In Finlandia ti pagano davvero per studiare il finlandese? Residente spiega come funziona

Molti si chiedono se in Finlandia davvero esista la possibilità di essere pagati per frequentare corsi di lingua finlandese. Non è un mito, ma neppure un “bonus facile” che si ottiene scaricando un’app come Duolingo e facendo finta di studiare da casa sul divano. A chiarire meglio questo tema è Nerea, una ragazza spagnola che vive a Helsinki e che ha raccontato la sua esperienza diretta con i corsi sovvenzionati dallo Stato finlandese.

La Finlandia è spesso citata per il suo sistema di welfare avanzato, un modello che attrae tanti giovani dall’Europa, dall’Africa e dal Medio Oriente. Tra i servizi più interessanti per chi si trasferisce c’è proprio l’integrazione linguistica finanziata dallo Stato, gestita attraverso l’ufficio TE e l’istituto previdenziale nazionale Kela. Ma vediamo passo per passo come funziona davvero.

Come iscriversi a un corso di lingua finlandese finanziato dallo Stato

Il primo passo, spiega Nerea, è presentare domanda presso il TE-toimisto, l’ufficio per l’impiego. Qui chi ha un permesso di soggiorno regolare deve dichiarare la propria volontà di imparare il finlandese per integrarsi nella società. Dopo la richiesta si viene convocati per un colloquio, in cui gli operatori chiedono informazioni personali: cosa si fa in Finlandia, quali sono i progetti futuri, quali lingue si parlano già e quali studi si sono completati. Non è il titolo accademico a fare la differenza, ma la motivazione a rimanere nel Paese e a costruirsi una vita lì.

Successivamente, è previsto un test di logica e di ragionamento, spesso basato su geometria ed esercizi matematici. Poi arriva la parte linguistica: niente panico, non serve conoscere già il finlandese. Gli esami sono pensati per capire la capacità di apprendimento, non il livello di partenza. Infine, c’è una prova di lettura di un testo in finlandese, in presenza, utile a dividere i partecipanti in classi omogenee. In questo modo nello stesso corso possono convivere sia chi conosce già cinque lingue sia chi ha difficoltà perfino con la propria madrelingua.

Chi può partecipare e quali condizioni bisogna rispettare

I corsi finanziati sono rivolti principalmente a disoccupati o a persone che lavorano poche ore a settimana. Nerea, ad esempio, lavorava part-time da Zara con un contratto di 20 ore, che ha ridotto a 12 per poter rientrare nei requisiti richiesti. Questo dimostra che lo Stato finlandese sostiene chi vuole studiare, ma chiede un impegno reale e una disponibilità di tempo da dedicare all’apprendimento.

Il programma dura in genere fino a tre anni dal momento della richiesta. Tuttavia, la durata effettiva dipende dal percorso individuale. Nerea ha seguito i corsi per nove mesi, ha svolto due tirocini e al termine del secondo è stata assunta da un’azienda finlandese. Una transizione che dimostra come il progetto non sia soltanto scolastico, ma anche lavorativo e di integrazione sociale.

Quanto si riceve e da chi arrivano i fondi

La domanda che tutti si pongono è: quanto si guadagna frequentando un corso di finlandese? La risposta varia. Esistono due formule principali: una per i disoccupati e una che serve a coprire le spese di affitto. Durante la registrazione, i funzionari chiedono se si vive in una stanza condivisa o in un appartamento e in base a questo calcolano il sussidio. L’importo complessivo non supera mai lo stipendio minimo nazionale, che si aggira intorno ai 1.200 euro al mese. La cifra reale solitamente va dagli 800 ai 1.000 euro, divisa in borse di studio e assegni per l'alloggio.

Nerea, cittadina spagnola che vive in Finlandia, ha seguito dei corsi di finlandese venendo retribuita.
Nerea, cittadina spagnola che vive in Finlandia, ha seguito dei corsi di finlandese venendo retribuita.

È importante precisare che non è la scuola a erogare il denaro, ma Kela, l’ente previdenziale finlandese che gestisce i contributi e i sussidi. Si tratta quindi di fondi pubblici, provenienti dalle tasse dei cittadini. In pratica, lo Stato investe affinché gli stranieri imparino la lingua e possano inserirsi con più facilità nel mercato del lavoro.

Limiti e consigli pratici per chi vuole provarci

C’è però un dettaglio fondamentale: non basta arrivare in Finlandia e iscriversi. Bisogna avere il permesso di soggiorno o la residenza. Per i cittadini dell’Unione Europea le pratiche sono più semplici: si può rimanere fino a tre mesi senza formalità, ma oltre questo periodo serve registrarsi e completare la burocrazia locale. Chi invece arriva da Paesi extra UE deve ottenere un permesso valido prima di poter accedere al corso. Senza documenti in regola, la richiesta viene respinta.

Nerea lo spiega chiaramente: “Non fate la pazzia di venire solo per frequentare il corso. Prima serve un permesso di soggiorno valido, poi si può pensare allo studio della lingua”. Il percorso richiede impegno e costanza, ma può aprire porte concrete a un futuro stabile in Finlandia.

In sintesi, sì: in Finlandia si può ricevere un sostegno economico per studiare il finlandese. Non è un regalo automatico, ma un investimento mirato sull’integrazione e sul lavoro. Chi partecipa deve dimostrare motivazione, disponibilità e serietà. Per molti, come Nerea, questa opportunità si è trasformata in un vero trampolino verso una nuova vita nel Nord Europa.

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