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Forse ci hai fatto caso o forse ci penserai dopo aver letto questo articolo: la bottiglia del tuo tè freddo preferito ha un tappo piuttosto largo, mentre quella della bevanda gassata zuccherata è molto più stretto. Il liquido, in fondo, è sempre liquido e passa senza problemi sia da un beccuccio grande che piccolo. Quindi, perché questa differenza? A spiegarlo è Max Corona, creatore del profilo Instagram Storie di Brand ed esperto di marketing, che ha analizzato la questione in un video diventato virale.
La spiegazione “seria”: il tappo largo fa vendere di più
Secondo Corona, il primo motivo è di natura commerciale. Con un tappo largo, quando versi la bevanda in un bicchiere, il liquido scende più velocemente. Questo porta a consumarne di più in meno tempo, spingendo il consumatore ad aprire più bottiglie nell’arco della giornata o della settimana. Un dettaglio apparentemente banale, ma che nel marketing conta moltissimo.
Se la logica fosse solo questa, però, tutte le bevande avrebbero il tappo largo; eppure, sappiamo bene che non è così. In realtà, per le bevande gassate la situazione è diversa: il tappo stretto serve a trattenere meglio l’anidride carbonica. Un’apertura più piccola riduce la fuoriuscita delle bollicine, mantenendo la bevanda frizzante più a lungo. Ecco perché acque frizzanti, bevande zuccherate con le bollicine e simili adottano quasi sempre il tappo piccolo.
La teoria goliardica: il “trucco” per i camionisti
Nel suo video, Corona propone anche una spiegazione decisamente meno ortodossa. Secondo questa teoria – più da aneddoto da bar che da manuale di marketing – le bottiglie dal tappo largo sarebbero state pensate per un utilizzo “alternativo” da parte dei camionisti, riducendo la necessità di fermarsi nelle aree di sosta per motivi fisiologici. Una versione simpatica e ironica, che però non ha alcun riscontro pratico o storico.
Il fattore ghiaccio: l’ipotesi del pubblico
Tra i commenti al video, molti utenti hanno aggiunto un’altra spiegazione plausibile: il tappo largo facilita l’aggiunta di cubetti di ghiaccio. Il tè freddo, come suggerisce il nome stesso (in inglese “iced tea”), si apprezza al massimo quando è molto freddo, proprio come la birra. Grazie all’imboccatura più ampia, è semplice inserire ghiaccio direttamente nella bottiglia, senza doverlo frantumare.

Questa ipotesi si adatta bene anche ad altre bevande non gassate che si consumano fredde, come alcune tisane o succhi. Il ghiaccio non solo abbassa la temperatura in pochi secondi, ma contribuisce anche a mantenere la bevanda piacevolmente fresca durante tutta la degustazione.
Il tappo come scelta strategica
Il diametro del tappo non è quindi un dettaglio casuale. È il risultato di scelte strategiche che tengono conto di fattori come la conservazione del prodotto, l’esperienza di consumo e persino le abitudini di chi acquista. Per le aziende, il design della bottiglia è parte integrante del prodotto, tanto quanto il contenuto stesso. Ogni elemento – dal colore dell’etichetta alla forma del collo – influenza la percezione e, di conseguenza, le vendite.
Quindi, la prossima volta che prenderai una bottiglia dal frigo del supermercato, osserva bene il tappo. Potresti scoprire che dietro a quel piccolo dettaglio c’è un mix di marketing, esigenze tecniche e, talvolta, anche un pizzico di leggenda urbana.
