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La Danimarca è tra le nazioni più ricche e stabili dell’Unione Europea. Ciò vuol dire che per un cittadino italiano, trasferirsi qui è estremamente semplice e, in teoria, basta la carta d'identità. Fa parte dell’UE dal 1973, quando, attraverso un referendum, scelse l’integrazione europea. Oggi attira sempre più giovani, professionisti e famiglie in cerca di qualità della vita, sicurezza e opportunità. Ma vivere a Copenaghen o in altre città danesi comporta anche aspetti pratici da non sottovalutare.
Sara Leonti, italiana residente a Copenaghen da diversi anni, ha raccontato in prima persona quali sono le cose da sapere assolutamente prima di trasferirsi in Danimarca. La sua esperienza è diventata un punto di riferimento per molti utenti sui social e nei forum dedicati agli expat.
Documenti: senza CPR non si va da nessuna parte
Appena arrivati in Danimarca, la tentazione è quella di cercare subito lavoro. Ma Sara è chiara: “Prima di ricevere lo stipendio, devi avere tutti i documenti in regola”. Il più importante si chiama CPR, ovvero il numero di identificazione personale danese, indispensabile per accedere a servizi sanitari, lavorare, affittare casa e molto altro.
Come si ottiene il CPR? Ci sono due strade. “O hai 10.000 euro da parte per ogni persona – spiega Sara – oppure devi dimostrare di avere sia un contratto d’affitto sia un contratto di lavoro”. Senza CPR non puoi nemmeno aprire un conto corrente o ricevere lo stipendio. Per questo motivo, è fondamentale arrivare con una base economica solida o con una proposta di lavoro già firmata.
Affitti e tempistiche: attenzione ai giorni del mese
Il mercato immobiliare danese è molto organizzato, ma ha regole a cui bisogna abituarsi. Una delle più sorprendenti per gli italiani riguarda le date di inizio locazione. “Se firmi il contratto di affitto nella prima metà del mese, potrai entrare in casa dal primo giorno del mese successivo. Ma se firmi nella seconda metà, l’ingresso sarà consentito solo dal 15 del mese seguente”.

Questo dettaglio può creare problemi pratici: “Anche se hai firmato, potresti trovarti senza un alloggio per due settimane”, avverte Sara. Pianificare l’arrivo, quindi, significa anche coordinare date di volo, firma del contratto e disponibilità effettiva della casa.
Lingua: inglese sì, ma parlato bene
Chi si trasferisce in Danimarca teme spesso il danese, lingua molto diversa dall’italiano e usata quasi esclusivamente all’interno del Paese. Ma per iniziare non serve impararlo subito. “L’inglese è sufficiente, ma deve essere di buon livello”, dice Sara. I danesi parlano fluentemente inglese, anche nei contesti lavorativi e nei servizi pubblici, ma non si aspettano certo che tu comunichi in italiano. “All’inizio va benissimo cavarsela con l’inglese – continua – troverai comunque lavoro e potrai integrarti". Con il tempo, però, imparare il danese aprirà molte più porte, soprattutto nella sfera sociale e nella vita quotidiana. Le scuole di lingua e i corsi gratuiti per expat aiutano molto nel processo di apprendimento.
Clima: estate lunga, inverno buio
Il clima danese non è un dettaglio trascurabile. “L’estate è stupenda – racconta Sara – perché ci sono pochissime ore di buio. Però non aspettatevi il caldo italiano: piove spesso anche d’estate e le giornate nuvolose non mancano. Ma quando esce il sole, è meraviglioso”.
Il vero shock arriva con l’inverno. “Fa freddo, c’è buio per molte ore e l’atmosfera può essere cupa. Ma ci si abitua. La chiave è organizzare attività, stare con gli amici e fare qualcosa di creativo. Così si affrontano meglio sia il buio che il freddo”. Secondo l’Danish Meteorological Institute, la temperatura media invernale si aggira intorno ai 0°C con giornate spesso ventose e umide, mentre d’estate si superano raramente i 22°C.
Studiare in Danimarca conviene, anche economicamente
Tra i vantaggi meno noti c’è quello riservato a chi sceglie di studiare in Danimarca. Il governo danese offre infatti il SU (Statens Uddannelsesstøtte), un contributo economico riservato agli studenti, anche stranieri, che rispondono a determinati requisiti.
“Chi frequenta l’università o un master – spiega Sara – riceve un sussidio mensile che copre buona parte delle spese di affitto. E puoi anche lavorare, ma al massimo 10-15 ore a settimana. Quindi riesci a seguire le lezioni senza dover sacrificare il percorso di studi”. Le università danesi sono ben collegate al mondo del lavoro, offrono corsi in inglese e si concentrano sull’approccio pratico. Copenaghen, Aarhus e Aalborg sono tra le città universitarie più gettonate. Per chi volesse visitare la Danimarca solo in vacanza, ecco quanto costa fare colazione vista 'mare' nella capitale.
