"Nel Medio Evo si beveva pochissima acqua", esperti spiegano perché

Sul profilo TikTok di Focus, la storica rivista italiana di divulgazione scientifica, è comparso un approfondimento video che ha incuriosito moltissimi utenti: perché nel Medio Evo si beveva pochissima acqua. Oggi i medici raccomandano agli adulti di consumarne almeno due litri al giorno per mantenersi idratati, ma nei secoli passati le abitudini erano completamente diverse. Per quale motivo? Gli esperti spiegano che la questione riguarda non solo la salute, ma anche la cultura e la tecnologia dell’epoca.

Perché nel Medio Evo bevevano più alcol che acqua

Se un adulto moderno prende come riferimento le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dovrebbe bere abbondante acqua ogni giorno. Nel Medio Evo, invece, la scelta era spesso opposta. L’acqua veniva considerata portatrice di malattie. Banalmente è perché non esistevano sistemi di purificazione, filtri o metodi per eliminare batteri e patogeni. Bere da un pozzo o da un fiume poteva trasformarsi in un rischio mortale. Al contrario, il vino e la birra venivano percepiti come più sicuri: la fermentazione riduceva la possibilità di contrarre infezioni.

Nel Medio Evo non era facile procurarsi acqua pulita, per cui paradossalmente l'alcol era considerato meno dannoso.
Nel Medio Evo non era facile procurarsi acqua pulita, per cui paradossalmente l'alcol era considerato meno dannoso.

Secondo quanto spiegato nel video pubblicato da Focus, l’alcol non era soltanto una bevanda conviviale, ma anche un vero e proprio rimedio terapeutico. Nel Medio Evo veniva descritto come antisettico, anestetico e cardiotonico. Si racconta addirittura che in alcuni casi i neonati ricevessero poche gocce di gin, considerate benefiche per la crescita. Un’abitudine che oggi farebbe inorridire, ma che all’epoca era legata alla mancanza di conoscenze scientifiche moderne.

Dalle antiche civiltà ai monasteri medievali

Se si torna ancora più indietro nel tempo, emerge che Grecia e Roma antiche avevano una relazione simile con il vino. Le fonti storiche raccontano che si beveva in occasione di funerali, malattie, festività e perfino per le offerte agli dèi. Nel Medio Evo la produzione alcolica trovò nei monasteri un centro fondamentale. L’Ordine di San Benedetto, ad esempio, stabiliva che ogni monaco avesse diritto a un quarto di litro di vino al giorno. La misura non serviva a incentivare l’ebbrezza, ma a sostenere la preghiera e le lunghe ore di lavoro manuale.

In molti casi i monasteri erano anche i luoghi dove si custodiva la tradizione agricola e vinicola, dando vita a un patrimonio che ha influenzato per secoli la cultura alimentare europea. Non sorprende, dunque, che l’acqua rimanesse marginale nelle abitudini quotidiane.

Il cambiamento tra XVI e XIX secolo

La svolta ebbe inizio nel XVI secolo. Le ondate moralizzatrici religiose, soprattutto in Inghilterra, portarono alle prime leggi contro l’ubriachezza. Una norma vietò espressamente di eccedere con l’alcol per ragioni di ordine pubblico. Tuttavia, questi divieti non furono mai davvero efficaci. Un aneddoto curioso arriva da Londra nel 1790: nacque un club esclusivo che ammetteva soltanto chi riusciva a bere un certo numero di bottiglie a sera. Un paradosso rispetto ai tentativi legislativi di limitare il consumo.

Fu il XIX secolo a segnare un vero cambiamento. In quel periodo la comunità scientifica cominciò a pubblicare studi dettagliati sui rischi legati all’abuso di alcol. Vennero dimostrate le conseguenze sulla salute, dal fegato al sistema nervoso, fino alle prime evidenze di dipendenza. Negli Stati Uniti la questione esplose con il proibizionismo, mentre in Europa presero piede le prime leggi sull’età minima per il consumo, ancora vigenti oggi.

Dal Medio Evo al 2025: l’acqua torna protagonista

Rispetto al passato, l’epoca contemporanea ha ribaltato le priorità. Oggi l’acqua non solo è disponibile in quantità, ma viene purificata e controllata con tecnologie che eliminano ogni pericolo sanitario. Le campagne di sensibilizzazione dei medici sottolineano quanto sia fondamentale bere regolarmente per il corretto funzionamento dell’organismo. Al contrario, l’alcol viene raccomandato con estrema moderazione, limitandone l’uso a piccole quantità. Alcuni studiosi dicono perfino che non esiste una quantità che "non fa male" o che è "accettabile": l'alcol è dannoso, anche se si beve un bicchiere di vino a settimana.

Il confronto tra il Medio Evo e il 2025 fa emergere un paradosso affascinante: un tempo la sicurezza sembrava risiedere nel vino e nella birra, oggi invece la vera protezione della salute passa da un semplice bicchiere d’acqua.

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