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Il content creator spagnolo @marcfingers ha mostrato in un video diventato virale come in Islanda il riciclo non rappresenti solo un gesto per l’ambiente, ma anche un vero e proprio incentivo economico. Nel filmato, Marc racconta la sua esperienza diretta con il sistema di rimborso cauzionale sulle lattine di alluminio, una pratica che nel Paese nordico è ormai consolidata e perfettamente regolamentata.
Un’estate di lattine accumulate
Marc ha spiegato che durante l’intera estate aveva accantonato oltre 400 lattine di alluminio tra birre, bevande zuccherate ed energy drink. Una volta caricati tre bustoni colmi nel portabagagli della sua auto, si è recato presso il centro di raccolta più vicino. Una volta svuotate tutte le confezioni, il conteggio si è rivelato sorprendente: 486 lattine, quindi quasi 500, pronte per essere riciclate.
Dopo la consegna, Marc ha ricevuto un ticket con codice QR, da riscattare come buono. Pochi giorni più tardi è arrivata la conferma: il suo rimborso ammontava a 74 euro. Tuttavia, lo stesso autore ha precisato che, a causa dell’elevato costo della vita in Islanda, quella cifra corrisponde in termini di spesa alimentare a circa 25 euro in Spagna. Una differenza notevole che mette in prospettiva il valore reale del “guadagno”.
Come funziona il sistema islandese di deposito cauzionale
Il cuore del sistema, in islandese chiamato “pantur”, si basa su un deposito cauzionale. Chi acquista una lattina paga un piccolo sovrapprezzo al momento dell’acquisto. Questo importo non rappresenta una tassa, ma una cauzione che viene restituita solo quando l’imballaggio vuoto viene riconsegnato in uno dei centri di raccolta autorizzati.

Il sistema, introdotto per incentivare il riciclo e ridurre l’abbandono dei rifiuti, garantisce una filiera trasparente: il consumatore restituisce l’imballaggio, riceve un ticket e, tramite il punto vendita o il supermercato convenzionato, ottiene indietro la somma anticipata.
Chi paga il rimborso delle lattine
Molti si chiedono chi garantisca materialmente il rimborso. In Islanda la gestione non dipende direttamente dal governo, ma da un soggetto privato: Endurvinnslan hf, società che coordina la logistica e assicura i pagamenti. Il ticket emesso dal centro di raccolta può essere cambiato in contanti o scontato sulla spesa presso supermercati e negozi convenzionati.
Il meccanismo funziona in questo modo:
- Consumatori: pagano il deposito al momento dell’acquisto.
- Punti vendita e centri di raccolta: emettono e riscattano i ticket.
- Gestore del sistema (Endurvinnslan hf): organizza la raccolta e rimborsa i negozi.
- Produttori e importatori: finanziano l’intero circuito tramite le cauzioni raccolte.
In questo modo la responsabilità si distribuisce lungo tutta la catena produttiva e commerciale, creando un modello sostenibile e circolare.
L’importanza del modello islandese per il riciclo
L’esperienza di Marc dimostra come in Islanda il riciclo non venga percepito solo come dovere civico, ma come un gesto ricompensato in modo concreto. Questo meccanismo ha contribuito negli anni ad abbattere il numero di lattine disperse nell’ambiente e a rafforzare la coscienza collettiva sul valore dei materiali riciclabili.
Il sistema non è unico nel Nord Europa: Paesi come Germania, Svezia e Norvegia applicano già modelli simili - specialmente con la plastica - con percentuali di recupero superiori al 90%. Tuttavia, l’Islanda rappresenta un caso interessante per le sue dimensioni ridotte e la capacità di adattare la filiera a un territorio isolato e con costi di importazione molto elevati.
Un guadagno relativo, ma un successo per l’ambiente
I 74 euro a fronte di quasi 500 lattine guadagnati da Marc non equivalgono a una cifra che gli svolterà il mese, soprattutto considerando l’alto costo della vita islandese. Tuttavia, il sistema dimostra che ogni singola lattina riconsegnata ha un valore misurabile. L’aspetto economico, anche se limitato, funge da spinta ulteriore per spingere i cittadini a non disperdere i contenitori e a portarli nei centri di raccolta.
L’episodio raccontato in video ha reso evidente come il modello di deposito cauzionale rappresenti una soluzione efficace non solo per premiare i consumatori, ma anche per ridurre l’impatto ambientale. E se il guadagno di Marc non ha cambiato il suo bilancio familiare, ha comunque confermato l’efficienza di un sistema che unisce economia circolare e sostenibilità.
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