Ecco qual è l'errore che tutti fanno con la lavastoviglie: esperto spiega ogni quando farla partire.
Tra le mura domestiche, la lavastoviglie è ormai diventata un’alleata insostituibile. Silenziosa, efficiente e spesso sottovalutata, ci solleva da una delle incombenze meno amate: lavare i piatti. Eppure, nonostante la sua presenza rassicurante in cucina, c’è un interrogativo che continua a tormentare moltissime persone: ogni quanto bisogna farla partire?
A rispondere con chiarezza e competenza è l’esperto di pulizie della seguitissima pagina “La casa di Mattia”, che sui social dispensa consigli puntuali e pratici per mantenere impeccabile ogni angolo della casa. Secondo Mattia, c'è un errore molto comune che si ripete quotidianamente nelle case degli italiani, spesso senza che ce ne rendiamo conto.

Aspettare che la lavastoviglie sia piena? Non sempre è la scelta giusta
È vero, siamo cresciuti con l’idea che far partire la lavastoviglie solo a pieno carico sia la scelta più logica e sostenibile. Un principio che nasce dall’intento più che legittimo di risparmiare acqua ed energia. Ma proprio qui si nasconde l’insidia igienica: lasciando per giorni i piatti sporchi nel cestello, anche se leggermente risciacquati, si crea un ambiente perfetto per lo sviluppo di batteri e cattivi odori.
I residui organici, anche in piccole quantità, non smettono di fermentare solo perché abbiamo passato i piatti sotto l’acqua. Il calore dell’ambiente domestico, unito all’umidità intrinseca della lavastoviglie chiusa, può trasformare il suo interno in un vero laboratorio di muffe e cattivo odore. E questo vale anche se l’apparecchio non è ancora pieno.
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La soluzione? Usare il buon senso e le giuste impostazioni
Secondo Mattia, non è necessario attendere due o tre giorni per avviare un lavaggio completo. Anzi, farlo può compromettere non solo la qualità dell’igiene, ma anche la durata della lavastoviglie stessa, che finirà per ospitare incrostazioni, accumuli di calcare e odori persistenti difficili da rimuovere. La strategia migliore è quella di utilizzare i cicli rapidi oppure l’opzione “mezzo carico”, ormai presente nella maggior parte dei modelli moderni. Queste modalità permettono di ottimizzare i consumi senza rinunciare alla pulizia quotidiana. In più, garantiscono un ambiente interno più fresco e sano, dove i batteri non hanno il tempo di proliferare.
Chi ha un nucleo familiare piccolo o cucina poco durante la giornata, può quindi scegliere serenamente di far partire la lavastoviglie anche una volta al giorno, magari la sera, impostando un ciclo più breve. In questo modo, i piatti non resteranno troppo a lungo a contatto con residui organici e il rischio di cattivi odori sarà praticamente azzerato. Come spesso accade nelle faccende di casa, non esiste una regola universale. Tuttavia, seguire le indicazioni di chi, come Mattia, ha fatto dell’igiene domestica una missione comunicativa, può davvero fare la differenza. Il segreto è non trascurare i segnali che la lavastoviglie stessa ci invia: odori, aloni, senso di chiuso. E imparare a interpretare la sua presenza non come una comodità da sfruttare al massimo, ma come uno strumento da rispettare e mantenere nelle condizioni ottimali. Qui un consiglio su come prendersi cura della lavatrice.
