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Palazzi di marmo, fontane monumentali, hotel cinque stelle… ma nessuno in giro. Sembra un set cinematografico post-apocalittico, e invece è tutto vero: stiamo parlando del Turkmenistan, ex repubblica sovietica nell’Asia centrale, uno dei paesi più chiusi – e assurdi – del mondo. E adesso, questo luogo da Guinness dell’assurdo si prepara a riaprire (timidamente) ai turisti, dopo anni di frontiere praticamente blindate.
La notizia è arrivata in sordina, ma ha già fatto il giro del web tra viaggiatori estremi e fan delle destinazioni improbabili: il governo del Turkmenistan ha approvato l’introduzione dei visti elettronici, secondo quanto riportato da Eurasianet. Un cambiamento storico per uno Stato dove ottenere un visto era finora un’odissea tra lettere d’invito, tour operator approvati e attese indefinite.
Turkmenistan: tra crateri infuocati, leggi bizzarre e città fantasma di marmo
Jordan Egbert, creator del canale YouTube Counting Countries, era riuscito a visitarlo nel 2024. Noi avevamo dedicato un articolo alla sua esperienza surreale. In una serie di video diventati virali sul web per la loro unicità e rarità, aveva definito il Turkmenistan come “il paese più strano del mondo”. Dopo averne visitati più di 130, può dire di averne viste di tutti i colori. Ma niente lo ha colpito quanto Ashgabat, la capitale: “Palazzi splendenti, centri commerciali lussuosi, hotel di design… completamente vuoti. Non c’era anima viva in giro. Il mistero era totale: dove sono finiti tutti?”.

La risposta è semplice e inquietante: il regime ultra-controllato che domina il paese da decenni ha creato una città-vetrina, ma la vita reale scorre altrove, dietro le quinte. Le strade sono deserte, gli abitanti vivono in periferia o nelle campagne, lontano dallo sfarzo e dagli occhi indiscreti. Nel frattempo, l’accesso a internet è quasi inesistente, i social network bloccati, e per i turisti è obbligatorio viaggiare con guida statale, esistono zone vietate, ma chiaramente nessuno fornisce spiegazioni sulle motivazioni. Il paradosso? Il Turkmenistan detiene il record mondiale per numero di edifici in marmo bianco. Ashgabat sembra Las Vegas... progettata da un dittatore con manie di grandezza. Statue dorate, fontane coreografiche, monumenti giganti – ma tutto senza pubblico.
La “Porta dell’Inferno” e altri spettacoli mozzafiato
Nonostante l’atmosfera surreale, il Turkmenistan offre alcune delle meraviglie naturali e archeologiche più incredibili dell’Asia. Prima fra tutte, la famigerata Porta dell’Inferno: un cratere di gas nel deserto del Karakum che brucia senza sosta dal 1971. Un inferno di fiamme nel nulla, visibile da chilometri di distanza. Poi ci sono i canyon di Yangykala, uno spettacolo di rocce rosa, arancio e rosse che sembrano uscite da un quadro astratto, e il lago sotterraneo di Kow Ata, dove si può fare il bagno tra acque calde e grotte silenziose. Per gli appassionati di storia, Nisa e Merv raccontano la gloria dell’antica Via della Seta con minareti e mausolei millenari, oggi patrimoni UNESCO.
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Perché visitare il paese “più strano del mondo”
Strano sì, ma anche affascinante, incompreso e totalmente fuori dai radar del turismo di massa. Il Turkmenistan riceve meno di 100.000 turisti l’anno – secondo alcune stime, addirittura solo 7.000 da quando ha deciso di rendere così difficile l'accesso. Una cifra ridicola per un paese da sette milioni di abitanti.
Ora, con l’introduzione dei visti elettronici, la situazione potrebbe cambiare. La procedura, secondo quanto anticipato da CNN, sarà più semplice: niente più lettera d’invito obbligatoria dal Ministero degli Esteri, anche se sarà comunque necessario prenotare un tour con sponsor locale. Un sistema molto simile a quello della Corea del Nord, nei pochi mesi in cui ha aperto le frontiere ai turisti stranieri. Ma è già un primo spiraglio per chi sogna l’avventura in una terra “aliena”.
Chi ama viaggiare fuori dalle mappe classiche, esplorare territori dove la modernità si intreccia con il culto del potere, resterà incantato. E per chi colleziona “stranezze”, qui c’è davvero di tutto: dalle banconote con cavalli Akhal-Teke (razza locale simbolo nazionale), al “Giorno del Ruhnama”, la festa dedicata al libro scritto dall’ex presidente Saparmurat Niyazov, celebrato con statue e piazze a tema.
Curiosità surreali (ma vere) dal cuore dell’Asia
- Crateri in fiamme: la Porta dell’Inferno continua a bruciare da oltre 50 anni. Nessuno è mai riuscito a spegnerla.
- Capitale da Guinness: Ashgabat detiene il record per il maggior numero di edifici in marmo bianco al mondo. Tutti costruiti tra il 1995 e il 2020.
- Cavalli da re: gli Akhal-Teke sono tra i cavalli più antichi del mondo, famosi per il manto che riflette la luce come metallo liquido.
- Villaggi senza tempo: nei villaggi di Nokhur, si parla un dialetto unico e sulle tombe si trovano corna di capra per accompagnare i defunti nell’aldilà.
- Aeroporti fantasma: il nuovo aeroporto di Ashgabat ha capacità per milioni di passeggeri, ma spesso ospita solo una manciata di voli al giorno.
- Solo auto bianche: il regime ha imposto che l'unico colore 'legale' delle automobili sia il bianco. L'unica eccezione concessa è il colore grigio/argento, ma c'è bisogno di un'autorizzazione. Sono vietati anche i videogame e le barbe lunghe.
