Indice dei contenuti
Collegare il cellulare alla corrente prima di andare a dormire è ormai un gesto automatico. Lo facciamo quasi tutti: dopo esserci messi a letto per un'oretta, durante la quale controlliamo le notifiche, scorriamo gli ultimi reel e poi, con un colpo secco, infilziamo il cavo nella presa. La notte diventa il momento perfetto per ricaricare il telefono, perché per almeno sei ore non toccheremo il dispositivo. Ma siamo sicuri che sia davvero una buona abitudine?
Secondo Alex Bergher, informatico specializzato in tecnologie mobili, la risposta è un secco no. Il motivo? "Stai danneggiando il tuo dispositivo", ha detto senza mezzi termini durante un video TikTok diventato virale.
La batteria non dorme mai: cos’è il trickle charging
Quando la batteria raggiunge il 100%, non smette di caricarsi. "Appena cala al 99%, il sistema riavvia la ricarica e la riporta a 100%. E questo processo continua per tutta la notte", spiega Bergher. Il fenomeno ha un nome preciso: trickle charging, ovvero la ricarica a goccia.
Il punto critico è il calore. Ogni piccolo ciclo di ricarica genera temperatura e, come sottolinea Bergher, "il calore è il nemico numero uno delle batterie agli ioni di litio", che rappresentano oggi la quasi totalità dei modelli installati nei dispositivi mobili.
Il consiglio dell’esperto? Ricaricare il telefono al mattino, quando si è svegli e il ciclo di carica può completarsi in modo più controllato. Un’abitudine che potrebbe allungare significativamente la vita del dispositivo.
Smartphone moderni e sistemi di protezione
Molti utenti pensano che il rischio sia annullato dai sistemi intelligenti presenti negli smartphone di ultima generazione. Ed è vero, almeno in parte. I produttori – da Apple a Samsung, passando per Xiaomi e Google Pixel – hanno integrato chip di gestione dell’energia che bloccano la ricarica al 100%. Ma qui entra in gioco il fattore invisibile: dopo il blocco, la batteria perde comunque una piccola quantità di energia. Quando scende al 99%, il chip riattiva la carica. Succede decine di volte a notte. Questo continuo "top-up" genera micro-cicli di ricarica, che con il tempo degradano la capacità della batteria.
Non si parla di pericoli immediati, come esplosioni o incendi. Ma di un lento logoramento che può portare a performance ridotte, ricariche più lente e batterie che durano sempre meno.
Calore, superfici e rischi reali: cosa succede mentre dormi
Il vero pericolo, secondo gli esperti in sicurezza elettronica, riguarda il surriscaldamento. Ricaricare il cellulare sul letto, sul divano o con la custodia inserita ostacola la dispersione del calore. E se il caricatore non è originale o ha problemi di fabbricazione, la probabilità di un guasto aumenta. Il National Fire Protection Association negli Stati Uniti ha segnalato casi di piccoli incendi domestici causati da telefoni lasciati in carica sotto i cuscini. Sono episodi rari, ma sufficienti a suggerire una maggiore attenzione.
La raccomandazione è semplice: mai caricare il telefono su superfici morbide o vicino a materiali infiammabili. Se possibile, rimuovere anche la custodia durante la carica notturna, per evitare accumulo di calore, specialmente d'estate o se la temperatura della stanza è superiore ai 24 gradi.

Ondata di funzioni “intelligenti”: la ricarica si fa smart
Apple ha introdotto già nel 2020 la "ricarica ottimizzata", che rallenta il processo durante la notte e completa l’ultima parte solo poco prima della sveglia, basandosi sulle abitudini dell’utente. Anche Samsung e OnePlus offrono ormai funzioni simili. Chi vuole andare oltre può usare una presa smart con timer. Un piccolo investimento (circa 15 euro su Amazon) che permette di interrompere automaticamente la corrente dopo un paio d’ore. Alcuni modelli Android, tra cui gli ultimi Google Pixel, permettono persino di impostare un limite massimo di ricarica, bloccandola all’80% per ridurre l’usura della batteria.
Buone abitudini per salvare la batteria (e dormire meglio)
Non si tratta solo di tecnologia, ma anche di salute e qualità del sonno. Diversi esperti consigliano di evitare di dormire con il telefono acceso sul comodino. Non tanto per il rischio di danni fisici, quanto per l'esposizione alle onde elettromagnetiche e per le continue notifiche che disturbano il riposo.
Ecco qualche consiglio pratico da tenere a mente:
- Attivare la ricarica ottimizzata o intelligente, se disponibile.
- Utilizzare solo caricabatterie originali o certificati.
- Caricare il telefono su una superficie solida, ventilata e lontana dal letto.
- Limitare la carica al massimo all’80%, quando possibile.
- Valutare l’uso di prese smart o power bank con timer.
La tentazione di svegliarsi con la batteria al 100% è forte. Ma se il prezzo da pagare è una batteria che si degrada in pochi mesi, vale davvero la pena?
Per rimanere in tema, un'esperta ha risposto alla domanda delle domande: Il caricabatterie del telefono, se lasciato attaccato alla presa, consuma corrente?
