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Una cosa è certa: quando si parla di primati italiani , le polemiche non mancano mai. Questa volta a riaccendere la miccia è stata Ludovica Tomasoni, influencer appassionata di viaggi, che ha fatto tappa in Marche, precisamente a Ripatransone, per testare in prima persona quello che viene indicato dai cartelli ufficiali come “il vicolo più stretto d’Italia”.
“Non potevo non passarci”, racconta Ludovica con il sorriso mentre si infila nella stretta fessura armata solo del suo smartphone. Il suo video è diventato subito virale su Instagram, raccogliendo subito decine di migliaia di visualizzazioni e commenti infuocati. Ma non tutti sono d’accordo con la sua affermazione. Perché in Italia, di vicoli da record, ce ne sono più di uno. E non tutti concordano su quale sia davvero il più stretto.
Dove si trova il vicolo più stretto d’Italia secondo Ludovica Tomasoni
Il vicolo di Ripatransone si trova nel cuore del centro storico, in provincia di Ascoli Piceno. Non ha un nome ufficiale, ma è stato riconosciuto dal Comune e indicato con tanto di segnaletica turistica marrone, tipica delle attrazioni culturali. All’ingresso misura 43 centimetri, ma si restringe fino a 38 centimetri nel suo punto più stretto.

“Io ce l’ho fatta senza problemi. Non ho le spalle larghe. Ho visto alcune ragazze in difficoltà”, scherza Ludovica nelle stories. Mentre attraversa il passaggio, ricorda anche una curiosità tramandata in loco: chi lo attraversa deve esprimere un desiderio. Una leggenda di paese che aggiunge un tocco di magia al percorso. Secondo le regole italiane, per essere definito “vicolo”, una stradina deve collegare due strade e avere almeno una finestra. Requisiti che questo vicolo soddisfa perfettamente.
Non tutti sono d’accordo: gli altri borghi in lizza per il primato
Sotto ai video pubblicati da Ludovica non sono mancati i commenti di chi contesta la sua dichiarazione. “A Termoli c’è Rejecelle che è ancora più stretto”, scrive un utente. E non è il solo. Ecco alcuni degli altri candidati al titolo di vicolo più stretto d’Italia:
- Termoli (Molise): Il famigerato Rejecelle misura appena 34 cm nel punto più stretto. È uno dei più noti vicoletti d’Europa, incastrato tra le case antiche del borgo marinaro.
- Civitella del Tronto (Abruzzo): Qui si trova la celebre Ruetta, stretta fino a 40 cm. Il suo fascino medievale l’ha resa un’attrazione sempre più visitata.
- Santa Domenica Talao (Calabria): Un vicolo di 37 cm nella zona di “mezzacosta”, poco conosciuto ma segnalato dai locali.
- Città della Pieve (Umbria): Il romantico Baciadonne, con una larghezza che varia tra 50 e 70 cm. Perfetto per le foto di coppia.
- Giovinazzo (Puglia): Una stradina accanto alla Concattedrale di Santa Maria Assunta, tanto stretta da essere spesso dimenticata dai turisti distratti.
Da nord a sud, insomma, i vicoli stretti diventano piccole star su Instagram. Ma i numeri precisi contano, e la sfida resta aperta.
E all’estero? I vicoli più stretti del mondo
L’Italia non è l’unico Paese con passaggi da incubo per chi soffre di claustrofobia. All’estero esistono veri e propri “filtri umani” urbani, che sfidano la fisica e la pazienza dei turisti. Il più stretto? Secondo il Guinness World Records, si trova in Germania: la Spreuerhofstraße di Reutlingen, larga appena 31 cm.
Subito dopo c’è L’Androuno di Gassin, in Francia, che arriva a 29 cm, anche se non riconosciuto ufficialmente dal Guinness. Altri passaggi stretti includono:
- Qianshi Hutong (Pechino): 40 cm
- Parliament Street (Exeter, Inghilterra): 63 cm
- Fan Tan Alley (Victoria, Canada): 89 cm
- Strada Sforii (Brașov, Romania): 1 metro
- Mårten Trotzigs Gränd (Stoccolma): 90 cm
- Vinarna Certovka (Praga): 50 cm, diverso dagli altri perché è stato installato un semaforo, ovviamente per permette a tutti di passare uno alla volta!
La competizione, insomma, è globale. Ma se parliamo di fascino, atmosfera e leggenda, i vicoli italiani restano senza rivali.
