Una nota nutrizionista suggerisce almeno 3 alimenti da non dare ai bambini: ecco quali e perché.
L’alimentazione dei più piccoli è un tema che non passa mai di moda. Ogni genitore cerca di offrire ai propri figli cibi sani e nutrienti, ma spesso dietro prodotti che sembrano innocui si nascondono insidie. A parlarne è una nutrizionista molto seguita sui social, punto di riferimento di @prevenzioneatavola, che mette in guardia su tre alimenti che i bambini non dovrebbero consumare con troppa frequenza.
Gli alimenti da non dare (spesso) ai bambini: il consiglio della nutrizionista
La prima attenzione va allo yogurt alla frutta. A prima vista appare come una scelta salutare, ma la realtà è ben diversa. Lo yogurt naturale e quello alla frutta sono due prodotti completamente differenti. Il primo è semplice, composto solo da latte e fermenti lattici. Il secondo, invece, rientra nella categoria degli alimenti ultra processati. Contiene zuccheri aggiunti, aromi e additivi che lo rendono molto meno sano di quanto si pensi. Un vasetto di yogurt alla frutta può contenere quantità di zucchero paragonabili a quelle di una merendina. Per questo, il consiglio è di puntare su uno yogurt bianco, senza zuccheri aggiunti, a cui aggiungere della frutta fresca. In questo modo il bambino assumerà fibre, vitamine e zuccheri naturali, senza eccedere con quelli raffinati. Prima di acquistarlo è sempre bene controllare l’etichetta: due soli ingredienti sono sufficienti, latte o bevanda vegetale e fermenti lattici.

Il secondo alimento che la nutrizionista invita a limitare sono i succhi di frutta. Qui la differenza con il frutto intero è netta. Bere un succo significa introdurre nel corpo zuccheri liberi, che vengono assorbiti velocemente e finiscono subito nel sangue. Questo provoca un rapido aumento della glicemia, seguito da un calo altrettanto repentino. Nei bambini ciò può tradursi in sbalzi di energia e difficoltà di concentrazione. Il frutto intero è tutt’altra cosa: oltre all’acqua e agli zuccheri naturali, apporta fibre, vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti. La fibra è un elemento chiave perché rallenta l’assorbimento degli zuccheri e mantiene più stabile il livello glicemico. Mangiare una mela o una pera non equivale quindi a bere un bicchiere di succo, anche se sulla carta la fonte sembra la stessa. Per questo motivo è sempre meglio privilegiare la frutta fresca, magari tagliata a pezzetti o trasformata in una macedonia colorata che invoglia i più piccoli.
Insaccati e carni conservate
Il terzo alimento che dovrebbe comparire di rado nella dieta dei bambini sono gli insaccati. Le carni conservate non sono adatte a un consumo frequente, soprattutto nei più giovani. Sono ricche di sale, elemento che, se assunto in eccesso, può diventare dannoso per l’organismo. Contengono inoltre grassi saturi, che non dovrebbero essere presenti in grandi quantità nell’alimentazione quotidiana. Mangiare salumi ogni giorno non è quindi una scelta equilibrata. Gli insaccati andrebbero riservati a occasioni saltuarie, preferendo per i pasti abituali fonti proteiche più sane, come carne bianca, pesce, legumi o uova. Nei bambini in fase di crescita, la qualità delle proteine e dei grassi che assumono è fondamentale. Abituarli fin da piccoli a una dieta varia e bilanciata aiuta a costruire basi solide per la loro salute futura.
L'importanza della varietà
La nutrizionista di @prevenzioneatavola non demonizza nessun cibo, ma ricorda un concetto semplice: la frequenza è tutto. Uno yogurt alla frutta ogni tanto non compromette l’equilibrio della dieta, così come un bicchiere di succo o una fetta di prosciutto. Il problema nasce quando questi alimenti diventano abitudini quotidiane. In quel caso l’apporto di zuccheri, sale e grassi saturi può superare i livelli raccomandati e influire negativamente sul benessere dei bambini. Tra l'altro, a parlarne ultimamente, è stato anche Giorgione.
Educare i più piccoli a riconoscere cosa è davvero sano è un regalo prezioso. La scelta di uno yogurt naturale con frutta fresca, di una merenda a base di frutta intera o di una fonte proteica più leggera non significa privazione, ma consapevolezza. Anche i genitori hanno un ruolo centrale, perché sono loro a dare l’esempio e a portare in tavola le alternative migliori. Seguire questi consigli non richiede stravolgimenti, ma solo attenzione e buone abitudini. Piccole scelte quotidiane possono fare una grande differenza nella salute dei bambini di oggi e degli adulti di domani.
