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Il profilo TikTok Gruppo Aiello, che gestisce diverse farmacie in sei città della Calabria, ha svelato in un breve video un gesto che tutti conosciamo bene: il farmacista che incarta i farmaci prima di consegnarli. Carta bianca, leggera, spesso con scritte o disegni verdi, a volte con il logo della farmacia, altre con simboli legati alla medicina. Ma perché questa abitudine resiste ancora oggi, nell’epoca delle buste di plastica e delle confezioni già sigillate?
La risposta arriva direttamente da una farmacista del gruppo: «Lo facciamo perché quello che stai curando riguarda solo te. Il foglietto è il confine tra la tua salute e gli occhi degli altri. Lo facciamo per proteggerti, perché la cura non sta solo in una pillola, ma anche nel modo in cui te la consegniamo». Un gesto, quindi, che non ha solo una funzione estetica o pratica, ma soprattutto di rispetto della privacy e di attenzione verso il paziente.
@gruppoaiello 💊 Ti sei mai chiesto perché incartiamo il tuo farmaco? Non è solo un gesto di routine. È un segno di cura, rispetto, accoglienza. Perché per noi, ogni persona che entra in farmacia è unica. Ti aspettiamo in una delle farmacie del Gruppo Aiello💚 #FarmacieAiello #CuraConcreta #Accoglienza #FarmaciaDiFiducia ♬ High-end vlog fashionable beats - 寻浪文化
Un’antica abitudine che resiste nel tempo
Incartare i farmaci non è solo una questione di discrezione. Storicamente, la carta serviva a proteggere il contenuto dalla luce e dall’umidità, in un’epoca in cui i blister e le scatole di oggi non esistevano. Le prime farmacie, le cosiddette spezierie, vendevano medicinali sfusi, preparati al momento: polveri, unguenti, pastiglie. La carta era la soluzione più semplice e igienica per conservarli durante il trasporto.

Oggi le confezioni sono già protette, ma l’incarto continua a essere un segno di professionalità e di cura. In molte farmacie italiane si usa ancora la carta velina bianca con dettagli verdi, colori tradizionalmente associati alla salute e alla natura.
Simboli e tradizioni nelle farmacie
Chi entra in una farmacia nota subito la croce verde, simbolo universale in Europa. Le sue origini risalgono all’Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme del XIV secolo. In Italia, per legge, ogni farmacia deve esporre la croce verde, mentre le parafarmacie utilizzano croci blu. Il verde richiama la speranza, la salute e il potere curativo delle piante, prime fonti di medicamenti nella storia umana.
Un altro simbolo importante è il caduceo, bastone alato con due serpenti intrecciati. I serpenti rappresentano la dose curativa e quella tossica, ricordando che ogni medicinale può essere rimedio o veleno, a seconda dell’uso. Da non confondere con il Bastone di Asclepio, con un solo serpente, simbolo universale della medicina.
Curiosità storiche sulle farmacie
Nel Medioevo, medico e farmacista erano la stessa persona, chiamata “speziale”. Fu l’imperatore Federico II di Svevia, nel XIII secolo, a separare le due professioni e a vietare ogni forma di associazione tra loro, garantendo maggiore controllo sulla qualità dei medicinali.
Le farmacie erano anche luoghi di conoscenza. Oltre a conservare medicinali, custodivano manoscritti di botanica, ricettari di alchimia e consigli per il benessere. Alcune, come l’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella a Firenze, attiva dal 1612, o la farmacia della Santissima Annunziata (dal 1561), conservano ancora oggi arredi originali e profumi prodotti secondo antiche ricette.
Dalla preparazione artigianale ai robot
Fino a pochi decenni fa, il farmacista preparava personalmente la maggior parte dei medicinali. Sciroppi, unguenti e compresse venivano realizzati nel laboratorio interno e conservati in vasi di ceramica, ancora visibili nelle farmacie storiche. Con l’industrializzazione, la produzione è passata alle aziende farmaceutiche, sebbene alcune farmacie mantengano piccoli laboratori per preparazioni galeniche personalizzate. Farmaci galenici che, negli ultimi dieci anni, sono diventati sempre più popolari.
Oggi, in molte farmacie moderne, il magazzino è gestito da robot che organizzano i farmaci in modo ottimizzato, riducendo i tempi di attesa. Non sempre sono ordinati alfabeticamente: un algoritmo calcola la disposizione migliore per prelevarli rapidamente.
