Questa città in Portogallo è poco famosa, ma stupenda: altro che Lisbona

In Portogallo c'è una città meravigliosa e poco conosciuta da esplorare e scoprire nel tuo prossimo viaggio: tutto il fascino di Évora.

C’è un Portogallo che non trovi sulle copertine patinate delle riviste di viaggio. Un Portogallo più silenzioso, più autentico, che non si affanna a sedurre il turista con effetti speciali, ma lo conquista lentamente, sussurrando storie millenarie tra le sue pietre. Évora, nel cuore dell’Alentejo, è tutto questo. Una città dal fascino sottile e persistente, che ti entra dentro come un profumo d’altri tempi. Altro che Lisbona.

Évora non ha bisogno di urlare per farsi notare. Cammini tra le sue strade e tutto ti parla di un tempo lontano, quando i romani la chiamavano Liberalitas Julia e ne avevano fatto uno dei principali centri dell’Impero nella penisola iberica. Non a caso, il suo Tempio Romano, conosciuto anche come Templo de Diana, è uno dei meglio conservati di tutta l’Iberia. Le sue colonne corinzie si stagliano contro il cielo blu con una dignità quasi divina, e il contrasto con le facciate bianche delle case circostanti crea un colpo d’occhio che ti lascia senza fiato. Poco distante, la Sé Catedral de Évora impone la sua maestosità gotica: è la più grande del Portogallo. Salire sulla terrazza e godere del panorama sulle colline dell’Alentejo è un’esperienza quasi mistica, che fonde spiritualità e bellezza paesaggistica in un abbraccio silenzioso.

Portogallo
La meravigliosa cattedrale di Évora in Portogallo.

Dove il tempo rallenta e il presente si confonde con il passato

Nel cuore pulsante della città, Praça do Giraldo è il luogo dove la vita scorre lenta, tra i portici che raccontano secoli di storia e i caffè dove ci si siede non per bere, ma per conversare e osservare. La fontana rinascimentale al centro della piazza è come una bussola che orienta i passi del viaggiatore, ricordandogli che qui tutto è proporzionato, umano, a misura di sguardo. Ma Évora non è solo luce. È anche profondità, mistero, riflessione. Lo capisci entrando nella Capela dos Ossos, dove le pareti sono interamente rivestite con ossa e teschi umani. Circa 5.000 anime, un silenzioso monito scolpito nella pietra: “Noi ossa che qui stiamo, per le vostre aspettiamo”. È un luogo che ti obbliga a rallentare, a pensare, a sentire. Accanto, la Chiesa di São Francisco completa il quadro, con i suoi interni gotici sobri e un chiostro che invita alla contemplazione.

Poi ci sono i dettagli, quelli che fanno di Évora un luogo da vivere e non solo da visitare. Le case bianche dai bordi gialli che riflettono il sole del sud, i vicoli lastricati che serpeggiano tra edifici secolari, l’acquedotto dell’Acqua d’Argento che attraversa la città come un filo d’oro dimenticato dal tempo. E quando hai bisogno di una pausa, i giardini pubblici e il Miradouro do Jardim Diana ti accolgono con la loro quiete. Da lì, lo sguardo si perde tra tetti di tegole rosse e campi che si allungano all’orizzonte. Nessuna fretta, nessuna folla. Solo tu, il vento e la luce.

Lascia un commento