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Grazie al web, possiamo ottenere informazioni interessanti su com'era davvero la vita ai tempi dell'Antica Roma. Hadley Sharman, content creator con oltre mezzo milione di follower e laureato in archeologia, è uno dei divulgatori più seguiti sul tema. Sul suo profilo @topromanfacts racconta aneddoti e curiosità sulla vita dei Romani di una volta, e in uno dei suoi ultimi video ha deciso di preparare e assaggiare la Posca, la bevanda che per molti viene considerata il vero energy drink dell’Antica Roma.
Cos’è la Posca e chi la beveva
La Posca non era certo una bevanda da banchetto imperiale. Era diffusa tra i soldati, gli schiavi e le classi popolari, mentre i ricchi preferivano sorseggiare vino mescolato con acqua. In quel periodo, infatti, quella che noi chiamiamo acqua potabile... non era potabile, perché non purificata e poteva trasmettere malattie come il colera. Mischiarla con vino o aceto non solo ne cambiava il sapore, ma riduceva il rischio di infezioni grazie alle proprietà antisettiche dell’alcol e dell’acidità.
Per chi viveva nelle campagne o combatteva nelle legioni romane, la Posca rappresentava una soluzione pratica e relativamente sicura. Non conteneva caffeina, ma l’aceto, con la sua forza pungente, riusciva a dare quella scossa simile a un risveglio improvviso. È per questo che oggi viene spesso definita l’antenata delle moderne bevande energetiche.
La ricetta originale e la versione moderna
La ricetta base della Posca era semplice e alla portata di chiunque: una parte di vino, una parte di aceto bianco e quattro parti d’acqua. Bastava lasciarla riposare per qualche minuto e la bevanda era pronta. Non c’erano zuccheri raffinati né ingredienti elaborati, solo ciò che i Romani avevano sempre a disposizione (per i più poveri, il vino era un bene di lusso, da qui il fatto che ne aggiungevano appena una parte alla Posca).
Hadley Sharman, per rendere il gusto più accettabile al palato di oggi, ha introdotto due varianti che comunque esistevano già all’epoca: miele per addolcire e foglie di menta per profumare. Nel suo video, racconta di aver sminuzzato tre foglie di menta fresca e di averle aggiunte al mix (con miele), lasciando che il tutto si amalgamasse. Il risultato? Un sapore intenso, dove l’aceto resta protagonista, ma il miele e la menta smussano l’amaro e regalano un retrogusto più fresco.
Il test di assaggio: com’è davvero la Posca
Dopo aver preparato la sua versione della Posca, l’archeologo ne ha bevuto un piccolo sorso. La sua reazione è stata immediata: “Wow, un po’ mi ha svegliato. L’aceto si sente tantissimo, ma la menta e il miele aiutano a bilanciarlo”. Nonostante l’esperimento, Sharman ammette che non sarebbe una bevanda che lui berrebbe quotidianamente, anche se il gusto non è così terribile come si potrebbe pensare. Rimane comunque forte e persistente, lasciando la bocca avvolta da una nota acida che dura a lungo.

Questa prova pratica non è solo un divertimento per i social, ma anche un modo per capire meglio le abitudini delle persone comuni nell’Antica Roma. Se da un lato i banchetti dei patrizi sono entrati nell’immaginario collettivo, dall’altro la quotidianità dei soldati e degli umili si riscopre anche attraverso gesti semplici come bere un bicchiere di Posca.
Perché la Posca era considerata utile
Oggi la chiameremmo energy drink naturale, ma per i Romani era semplicemente una bevanda accessibile e funzionale. L’aceto non dava energia come la caffeina, ma poteva avere un effetto stimolante grazie alla sua acidità. Inoltre, era economico e disponibile ovunque, a differenza del vino di qualità che rimaneva prerogativa delle classi più agiate.
La Posca dimostra come anche nelle epoche più lontane gli esseri umani abbiano trovato soluzioni creative per affrontare la fatica e la sete. Hadley Sharman, con il suo video, ha riportato alla luce una tradizione millenaria, trasformandola in contenuto virale e rendendola comprensibile e accessibile a chiunque. Non serve essere archeologi per provarla: bastano vino, aceto, acqua e un pizzico di curiosità.
@topromanfactsTrying ancient Roman energy drink: posca
