“Felicità”: il film di Micaela Ramazzotti da riscoprire su RaiPlay e che ha commosso Venezia, ecco perché vale la pena vederlo.
Ci sono film che riescono a lasciare un segno profondo perché raccontano storie autentiche, capaci di toccare corde delicate e universali. “Felicità”, disponibile su RaiPlay, appartiene senza dubbio a questa categoria. È un dramma italiano del 2023 scritto, diretto e interpretato da Micaela Ramazzotti, che con quest’opera ha debuttato dietro la macchina da presa, conquistando pubblico e critica.
Su RaiPlay una storia di coraggio e dolore: ha fatto commuovere Venezia
La protagonista è Desirée, una giovane donna che cerca di liberarsi dal peso di una famiglia tossica e disfunzionale. Il padre è egocentrico e autoritario, la madre ossessiva e distante. In questo contesto familiare non c’è spazio per l’amore e la cura. Desirée lavora come aiuto parrucchiera sui set cinematografici e convive con Bruno, un professore universitario narcisista che la fa sentire costantemente inadeguata.
Il legame più forte della sua vita è quello con il fratello Claudio, fragile e segnato da una depressione profonda che i genitori fingono di non vedere. La battaglia di Desirée diventa allora quella di proteggere Claudio, di salvarlo da un abbandono emotivo che rischia di distruggerlo. In questo percorso, la protagonista affronta le sue paure e cerca di affermare la propria identità, trovando nella determinazione e nell’amore fraterno la sua forza più grande.

“Felicità” parla di malattia mentale e lo fa senza filtri, raccontando con rispetto e sensibilità cosa significhi vivere accanto a una persona che soffre di depressione. Non si limita però a questo aspetto. Il film esplora anche le conseguenze devastanti delle famiglie tossiche, il vuoto lasciato da genitori incapaci di amare e la fatica di crescere in un ambiente segnato da egoismo e manipolazione.
Si tratta di temi che riguardano molti giovani adulti di oggi, spesso intrappolati tra il desiderio di emancipazione e il peso di legami familiari soffocanti. Allo stesso tempo, il film riflette su un disagio generazionale diffuso, su come sia difficile trovare un proprio spazio in una società che non sempre ascolta o accoglie.
Il successo alla Mostra di Venezia e i premi
La forza del film non è passata inosservata. “Felicità” ha ottenuto il Premio degli spettatori nella sezione Orizzonti Extra alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2023, un riconoscimento che testimonia il suo impatto emotivo sul pubblico. Ha ricevuto tre candidature ai Nastri d’Argento, conquistandone uno, e due candidature ai David di Donatello, i premi più prestigiosi del cinema italiano. Nonostante il tema complesso, il film ha ottenuto anche un buon riscontro al botteghino, con un incasso di oltre 621 mila euro, confermando che le storie vere e profonde sanno ancora arrivare al cuore degli spettatori.
Oltre a Micaela Ramazzotti, che interpreta la protagonista, il cast include nomi di grande rilievo come Max Tortora, Sergio Rubini, Anna Galiena e Matteo Olivetti. Ognuno di loro offre una prova attoriale intensa, restituendo realismo e profondità ai personaggi. La regia di Ramazzotti è stata una delle sorprese più apprezzate. Con sensibilità e delicatezza, riesce a raccontare una materia dolorosa senza mai cadere nella retorica o nell’eccesso. Le immagini mostrano la fragilità e la forza della protagonista, lasciando emergere le emozioni in modo naturale e diretto.
Perché vale la pena vederlo
“Felicità” non è un film leggero, ma è un’opera necessaria. È un racconto che mette in luce quanto sia difficile spezzare le catene di un passato familiare ingombrante, ma anche quanto sia importante lottare per la propria dignità e per l’amore verso chi si ama davvero. Vederlo su RaiPlay significa riscoprire un cinema italiano capace di parlare del presente con coraggio, affrontando temi scomodi ma reali.
È un film che emoziona, che fa riflettere e che lascia il desiderio di non voltarsi dall’altra parte di fronte alle fragilità umane. Con questa storia, Micaela Ramazzotti dimostra di avere non solo talento come attrice, ma anche una sensibilità da regista capace di dare voce a storie che meritano di essere raccontate. Una visione che non lascia indifferenti e che merita di essere riscoperta oggi, più che mai.
