Cosa vuol dire se non ti piace stare in luoghi affollati, secondo la psicologia

Capita a molti di provare disagio nei luoghi affollati, che siano piazze piene di gente, feste con decine di invitati o grandi eventi. La psicologia spiega che dietro questa sensazione possono esserci motivi diversi, legati alla personalità, al modo in cui elaboriamo le relazioni sociali e persino alla fiducia che nutriamo negli altri. Anche Alexafan90, content creator britannico che parla di temi di sociologia e psicologia su TikTok, ha raccontato di aver fatto ricerche personali per capire perché non ama i luoghi pieni di persone e preferisce spesso restare da solo. Le sue osservazioni, in linea con diversi approcci psicologici, offrono spunti interessanti per comprendere meglio questo fenomeno.

Personalità introversa: energia dalla solitudine

Uno dei motivi più frequenti - e forse quello più ovvio - è la personalità introversa. L’introverso non trae energia dalle folle, ma tende a rigenerarsi in ambienti più tranquilli, in piccoli gruppi o persino nella solitudine. La American Psychological Association descrive l’introversione come una preferenza naturale per contesti intimi e meno stimolanti. Alexafan90 ha ricordato come, da giovane, le feste numerose lo mettessero a disagio e lo spingessero a voler tornare a casa. Non è un segnale di tristezza, ma piuttosto una diversa modalità di ritrovare equilibrio e contatto con sé stessi.

Intelligenza sopra la media e preferenza per conversazioni profonde

Un’altra spiegazione riguarda l’intelligenza. Alcune ricerche, tra cui uno studio pubblicato sul British Journal of Psychology, hanno evidenziato che le persone con un quoziente intellettivo più alto tendono a preferire conversazioni significative rispetto a quelle superficiali. Parlare di gossip o argomenti leggeri può apparire noioso o addirittura drenante. Questo non significa che l’intelligenza renda automaticamente incompatibili con gli altri, ma che la qualità delle interazioni diventa fondamentale. Alexafan90 racconta di aver sperimentato personalmente questo aspetto, preferendo dialoghi profondi e riflessivi piuttosto che discussioni frivole.

Alexafan90 ha parlato di chi, come lui, non ama i luoghi affollati e le compagnie allargate.
Alexafan90 ha parlato di chi, come lui, non ama i luoghi affollati e le compagnie allargate.

Compagnie poco compatibili e interessi diversi

Il disagio nei luoghi affollati può nascere anche dalla sensazione di non avere molto in comune con le persone presenti. Non si tratta soltanto di livello intellettivo, ma di interessi, passioni e stili di vita. Anche quando il gruppo è formato da persone brillanti e magari più intelligenti di te, può mancare quella connessione autentica che fa sentire a proprio agio. L’esempio di frequentare appassionati di uno sport che non si ama – come nel caso citato da Alexafan90 con il cricket – mostra quanto gli interessi condivisi influenzino il nostro benessere sociale.

Mancanza di fiducia e rapporti superficiali

Un altro fattore importante è la fiducia. La psicologia sociale ha ampiamente studiato il concetto di “trust issues”, cioè la difficoltà a fidarsi degli altri. Esperienze negative con persone interessate solo a vantaggi materiali o opportunistici possono lasciare un segno profondo. Quando si ha la sensazione che gli altri vogliano approfittarne, si sviluppa un atteggiamento di difesa che porta a ridurre le interazioni sociali, soprattutto in contesti dove le relazioni appaiono superficiali. Questo meccanismo di protezione, se prolungato, spiega perché molte persone evitano i luoghi affollati: rappresentano situazioni in cui la fiducia viene messa alla prova.

Stanchezza dopo una lunga socializzazione

C’è infine un aspetto legato all’energia mentale. Anche chi lavora a contatto con tante persone, come nel caso di chi gestisce attività commerciali, può sentirsi svuotato al termine della giornata. Questo accade perché interagire con molti individui richiede concentrazione, ascolto e adattamento continuo. Tornare a casa e desiderare la quiete familiare non significa rifiutare gli altri, ma avere bisogno di ristabilire un equilibrio interiore. Alcune persone, dopo anni di esposizione costante a contatti sociali intensi, hanno persino scelto di cambiare vita per dedicarsi a un ritmo più lento e più adatto alla loro natura.

Non amare i luoghi affollati, quindi, non è un difetto né un segnale di isolamento patologico. È una caratteristica personale che può avere radici nell’introversione, nella fiducia, nella ricerca di profondità o semplicemente nella necessità di ritrovare energia. Conoscere questi aspetti aiuta a comprendere meglio sé stessi e a vivere con maggiore consapevolezza il rapporto con gli altri.

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