"Mia cugina vuole dare a suo figlio un nome demoniaco: spero cambi idea"

Scegliere il nome di un bambino è una delle decisioni più delicate che un genitore possa prendere. Non si tratta solo di una questione di gusto personale: il nome accompagnerà una persona per tutta la vita, influisce sul modo in cui verrà percepita e può portare con sé significati profondi o inattesi. Cambiarlo non è semplicissimo, sebbene le leggi cambino da paese a paese. Per questo motivo, quando una futura mamma ha annunciato la sua volontà di chiamare il figlio con un nome legato alla demonologia, la sua scelta ha acceso un acceso dibattito in famiglia e online.

Il nome Aamon: tra videogiochi e demonologia

La futura madre ha dichiarato di essersi ispirata a Aamon, un personaggio del videogioco Mobile Legends. Tuttavia, molti parenti hanno immediatamente fatto notare che lo stesso nome compare nei testi di demonologia come quello di un potente Marchese degli Inferi, raffigurato con il volto di lupo e la coda di serpente. Una coincidenza che, in una famiglia molto religiosa, non passa inosservata.

La cugina della donna, preoccupata, ha raccontato l’episodio su Reddit, spiegando di aver cercato di convincerla a riconsiderare la scelta. Durante le messe a cui partecipavano da bambini, il loro pastore citava spesso nomi alternativi di Satana, e tra questi figurava proprio Aamon. Da qui, la convinzione che battezzare un bambino con quel nome possa portare tensioni e incomprensioni.

Il precedente in famiglia: Lylyt, alias Lilith

La vicenda non si limita al solo Aamon. Infatti, la sorella maggiore della futura madre ha già chiamato la propria figlia Lylyt, pronunciato come “Lilith”. Nella tradizione ebraica, Lilith è considerata una figura legata al male e alla ribellione, ma in alcuni movimenti culturali contemporanei è stata rivalutata come simbolo di indipendenza e femminismo. Nonostante questo, la scelta del nome ha diviso la famiglia, che si è trovata a dover gestire discussioni continue.

Una donna si è detta preoccupata per la possibile scelta, da parte di sua cugina, di un nome demoniaco per la figlia
Una donna si è detta preoccupata per la possibile scelta, da parte di sua cugina, di un nome demoniaco per la figlia

La combinazione tra Lylyt e Aamon, entrambi riconducibili a figure demoniache, ha fatto storcere ulteriormente il naso ai parenti. Alcuni membri temono che i bambini possano crescere con un marchio difficile da portare, tra prese in giro e pregiudizi sociali. Altri, invece, minimizzano il problema e sostengono che alla fine conti solo l’affetto dei genitori.

Le reazioni del web e le alternative possibili

Gli utenti di Reddit hanno commentato la vicenda con sorpresa e ironia. C’è chi ha definito “tragico” il nome Aamon e chi ha giudicato ancora più infelice la scelta di Lylyt. Alcuni hanno suggerito varianti più accettabili, come Eamon, un nome gaelico realmente esistente che non porta con sé significati oscuri. Altri hanno ricordato che chiamare un figlio con un nome carico di riferimenti religiosi negativi equivale a ignorare il contesto culturale in cui crescerà.

Non sono mancati esempi di altri nomi che, pur sembrando gradevoli, hanno una connotazione storica o religiosa pesante, come Jezebel, ricordata come una regina malvagia nella tradizione biblica. Il messaggio emerso con più forza è che i genitori dovrebbero riflettere non solo sul suono o sull’originalità di un nome, ma anche sulle associazioni che porta con sé.

Quando la scelta di un nome diventa un peso

Chiamare un figlio con un nome demoniaco non è un gesto neutrale, soprattutto in famiglie religiose. Crescere con un nome che evoca il male può diventare fonte di disagio sia in ambito scolastico che sociale. Gli stessi bambini, crescendo, potrebbero chiedersi perché i genitori abbiano voluto legarli a un’immagine così controversa.

Per ora la futura madre sembra intenzionata a mantenere la sua scelta, convinta che le critiche siano esagerate. Ma i familiari sperano ancora che, prima della nascita, decida di cambiare idea e opti per un nome meno controverso. Perché un nome, una volta scritto sull’atto di nascita, accompagna una persona per tutta la vita.

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