La statua di Gesù più grande al mondo non è in Brasile: questa è grande il doppio

Quando si pensa a una grande statua di Gesù, la mente corre subito al Cristo Redentore di Rio de Janeiro. È uno dei monumenti più conosciuti al mondo, simbolo del Brasile e icona dell’arte religiosa del XX secolo. Eppure, pochi sanno che dall’altra parte del pianeta, in Indonesia, esiste una statua ancora più imponente: il Cristo Redentore di Manado, noto come Christ Blessing. Questa colossale figura, alta circa il doppio di quella carioca, negli ultimi anni ha attirato l’attenzione dei viaggiatori e anche dei creatori di contenuti, come cass.verdy, che ha raccontato la scoperta sui social contribuendo alla sua crescente notorietà.

Cristo Redentore di Rio de Janeiro: storia e significato

Il Cristo Redentore di Rio è stato realizzato tra il 1922 e il 1931, dopo un progetto nato già a fine XIX secolo e rilanciato con forza nel 1921 dall’arcidiocesi della città. L’opera misura 38 metri in totale, basamento incluso, ed è costruita in cemento armato rivestito di pietra saponaria. Lo scultore francese Paul Landowski ha disegnato la figura, mentre l’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa ha diretto la costruzione. Il risultato è diventato una delle sette meraviglie del mondo moderno. Le braccia spalancate simboleggiano protezione e accoglienza, trasformando il Cristo in un riferimento visivo e spirituale per tutta la città. Da quasi un secolo domina il monte Corcovado, ed è uno dei luoghi più visitati del continente sudamericano.

Il Cristo Redentore di Manado, Indonesia

Nel 2007, a Manado, città dell’isola di Sulawesi, è stata inaugurata la statua chiamata Christ Blessing. È una delle statue di Gesù più grandi al mondo, con un’altezza complessiva di 50 metri, di cui 20 dedicati al piedistallo e 30 al corpo della statua. A differenza della staticità della posa carioca, qui Cristo è rappresentato con un’inclinazione di circa 35°, quasi in volo, in atto di benedizione.

Il Cristo redentore indonesiano è molto più grande di quello brasiliano.
Il Cristo redentore indonesiano è molto più grande di quello brasiliano.

L’opera è costruita in acciaio e fibra metallica, ed è stata voluta dall’imprenditore indonesiano Ciputra per ispirare la popolazione locale, prevalentemente cristiana, in un contesto a maggioranza musulmana. In pochi anni la statua è diventata il simbolo della città, non solo come punto di riferimento religioso, ma anche come attrazione turistica di livello internazionale.

Le differenze tra Rio e Manado

Le due statue hanno elementi in comune, ma anche profonde differenze. A Rio il Cristo è stato pensato come simbolo nazionale in un’epoca di crescita identitaria, mentre a Manado nasce da un’iniziativa privata con una forte valenza spirituale per la comunità. I materiali cambiano: pietra e cemento per il Brasile, acciaio e fibra per l’Indonesia. Anche lo stile è diverso: Art Déco e staticità a Rio, dinamismo e movimento a Manado. E poi le dimensioni: 38 metri contro 50. Entrambe, tuttavia, rappresentano un punto di riferimento per chi le osserva, ma mentre il Cristo carioca abbraccia l’intera città con lo sguardo rivolto al mare, quello indonesiano appare come un Cristo che discende dal cielo per benedire i fedeli.

Altri Cristi monumentali nel mondo

Il successo del Cristo Redentore di Rio ha ispirato altre statue simili. In Portogallo, vicino Lisbona, si trova il Cristo Rei, alto 28 metri più 75 di basamento, inaugurato negli anni ’50. In Italia, a Maratea, si erge un Cristo di 21 metri, costruito tra il 1963 e il 1965. In Bolivia, il Cristo della Concordia di Cochabamba raggiunge 34 metri senza basamento. In Polonia, a Świebodzin, il Cristo Benedicente tocca i 36 metri più 16,5 di piedistallo, risultando tra i più alti in assoluto. Infine, in Brasile, il Cristo Luz di Camboriú è celebre per i giochi di luce notturni. Queste opere dimostrano come l’idea del Cristo Redentore sia stata reinterpretata in diverse culture, ognuna con il proprio stile e significato.

Simboli che viaggiano nel mondo

Il fenomeno non riguarda soltanto le statue di Gesù. Anche la Statua della Libertà ha avuto diverse versioni minori, dalla Francia al Giappone. Le statue del Buddha, in India, Thailandia e Cina, mostrano come un soggetto religioso possa essere riprodotto con forme monumentali differenti. Persino il David di Michelangelo è stato replicato in copie monumentali in tutto il mondo. Questi esempi dimostrano che, quando un’opera diventa simbolo universale, la sua immagine viene rielaborata e adattata a contesti diversi, assumendo ogni volta un nuovo significato culturale e spirituale.

Il Cristo Redentore di Manado e quello di Rio raccontano la stessa storia: quella della forza dei simboli che superano i confini, diventano patrimonio dell’immaginario collettivo e riescono a parlare a generazioni diverse in ogni parte del mondo.

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