana di San Pietroburgo: alcune superano i 130 metri di lunghezza.
