Scaldare il motore da fermo prima di partire serve davvero? Meccanico risponde così

Scaldare il motore dell'auto prima di partire è un rito che molti automobilisti riprenderanno quando torneranno le gelate mattutine. Siamo a inizio settembre: l’estate astronomica durerà ancora una ventina di giorni, ma chi usa l’auto ogni giorno preferisce arrivare preparato, per quando - prima o poi - avremo a che fare con le prime gelate mattutine.  Sul tema è intervenuto il profilo @not.only.motorsport, gestito da un meccanico italiano, con un messaggio semplice: “il miglior riscaldamento lo fai guidando, lentamente, non da fermo”. Vediamo perché, come farlo senza stressare il motore e in che modo cambiano le abitudini tra estate e inverno.

Riscaldare l’auto: cosa dice il meccanico (e perché conta l’olio motore)

La domanda è classica: accendere il motore 5–10 minuti prima evita danni da “freddo”? Il meccanico risponde di sì, scaldare ha senso, ma non da fermi. Lasciare l’auto al minimo a lungo non aiuta perché l’olio motore impiega più tempo a raggiungere temperatura e a circolare in ogni passaggio. Il risultato: consumo di carburante inutile, possibili depositi in camera di combustione e una lubrificazione meno efficace proprio quando serve. Il suggerimento pratico è partire e guidare con estrema dolcezza finché olio motore, liquido refrigerante e — nei modelli interessati — olio del cambio entrano a regime.

Il meccanico ha spiegato che tenere l'auto accesa e lasciarla ferma è inutile, quasi dannoso: molto meglio aspettare pochi istanti e partire, mantenendo la velocità e le marce molto basse.
Il meccanico ha spiegato che tenere l'auto accesa e lasciarla ferma è inutile, quasi dannoso: molto meglio aspettare pochi istanti e partire, mantenendo la velocità e le marce molto basse.

“Lasciare un motore acceso e tenere la macchina ferma per 10 minuti non serve a nulla. Anzi, può anche farle del male. Parti con calma e vai molto piano. Niente accelerazioni brusche, niente riprese con le marce alte, niente tirate al limitatore. In estate bastano 2-3 minuti così, in inverno anche 10 prima che sia tutto a regime. Il miglior riscaldamento lo si fa guidando, molto lentamente, e non da fermi".

Motori moderni, minimo prolungato e usura: cosa sappiamo oggi

Con i motori a iniezione e le centraline che regolano miscela e regime, l’auto “a freddo” gestisce la fase iniziale senza bisogno di decine di minuti al minimo. Anzi, riscalda più in fretta quando l’auto si muove: c’è un leggero carico, i fluidi raggiungono la temperatura ottimale prima e l’abitacolo si scalda più rapidamente. Le linee guida dei principali enti energia e ambiente inquadrano così la buona pratica: attendi il tempo di avviarti in sicurezza (sgombero vetri, specchi a posto, cintura) e poi metti in marcia con piede leggero. Vale anche per i diesel moderni, che spesso adottano sistemi ausiliari per portare i fluidi a temperatura.

Estate vs inverno: quanto aspettare davvero prima di “affondare”

A settembre fa ancora caldo: bastano due-tre minuti di guida tranquilla per sentire il motore più pronto e l’olio più fluido. Con l’inverno e le gelate, la fase “soft” si allunga: percorri alcuni chilometri senza accelerazioni brusche, evita alte velocità e non chiedere riprese in marce lunghe. Tempi? Circa 10 minuti, 15 quando il freddo è intenso. Tradotto: lascia che la temperatura olio salga con calma; così pompa olio, cuscinetti e turbocompressore (se presente) lavorano subito nelle condizioni corrette.

  • Parti piano: nei primi minuti concentrati su fluidità, non sulle prestazioni.
  • Evita il minimo prolungato: scalda meno e consuma di più.
  • Controlla i vetri: prima di partire, assicurati di avere visibilità (sbrinatori e tergi ok).
  • Usa i fluidi giusti: rispetta specifiche e viscosità indicate nel manuale d’uso.

Consumi, emissioni e… regole: perché il minimo lungo non conviene

Dieci minuti al minimo bruciano carburante senza muoversi, aumentano le emissioni e non portano il motore in temperatura come una guida dolce. Alcuni Comuni prevedono limitazioni locali contro il motore acceso in sosta; il Codice della Strada, inoltre, vieta di tenere il motore acceso in sosta per alimentare l’aria condizionata, con sanzioni dedicate. Oltre alla normativa, è puro buon senso: meno minimo, meno depositi, meno odori, più benessere per chi abita vicino alle strade.

La risposta breve (da salvare): sì, scaldare serve — ma molto meglio farlo guidando

Il meccanico italiano ha centrato il punto: riscaldare l’auto serve, ma si fa muovendosi con calma. In estate bastano pochi minuti di andatura leggera; in inverno prolunga la fase “soft” fino a quando olio motore e liquido refrigerante arrivano a regime. Eviti sprechi, rispetti il motore e arrivi prima alla piena efficienza. Il cronometro non è la regola: lo è il buon senso e la lettura del tuo manuale, perché marca e motore possono prevedere indicazioni specifiche.

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