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Capita a tutti di sentirsi feriti dalle parole o dai comportamenti di qualcuno. Spesso ci dicono: “Non prenderla sul personale, non riguarda te”. Più facile a dirsi che a farsi. La verità è che molte persone agiscono spinte dall’ego e da un forte bisogno di sentirsi superiori. Riconoscere i segnali di un atteggiamento egoista ci aiuta a non lasciarci schiacciare e a distinguere ciò che davvero dipende da noi.
L’egoismo non è sempre evidente: in alcuni lo si riconosce da pochissime parole e pochissimi gesti; altri, però, lo mascherano con dolcezza, finta gentilezza o atteggiamenti che sembrano normali dinamiche sociali. Eppure, ci sono indizi chiari che raccontano molto più delle parole. Ecco tre segnali che una persona è egoista, anche se lo nasconde bene.
1. Il capo che si sente in capo al mondo
Hai mai avuto un capo che ti parla dall’alto in basso, quasi come fosse un “maestro” di cui dovresti essere grato? Ti lascia l’impressione di dover sempre dimostrare qualcosa, come se la tua inesperienza fosse un marchio da portare addosso. Questo atteggiamento, spesso, nasce dall’insicurezza. Chi teme di perdere autorevolezza tende a sottolineare le mancanze altrui per sentirsi più solido nel proprio ruolo.
La psicologia del lavoro spiega che un comportamento condiscendente può derivare dalla paura di essere superati da colleghi più giovani e talentuosi. Nel 2022 una ricerca pubblicata sul Journal of Applied Psychology ha mostrato come chi dubita delle proprie capacità possa reagire enfatizzando i difetti altrui, per proteggere il proprio fragile senso di importanza.
Il paradosso è che, se un capo si comporta così, spesso significa che riconosce – magari inconsciamente – il tuo potenziale. Non è un problema tuo: è il riflesso delle sue insicurezze.
2. L’amica dolcemente velenosa
“Te lo dico per il tuo bene”: quante volte abbiamo sentito questa frase da una persona che, dietro la maschera della sincerità, ha solo bisogno di farti sentire inadeguata? È l’amica che commenta con un sorriso che quella camicetta “non ti dona” o che il tuo corpo “ha fortuna a distribuire bene i chili”. Ti lascia con un dubbio, magari con un senso di colpa o con nuove insicurezze che non avevi mai avuto.
Dietro questi commenti, il più delle volte, c’è una profonda insoddisfazione personale. Una ricerca del 2023 pubblicata su Personality and Individual Differences ha evidenziato come alcuni individui utilizzino la critica velata per rafforzare la propria immagine pubblica e compensare bassa autostima. La gentilezza, in questi casi, è solo una facciata.
Il segnale è chiaro: se dopo aver passato del tempo con qualcuno ti senti sempre “meno di ciò che sei”, non si tratta di sincerità ma di egoismo travestito da amicizia. Allontanarsi o mettere dei paletti non è cattiveria: è protezione di sé.
3. Il partner che dà sempre la colpa
In una relazione sana, i problemi si affrontano insieme. Ma alcune persone hanno la sorprendente capacità di trasformare ogni difficoltà in una tua mancanza. Se discuti, diventa colpa tua. Se qualcosa non funziona, sei tu il problema. Questo schema è tipico di chi non vuole guardarsi dentro e preferisce proiettare sugli altri le proprie fragilità.
La dinamica è pericolosa: chi subisce tende a difendersi, entrando in un gioco infinito di accuse e giustificazioni. Uno studio del 2021 apparso su Journal of Social and Personal Relationships ha rilevato che le relazioni basate sulla colpevolizzazione cronica aumentano i livelli di stress e riducono la capacità di comunicare in modo autentico. Il partner egoista evita così ogni responsabilità, preservando il proprio ego a scapito del rapporto.
Questo comportamento non riguarda solo le coppie romantiche, ma può manifestarsi anche in amicizie e rapporti familiari. Più il legame è stretto, più è difficile riconoscerlo.
Quando l’ego diventa un ostacolo
L’ego non è un nemico assoluto: tutti ne abbiamo uno e ci serve per sopravvivere e affermarci. Diventa un problema quando prende il controllo e trasforma ogni rapporto in una gara. In questi casi, ci ritroviamo davanti a persone che usano condiscendenza, falsi complimenti o accuse per sentirsi meglio a spese degli altri.

Riconoscere i segnali è il primo passo per non restare intrappolati. Non sempre possiamo cambiare chi ci sta davanti, ma possiamo scegliere come reagire. A volte basta prendere le distanze, altre volte stabilire confini chiari. In ogni caso, ricordiamo che il comportamento egoista parla molto di loro e poco di noi.
