Stasera in tv c'è un grande cult d'amore, un film che ha fatto la storia: non smetterete di sognare.
“Il tempo delle mele” torna questa sera in tv e non è un film qualunque. È un cult intramontabile che ha fatto sognare intere generazioni, diventando simbolo di un’epoca e porta d’ingresso nel mondo del cinema per Sophie Marceau. Uscito nel 1980 con il titolo originale “La Boum”, il film di Claude Pinoteau è molto più di una commedia romantica adolescenziale. È un ritratto autentico e sincero dell’adolescenza, con i suoi entusiasmi e le sue fragilità, che ancora oggi continua a conquistare pubblico di ogni età.
Stasera in tv, grande cult d'amore: sognerete ad occhi aperti
Il film va in onda stasera, 20 agosto 2025, su Tv8, intorno alle ore 21.30. La storia ruota attorno a Victoire, detta Vic, una ragazza di tredici anni che vive a Parigi. È al suo primo anno di liceo e comincia a muovere i primi passi in un mondo nuovo, fatto di amicizie, serate tra compagni e sentimenti inaspettati. L’arrivo dell’adolescenza segna per lei un cambiamento profondo. Non è più una bambina, ma non si sente ancora una donna. È in quella terra di mezzo in cui tutto è amplificato, ogni emozione diventa enorme e ogni delusione sembra definitiva.

Il cuore della trama è il primo amore di Vic. La ragazza si innamora di Mathieu, un compagno di scuola che rappresenta per lei la scoperta dell’innamoramento. Ci sono le prime timidezze, le gelosie, le attese che sembrano infinite. Tutto ciò che appartiene a quell’età in cui una telefonata può cambiare la giornata e uno sguardo può riempire di gioia. Eppure, come accade spesso nella vita reale, le cose non vanno come sperato. Il rapporto con Mathieu sarà breve e segnerà soltanto l’inizio del suo percorso verso nuove emozioni e nuovi sentimenti.
Mentre Vic vive le sue prime esperienze, la sua famiglia attraversa una crisi profonda. I genitori litigano di continuo, si allontanano e cadono in tradimenti reciproci. Lei si sente spesso trascurata, quasi invisibile di fronte alle tensioni degli adulti. Questo conflitto tra il mondo dei grandi e quello degli adolescenti è uno dei temi centrali del film. Da un lato c’è la leggerezza e il bisogno di libertà dei giovani, dall’altro la rigidità e i problemi concreti degli adulti, che sembrano aver dimenticato cosa significhi sognare.
In questo equilibrio fragile entra in scena uno dei personaggi più amati della pellicola: la bisnonna Poupette. È una donna di ottantacinque anni, arzilla e anticonformista, capace di dare a Vic il sostegno e la comprensione che non trova nei suoi genitori. Poupette è la voce dell’esperienza, ma anche della leggerezza. I suoi consigli sono saggi e divertenti, un mix perfetto che la rende un punto di riferimento prezioso. La sua figura unisce le generazioni, dimostrando che la distanza anagrafica non è un ostacolo quando c’è affetto e complicità.
Perché vale la pena vederlo
“Il tempo delle mele” ha avuto un impatto enorme al momento della sua uscita. Ha riscosso un successo straordinario in Francia e all’estero, diventando un fenomeno culturale. Il film ha lanciato la carriera di Sophie Marceau, che da allora è rimasta una delle attrici francesi più amate e riconosciute a livello internazionale. La sua interpretazione naturale e fresca ha reso Vic un personaggio con cui il pubblico si è immediatamente identificato.
Uno degli elementi che hanno contribuito al successo della pellicola è senza dubbio la colonna sonora. Brani come “Reality” sono diventati simbolo di quell’epoca e continuano a evocare emozioni anche oggi. La celebre scena del ballo lento è entrata di diritto nella storia del cinema e resta una delle immagini più iconiche degli anni Ottanta. Rivedere oggi “Il tempo delle mele” significa fare un viaggio nel passato.
Non solo per chi lo ha visto negli anni Ottanta e vuole rivivere la propria adolescenza, ma anche per i più giovani che possono scoprire un racconto universale. L’adolescenza descritta da Pinoteau non ha tempo. I primi amori, le incomprensioni familiari, la voglia di indipendenza sono emozioni che appartengono a ogni generazione. È questo il motivo per cui il film continua a emozionare e a essere attuale, nonostante i cambiamenti della società e della tecnologia.
Vale la pena vederlo perché è una pellicola che riesce a parlare a tutti. Sa far sorridere e commuovere, intrecciando leggerezza e profondità. È un film che regala nostalgia, ma soprattutto ricorda quanto sia prezioso quel periodo della vita in cui tutto sembra possibile. Guardarlo oggi non significa soltanto immergersi nella magia degli anni Ottanta, ma anche riscoprire una parte di sé.
