"Non comprare la frutta secca nelle bustine di plastica", nutrizionista spiega perché

La frutta secca è spesso considerata uno degli snack più salutari da portare in tavola o in borsa. Nocciole, mandorle, anacardi e noci sono ricchi di fibre, minerali e grassi buoni che aiutano a tenere sotto controllo la fame e a dare energia. Tuttavia, non tutte le confezioni sono uguali e non tutte offrono lo stesso livello di qualità. Il nutrizionista italiano Davide Aruanno, molto seguito su TikTok, lancia un avvertimento preciso: attenzione ai sacchetti di plastica trasparente venduti nei supermercati, soprattutto quelli economici da pochi euro (lui ne mostra uno da 0.99€ che probabilmente avrai notato o comprato anche tu al supermercato vicino casa).

Perché la frutta secca nelle bustine trasparenti può essere un problema

Secondo Aruanno, il problema principale riguarda l’esposizione alla luce e la tostatura preventiva. Quando la frutta secca è già sgusciata e tostata, la luce che attraversa la plastica trasparente può innescare un processo chiamato foto ossidazione. Questo fenomeno accelera l’irrancidimento dei grassi buoni presenti nella frutta secca, alterandone sapore, profumo e valori nutrizionali.

Il nutrizionista ha parlato delle conseguenze negative dell'esposizione alla luce della frutta secca già tostata e conservata in bustine di plastica.
Il nutrizionista ha parlato delle conseguenze negative dell'esposizione alla luce della frutta secca già tostata e conservata in bustine di plastica.

La foto ossidazione, spiegano anche fonti accademiche nel campo della scienza degli alimenti, provoca la degradazione degli acidi grassi insaturi, con perdita di qualità organolettica e, in alcuni casi, formazione di composti indesiderati. Il risultato? Nocciole o anacardi meno gustosi, con una consistenza diversa e un apporto nutrizionale ridotto rispetto al prodotto fresco e correttamente conservato.

Come riconoscere una frutta secca di qualità

Il consiglio di Aruanno è chiaro: meglio scegliere frutta secca con guscio, non tostata e non salata. In questo caso, anche se la confezione è trasparente, il guscio funge da barriera naturale contro luce e ossigeno, proteggendo il frutto interno fino al momento della rottura.

Quando invece il prodotto è già sgusciato, è preferibile acquistarlo in confezioni opache o sottovuoto. L’assenza di luce rallenta i processi ossidativi e mantiene più a lungo sapore e freschezza. Inoltre, le confezioni sottovuoto riducono il contatto con l’ossigeno, un altro nemico della conservazione.

Un dettaglio che sembra banale ma che è molto importante riguarda anche la data di confezionamento: meglio scegliere confezioni recenti, evitando quelle prossime alla scadenza, perché l’irrancidimento è un processo progressivo che non si ferma fino al consumo.

I rischi della tostatura precoce

Molti consumatori non sanno che la tostatura industriale, seppur utile per esaltare il sapore e rendere il prodotto pronto al consumo, accelera l’ossidazione. Il calore rompe parte delle molecole protettive presenti naturalmente nel seme, rendendo i grassi più vulnerabili alla luce e all’aria. Se poi la frutta secca tostata resta per mesi in un sacchetto trasparente, il rischio di degradazione aumenta.

Per chi ama il gusto intenso della frutta secca tostata, una buona alternativa è acquistare il prodotto al naturale e tostarlo in casa poco prima di consumarlo. Bastano pochi minuti in forno a bassa temperatura per ottenere croccantezza e aroma, preservando al massimo la freschezza.

Come conservarla al meglio una volta aperta

La conservazione domestica gioca un ruolo fondamentale. Anche la frutta secca di alta qualità può perdere le sue caratteristiche se esposta a luce, calore e aria per troppo tempo. Gli esperti consigliano di riporla in barattoli di vetro scuro o contenitori ermetici, da tenere in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore come fornelli e termosifoni.

In estate, o in caso di umidità elevata, può essere utile conservarla in frigorifero per rallentare ulteriormente l’ossidazione. L’importante è proteggerla dall’umidità e non lasciarla aperta troppo a lungo: una confezione iniziata andrebbe consumata in poche settimane.

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