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Un dubbio semplice, ma diffusissimo: il caricabatterie del telefono, se resta attaccato alla presa senza lo smartphone collegato, consuma energia? A rispondere è il profilo ufficiale di Taika srl, azienda che gestisce diversi corner Enel in Italia. E la risposta è chiara: sì, consuma. Il tema non è banale, perché in quasi tutte le case italiane il caricabatterie resta fisso alla presa 24 ore su 24. Eppure, anche se lo smartphone non è connesso, il trasformatore interno del caricabatterie richiede una minima quantità di corrente elettrica per restare “attivo”.
Quanto consuma un caricabatterie attaccato alla presa senza telefono?
Secondo i dati forniti da Taikasrl, un caricabatterie tradizionale a filo consuma in media:
- 0,1 - 0,25 watt in modo istantaneo
- Fino a 1,7 kilowattora (kWh) all’anno se lasciato sempre inserito
Numeri apparentemente bassi, ma da non sottovalutare. La situazione cambia ulteriormente se si considera l’uso di caricabatterie wireless, oggi sempre più diffusi. In questo caso, il consumo in standby può arrivare a 1,6 watt, circa otto volte in più rispetto ai caricabatterie a filo. Tradotto in costi? In media, un caricabatterie collegato alla presa può arrivare a pesare sulla bolletta elettrica per circa 1 euro all’anno. Poca cosa se si parla di un solo dispositivo, ma diverso se in casa ci sono 3, 4 o 5 caricabatterie sempre attaccati. E non solo: lasciare i dispositivi costantemente connessi riduce anche la loro durata nel tempo, per via del riscaldamento continuo dei componenti interni, specie in estate.

Non solo caricabatterie: tutti i dispositivi che consumano anche da spenti
Questo fenomeno ha un nome preciso: consumo fantasma (in inglese "vampire energy"). Si tratta di energia assorbita da elettrodomestici e dispositivi elettronici anche quando sembrano spenti o sono semplicemente in standby. Ecco una lista degli apparecchi più comuni che consumano corrente anche se non li stai usando:
- Televisori e decoder: fino a 10 watt/ora solo in standby
- Computer fissi e portatili: tra 10 e 15 watt anche da spenti ma collegati
- Stampanti e scanner: consumano 2-4 watt se lasciati accesi
- Console da gaming: sempre pronte all’uso, anche quando sembrano spente
- Caricabatterie per tablet e laptop: stesso discorso del telefono
- Forni, microonde e altri dispositivi con display digitale: consumano per mantenere attivo l’orologio o la modalità “pronta”
- Condizionatori: in standby possono assorbire da 2 fino a 80 watt a seconda del modello
- Router e modem: consumo medio fino a 10 watt, 24 ore su 24
- Impianti Hi-Fi e home cinema: sempre in ascolto per il telecomando
- Macchine da caffè: restano calde per l’erogazione rapida, consumando anche da inattive
- Ventilatori, radio, sveglie digitali: piccoli elettrodomestici ma sempre accesi
Quanto incide questo spreco sulla bolletta elettrica?
Secondo una ricerca dell’European Environment Agency, il consumo “nascosto” può incidere fino al 10-15% della spesa energetica di una famiglia media europea. In termini pratici, questo si traduce in circa 305 kWh all’anno, ovvero tra 45 e 50 euro l’anno bruciati solo per dispositivi in stand-by. Un costo che aumenta in proporzione al numero di elettrodomestici connessi e mai scollegati, soprattutto nelle case con dispositivi smart, home office e molti caricabatterie attivi 24/7.
Come tagliare questi consumi inutili (senza complicarsi la vita)
La buona notizia è che basta poco per iniziare a risparmiare:
- Spegni del tutto i dispositivi, evita lo standby
- Scollega i caricabatterie quando non servono
- Utilizza ciabatte con interruttore per spegnere più apparecchi insieme
- Scegli prodotti efficienti, con certificazioni energetiche affidabili
Una ciabatta multipla intelligente può spegnere in blocco TV, decoder, console e impianto audio. Lo stesso vale per le scrivanie da smart working: un solo interruttore per computer, stampante e router, evitando inutili sprechi notturni o nei weekend. Infine, anche se il singolo caricatore del telefono pesa pochi centesimi sulla bolletta, il messaggio è chiaro: moltiplicato per giorni, settimane e dispositivi, diventa uno spreco energetico e ambientale evitabile. Meglio staccare la spina, e non solo metaforicamente.
