I semi dell'anguria si possono mangiare? Agronomo smentisce una falsa convinzione

Estate, sole, mare... e una bella fetta d’anguria fresca. Il frutto simbolo dell’estate italiana non manca mai sulle tavole, nelle spiagge e nei picnic. Succosa, dolce, dissetante, l’anguria – o cocomero, come viene chiamata in molte regioni – è una vera alleata nelle giornate afose. Ma tra un morso e l’altro, spunta sempre la stessa domanda: i semi si possono mangiare?

C’è chi li toglie con pazienza certosina, chi li ingoia senza pensarci e chi – da piccolo – si è spaventato sentendo dire che “i semi fanno venire l’appendicite”. Qualcuno ne ha perfino il terrore e rinuncia a mangiarla pur di non ingerirne un paio. Una leggenda metropolitana dura a morire, ma completamente priva di fondamento. A chiarire la questione ci ha pensato Daniele Paci, agronomo marchigiano con migliaia di follower sui social, dove diffonde contenuti educativi legati alla nutrizione e alla sostenibilità.

I semi dell’anguria fanno male? La verità spiegata da un agronomo

Partiamo da un fatto semplice: i semi dell’anguria non fanno male. Anzi. Contengono nutrienti preziosi che li rendono comparabili, per valore, ad altri semi che consumiamo abitualmente, come quelli di zucca o di girasole. Daniele Paci spiega che i semi dell’anguria sono una fonte naturale di proteine, fibre, acidi grassi buoni e sali minerali, in particolare magnesio e zinco.

“Se mangiate i semi contenuti in una sola fetta di anguria – spiega Paci in un video pubblicato su Instagram – assumete dai 3 ai 5 grammi di semi di altissima qualità. Sprecarli è un vero peccato. E non ingoiateli interi: masticateli bene. Solo così il corpo può assorbire i nutrienti contenuti al loro interno.”

Parola all’OMS: i semi fanno bene, ma la qualità conta

Non si tratta solo di opinioni personali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un consumo giornaliero tra i 20 e i 30 grammi di frutta secca e semi, per i loro effetti benefici sulla salute cardiovascolare e metabolica. La presenza di grassi insaturi, fibre e micronutrienti aiuta a mantenere sotto controllo il colesterolo e supporta il sistema immunitario.

Paci, però, sottolinea un problema diffuso: “I semi confezionati che troviamo nei supermercati, spesso, sono di scarsa qualità. Vengono conservati male, trasportati per lunghe tratte e stoccati in condizioni che ne compromettono la freschezza. In alcuni casi sono già irranciditi quando arrivano sugli scaffali”. Ecco perché sfruttare quelli contenuti nella frutta fresca – come l’anguria – può diventare una scelta consapevole, economica e salutare.

Come consumare i semi dell’anguria: consigli pratici

Chi decide di iniziare a consumare i semi di anguria, può farlo in modo semplice. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Masticarli bene: è fondamentale per assorbire i nutrienti. Ingerirli interi non ha quasi alcun effetto positivo.
  • Essiccarli e tostarli: puoi raccoglierli, lasciarli asciugare al sole e poi tostarli in padella con un pizzico di sale. Ottimi come snack o per arricchire insalate.
  • Frullarli: aggiungili in piccole quantità nei frullati o smoothie. Daranno consistenza e un leggero sapore di nocciola.

Molti non ne sono a conoscenza, ma in alcuni Paesi africani e asiatici i semi di anguria vengono consumati regolarmente, spesso tostati e salati, come parte della dieta quotidiana. In Nigeria, ad esempio, vengono anche macinati per preparare il famoso “egusi soup”.

Il falso mito dell’appendicite e l’educazione alimentare

Il timore che i semi dell’anguria possano provocare appendicite è infondato. Nessuna ricerca scientifica, nessuna fonte accademica ha mai collegato in modo serio l’ingestione di semi con l’infiammazione dell’appendice. Si tratta di una classica credenza popolare tramandata tra generazioni, nata probabilmente per scoraggiare i bambini dal mangiarli in modo disordinato o ingoiarli interi. L’educazione alimentare passa anche da questi piccoli dettagli. Comprendere che ogni parte di un frutto può avere valore – e che sprecarla senza motivo è un errore – aiuta a creare consapevolezza e rispetto per il cibo. C'è chi suggerisce di 'condire' l'anguria con il limone: ecco perché..

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