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I gatti affascinano da sempre l’essere umano con il loro comportamento enigmatico. Una delle domande più curiose che circola spesso online è questa: i gatti sanno riconoscere le persone cattive? Alcuni proprietari giurano che il loro micio eviti certe persone, come se percepisse qualcosa di “negativo”. Ma cosa dice davvero la psicologia animale (studi scientifici) a riguardo? È solo un mito oppure esiste una spiegazione concreta e scientifica?
Gatti e comportamento umano: che cosa percepiscono davvero
Non esistono prove scientifiche che un gatto domestico possa riconoscere la “cattiveria” nel senso morale del termine. Gli animali non ragionano come gli esseri umani: non giudicano il bene e il male secondo categorie etiche. Tuttavia, la ricerca etologica ha dimostrato che i gatti sono estremamente sensibili ai segnali emotivi e comportamentali. I gatti possono cogliere il tono della voce, l'espressione del volto, i movimenti del corpo e perfino l’energia emotiva che una persona emana. Se qualcuno si comporta in modo nervoso, aggressivo, rumoroso o invadente, il gatto può percepire quei segnali come minacce. Questo porta a reazioni come paura, evitamento o stress.
In altre parole, i gatti non capiscono se sei “buono” o “cattivo”, ma sanno benissimo se sei sgradevole o minaccioso nei loro confronti o nei confronti di altri esseri umani (specialmente i loro padroni). E agiscono di conseguenza.
Le prove scientifiche: cosa dicono gli studi sui gatti e le emozioni
Una delle ricerche più citate nel campo è quella pubblicata su Animals nel 2020 da Quaranta et al.. Questo studio ha dimostrato che i gatti sono in grado di associare un volto umano (arrabbiato o felice) con il tono della voce corrispondente. Se la comunicazione verbale ed espressiva è coerente, il gatto reagisce in modo più deciso. Quando percepisce segnali di rabbia, ad esempio, mostra comportamenti di allerta, agitazione o fuga.
Un'altra ricerca interessante, pubblicata su Nature nel 2023, ha osservato una correlazione tra l’uso delle narici nei gatti e la percezione di emozioni umane. I felini tendono a utilizzare la narice destra quando annusano persone che mostrano emozioni forti e negative, come rabbia o paura, segno di un’elaborazione cerebrale più intensa in risposta a situazioni potenzialmente minacciose.
Inoltre, secondo Turner (2021) in un articolo pubblicato su Frontiers in Veterinary Science, i gatti sono in grado di adattare il proprio comportamento sociale in base all’atteggiamento umano. Preferiscono le persone calme e rispettose, e tendono a evitare chi invade il loro spazio o manifesta tensione e ansia.
I gatti leggono il corpo e la voce: perché evitano certe persone
Quando un gatto evita qualcuno, non lo fa per un giudizio morale. Sta reagendo a segnali precisi: voce alta, movimenti bruschi, postura rigida, odori insoliti o sguardi fissi. Tutti elementi che il cervello felino può interpretare come “pericolo potenziale”.
Al contrario, chi si muove lentamente, parla con voce dolce e mantiene un atteggiamento rilassato tende a essere accettato e persino avvicinato. Il gatto, in fondo, cerca sicurezza e prevedibilità, non drammi o tensioni emotive.

Secondo Humintell (2024), piattaforma specializzata nello studio delle emozioni, i gatti mostrano più interesse verso chi esprime emozioni positive. Questo suggerisce che la loro intelligenza sociale si è evoluta per riconoscere e rispondere a segnali emotivi umani, soprattutto durante la domesticazione.
Quanto conta l’esperienza? Apprendimento e socializzazione nel gatto
Non tutti i gatti reagiscono allo stesso modo. Alcuni sono più socievoli, altri più timidi. Ma c’è un fattore chiave: l’esperienza. I gatti che hanno avuto molte interazioni positive con gli esseri umani, fin da piccoli, sviluppano una maggiore tolleranza e capacità di lettura sociale.
Con il tempo, imparano a riconoscere i segnali dei propri umani di riferimento e ad adattare il comportamento. Questa capacità non si ferma ai familiari: può estendersi anche a estranei, se il gatto si sente sicuro. Le razze, l’età, il contesto ambientale e la personalità individuale giocano un ruolo fondamentale.
In altre parole, un gatto può evitare una persona per via di esperienze passate negative oppure perché coglie segnali che interpreta come pericolosi. Nessun giudizio morale: solo strategia di sopravvivenza.
Quindi, i gatti riconoscono le persone cattive?
No, i gatti non riconoscono le persone cattive come farebbe un essere umano. Ma sono maestri nel cogliere segnali emotivi e comportamentali. Quando qualcuno emana stress, rabbia o ostilità, il gatto lo percepisce come una possibile minaccia. E si comporta di conseguenza.
Evita, si allontana, oppure resta vigile. Non è magia. È una sofisticata capacità di lettura sociale che i gatti hanno sviluppato per sopravvivere e adattarsi alla convivenza con gli esseri umani. Morale della favola? Se un gatto non ti sopporta, forse non è perché “sei cattivo”. Forse dovresti solo rilassarti un po’ di più.
Fonti scientifiche
- Quaranta et al., “Emotion Recognition in Cats.” Animals, 2020
- Nature, “Relationship between asymmetric nostril use and human emotional stimuli in cats”, 2023
- Turner DC, “The Mechanics of Social Interactions Between Cats and Humans.” Frontiers in Veterinary Science, 2021
- Humintell, “Are Cats Sensitive to Human Emotions?”, 2024
- “Emotional studies in dogs and cats and their estimation techniques”, 2023
