7 lavori 'strani' che l'Intelligenza Artificiale creerà entro il 2030, secondo un dirigente d'azienda

L’Intelligenza Artificiale viene percepita spesso come una minaccia al lavoro umano. Automazione, chatbot e software capaci di generare testi, immagini e persino musica hanno già cambiato diversi settori. Ma c’è chi non vede soltanto rischi. Jason Morris, CEO della società Profit Engine, ha spiegato che ogni rivoluzione tecnologica ha eliminato alcune mansioni ma, al tempo stesso, ha creato nuove opportunità. Secondo lui, entro il 2030 nasceranno figure professionali inedite, a metà strada tra competenze umane e strumenti digitali. E molte di queste carriere sembrano davvero insolite.

Virtual Pet Therapist: il terapeuta degli animali digitali

Non tutti possono avere un cane o un gatto. Per motivi pratici, economici o di salute, sempre più persone si rivolgono agli animali virtuali generati dall’IA. Questi pet digitali sono programmati per interagire, imparare e creare un legame affettivo con l’utente. Ma proprio perché le emozioni entrano in gioco, Morris ritiene che nascerà il ruolo del Virtual Pet Therapist. Questa figura guiderà i “proprietari” durante la gestione del rapporto con l’animale artificiale, fornendo supporto psicologico e anche indicazioni tecniche. Non mancheranno persino consulenze su come affrontare il “lutto” quando un software verrà aggiornato o dismesso.

Digital Memory Curator: l’archivista delle memorie personali

Entro pochi anni gli assistenti digitali personali archivieranno conversazioni, fotografie, dati biometrici e persino stati d’animo. Tutto sarà registrato, ma senza un criterio rischierà di trasformarsi in un caotico deposito di informazioni. Qui entrerà in gioco il Digital Memory Curator, professionista che organizzerà questo patrimonio di dati in racconti coerenti e consultabili. Non basterà la semplice catalogazione: servirà sensibilità umana per trasformare i file in una narrazione significativa della vita di una persona. Una combinazione che potrà interessare archivisti, bibliotecari e professionisti della comunicazione.

L'Intelligenza Artificiale ha reso e renderà obsoleti determinati lavori, ma ne creerà altri
L'Intelligenza Artificiale ha reso e renderà obsoleti determinati lavori, ma ne creerà altri

Algorithm Bias Auditor: il revisore dei pregiudizi dell’IA

Le distorsioni degli algoritmi sono già un tema centrale. OpenAI e altri leader del settore hanno più volte avvertito che nessun sistema è completamente neutrale. Errori e bias possono condizionare decisioni in campi delicati come la sanità, la finanza e la giustizia. Per questo motivo Morris prevede l’emergere della figura dell’Algorithm Bias Auditor. Aziende, governi e media avranno bisogno di professionisti capaci di verificare i modelli e garantire trasparenza. Statistici, giuristi e scienziati sociali saranno tra i più richiesti per questo compito, che avrà un impatto diretto sulla fiducia del pubblico verso l’IA.

AI-Assisted Dream Interpreter: l’interprete dei sogni digitali

Il settore del sleep tech è in piena espansione. Braccialetti, app e dispositivi che monitorano il sonno raccolgono già milioni di dati sulle nostre notti. Con l’IA capace di analizzarli in dettaglio, si aprirà la strada a una nuova figura: l’AI-Assisted Dream Interpreter. Le macchine potranno descrivere con precisione le fasi cerebrali, ma non sapranno dare un significato simbolico o culturale ai sogni. Questo compito resterà umano. Psicologi, antropologi e creativi potranno unire interpretazione e dati, fornendo un servizio che mescolerà tecnologia e introspezione personale.

AI Personality Designer: il creatore di personalità artificiali

Avatar digitali e assistenti virtuali stanno già diventando comuni. Ma nel 2030 sarà normale trovare identità artificiali in grado di emozionare. Dai customer service ai compagni digitali, fino agli insegnanti virtuali, ogni interazione richiederà figure autentiche e credibili. Qui nascerà il lavoro dell’AI Personality Designer, incaricato di progettare tratti caratteriali, umorismo, stile comunicativo e linguaggio non verbale degli avatar. Psicologi, linguisti, designer e persino sceneggiatori avranno un ruolo chiave in questa evoluzione, dove l’empatia umana resterà fondamentale.

Morris ha spiegato che l’errore più comune consiste nell’attribuire all’Intelligenza Artificiale capacità che ancora non ha. Ma proprio da queste lacune nascono le opportunità. Figure ibride, capaci di unire immaginazione, creatività e controllo etico, avranno un ruolo decisivo nel mondo del lavoro entro il 2030. Non solo per adattarsi all’IA, ma per guidarla verso un futuro in cui la tecnologia avrà bisogno della nostra umanità.

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