"Sono stato ricoverato in ospedale negli Stati Uniti, guardate la fattura che mi è arrivata"

41.297 dollari per meno di 24 ore in ospedale. Niente interventi, niente TAC, niente risonanze. Solo qualche esame del sangue, una flebo e la compagnia (assente) di qualche medico. Ma il conto finale? Roba da infarto, anche per chi era entrato per un semplice problema di pressione arteriosa. Bryan Butler, cittadino americano e protagonista di questa storia assurda, ha condiviso su TikTok la sua disavventura sanitaria in un video che ha già superato le 835.000 visualizzazioni. E non ha usato mezzi termini: “Il sistema sanitario statunitense è fuori controllo”, ha detto mostrando quella che ha definito “una vera e propria truffa”.

Una notte in ospedale da 41.297 dollari

Bryan è finito in ospedale per un episodio di ipertensione. Nessun ricovero d’urgenza, nessun trattamento invasivo. Il suo soggiorno è durato meno di un giorno. Eppure, tra analisi di laboratorio, visite lampo di fisioterapisti e la stanza d’ospedale, la cifra finale ha raggiunto livelli fuori da ogni logica: 41.297 dollari, ovvero più di 35.000 euro al cambio attuale. “800 dollari per ogni visita di terapia occupazionale, in cui il terapista entrava, mi diceva ‘stai bene’ e se ne andava”, ha raccontato. E ancora: “17.000 dollari solo per le analisi del sangue standard”. Il tutto condito da un trattamento che definire "freddo" è un complimento: “Quasi nessuno parlava con me”, ha sottolineato nel video.

Una fattura da 41.000 dollari è realtà negli Stati Uniti della sanità privata.
Una fattura da 41.000 dollari è realtà negli Stati Uniti della sanità privata.

Il vero colpo di scena? Bryan aveva già pagato di tasca propria 4.400 dollari prima ancora che l’assicurazione sanitaria entrasse in gioco (c'è scritto sulla carta che la lettera sarà inviata anche alla sua assicurazione, che probabilmente gli chiederà di pagare un'altra parte). Nonostante questo anticipo, la fattura è rimasta spaventosamente alta. E Bryan non ci sta: “Questo sistema è una truffa, semplice e chiara”, ha dichiarato. E come dargli torto? Nel suo sfogo sui social, ha criticato duramente l’ossessione americana per le assicurazioni sanitarie, sottolineando come molte persone non possano permettersele. “Se non hai un’assicurazione, sei fregato. E anche se ce l’hai, come nel mio caso, potresti comunque ritrovarti con il portafoglio vuoto”.

Sanità USA: il paradiso delle fatture e l’inferno dei pazienti

Quello che è successo a Bryan non è un caso isolato. Negli Stati Uniti, la sanità privata domina incontrastata, con costi tra i più alti al mondo. Un turista senza assicurazione può ritrovarsi a pagare migliaia di dollari anche solo per un banale controllo. Una frattura alla gamba può costare oltre 7.500 dollari. Un ricovero di tre giorni? Anche 30.000. Il motivo? Nessun controllo centrale sui prezzi. Gli ospedali americani – in gran parte privati – possono fissare tariffe liberamente. Non esistono accordi di reciprocità sanitaria con altri Paesi e nemmeno tutele per i visitatori. Se non hai un’assicurazione americana, paghi tutto. Ma proprio tutto. E ai prezzi “di listino”, ovvero quelli più alti.

La spirale dei costi si gonfia anche per via dei premi assicurativi elevatissimi che medici e ospedali devono pagare per tutelarsi dalle cause legali, frequentissime negli Stati Uniti. Tutto questo si traduce in costi esorbitanti che, alla fine, ricadono sui pazienti. E non è tutto. Le assicurazioni americane riescono spesso a negoziare prezzi più bassi con gli ospedali. Ma chi non ha una copertura assicurativa resta fuori da ogni tipo di sconto. I turisti o i residenti sprovvisti di assicurazione finiscono con l’essere fatturati a tariffa piena, senza possibilità di trattativa.

“Non pagare!”: i social si ribellano alla fattura shock

Il caso di Bryan ha scatenato un’ondata di indignazione. Nei commenti, centinaia di persone gli hanno scritto: “Non pagare!”. Altri hanno puntato il dito contro le grandi compagnie assicurative e farmaceutiche, accusandole di gestire la sanità americana come un gigantesco business privato. Una donna ha scritto: “La salute in America è un privilegio, non un diritto”. Il video di Bryan ha messo in luce un problema ben più grande di una semplice fattura sbagliata. Ha aperto un dibattito che coinvolge milioni di americani e turisti. Perché oggi, negli Stati Uniti, basta un piccolo problema di salute per rischiare la rovina economica.

Chi sta per partire per gli USA, prenda nota: una polizza sanitaria di viaggio non è un optional. È l’unico scudo tra te e un conto salato quanto una Bentley nuova. Anche se vai solo per una vacanza di pochi giorni. Perché sì, tra Grand Canyon, grattacieli e hamburger XXL, c’è anche questo: il vero incubo americano è nascosto dietro la porta di un pronto soccorso.

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