Su RaiPlay l'intensa prova di Alessandro Gassmann: sta conquistando tutti

Su RaiPlay c'è un film che sta ricevendo molti consensi da parte del pubblico: protagonista l'indimenticabile Alessandro Gassmann.

“L’ordine del tempo” è il film che in questi giorni sta conquistando il pubblico su RaiPlay. Non a caso è entrato nella top 10 dei titoli italiani più visti, piazzandosi all’ottavo posto. Un risultato che conferma come questa storia, capace di unire emozione e riflessione, abbia trovato il favore di chi cerca qualcosa di più profondo rispetto al semplice intrattenimento.

Il film, diretto da Liliana Cavani e uscito nel 2023, porta sullo schermo un’opera drammatica che prende spunto dall’omonimo saggio del fisico Carlo Rovelli. L’idea di fondo è semplice e al tempo stesso inquietante: cosa accadrebbe se scoprissimo che il mondo potrebbe finire da un momento all’altro? È da questa domanda che nasce la trama, costruita intorno alle vite e alle paure di un gruppo di amici.

Il film su RaiPlay che sta conquistando tutti: l'indimenticabile Alessandro Gassmann

La storia si apre in una splendida villa sul mare, dove si festeggia il cinquantesimo compleanno di Elsa. L’atmosfera è allegra, fatta di sorrisi e brindisi. Poi, come un fulmine a ciel sereno, arriva la notizia: un asteroide, chiamato Anaconda, è in rotta di collisione con la Terra. Da quel momento nulla è più come prima. La spensieratezza lascia spazio al silenzio, alle domande, ai dubbi. Ogni personaggio si trova costretto a fare i conti con ciò che è stato e con ciò che non tornerà più.

La forza del film non sta nei colpi di scena spettacolari, ma nella capacità di raccontare le emozioni. Cavani trasforma una possibile catastrofe globale in una sorta di “apocalisse da camera”. Non vediamo esplosioni o scene d’azione, ma dialoghi intensi, sguardi, confessioni che emergono quando il tempo sembra scivolare via più in fretta. È proprio questa scelta a rendere l’opera diversa dai classici disaster movie e a darle un respiro quasi filosofico.

edoardo leo scena
Edoardo Leo in una scena del film con la classifica della top 10 di RaiPlay

Il cast contribuisce in modo decisivo alla riuscita del film. Alessandro Gassmann e Claudia Gerini guidano un gruppo di interpreti affiatati, dove spiccano anche Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel e Valentina Cervi. Ognuno porta sullo schermo un personaggio credibile, con le sue paure e i suoi segreti.

Elsa e Pietro, padroni di casa, rappresentano la famiglia borghese che all’improvviso deve rivedere le proprie certezze. Enrico, il fisico universitario, è forse quello che più di tutti sente il peso del tempo non vissuto, perché innamorato da sempre di Paola senza aver mai avuto il coraggio di dirglielo. Paola e Viktor incarnano invece una relazione segnata da conflitti e rimpianti, specchio delle ferite che non si chiudono mai del tutto. Se amate i film su RaiPlay non potete perdere un altro contenuto ancora nella top 10 dei più visti attualmente.

Perché vale la pena vederlo

Il film parla soprattutto di noi spettatori. Ci costringe a domandarci cosa faremmo se sapessimo che la fine è vicina. Ci fa riflettere sulle cose importanti, sulle relazioni, sugli errori e sulle occasioni perse. In questo senso “L’ordine del tempo” non è solo un dramma corale, ma un invito a fermarsi e a guardarsi dentro. Il tempo, così come lo racconta Rovelli nel suo saggio e come lo mette in scena Cavani, non è qualcosa di astratto.

È il bene più prezioso che abbiamo, e spesso ce ne rendiamo conto solo quando rischiamo di perderlo. La regia è elegante e sobria, con una fotografia che esalta la bellezza del paesaggio marino senza mai distrarre dalla tensione narrativa. Ogni inquadratura sembra studiata per restituire il senso di sospensione che vive il gruppo di amici. La villa diventa un microcosmo, un luogo chiuso dove le paure interiori emergono con forza, amplificate dalla consapevolezza che fuori potrebbe esserci la fine del mondo.

Guardare “L’ordine del tempo” su RaiPlay oggi significa vivere un’esperienza intensa, che non lascia indifferenti. Non è un film leggero, ma un racconto che tocca corde profonde. È adatto a chi ama i film corali, dove i personaggi contano più degli eventi, e a chi cerca una storia capace di far pensare.

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