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Capita a molti amanti del thrifting di sperare in un colpo di fortuna, ma stavolta la realtà ha superato la fantasia. In una semplice giacca acquistata in un negozio dell’usato, pagata 21 dollari americani (dunque circa 18€) un cliente ha rinvenuto $2.000 in contanti (equivalenti a quasi 1.800€) arrotolati con un elastico nella tasca interna. La storia, condivisa su Reddit e rimbalzata tra gli appassionati di charity shop, ha acceso un dibattito che tocca etica, buone pratiche di acquisto e perfino aspetti legali.
La scoperta nella giacca usata: il racconto che ha acceso il dibattito
L’acquirente ha raccontato di aver esaminato la giacca a casa, alla ricerca di eventuali macchie o fili tirati, quando avrebbe sentito qualcosa di duro nella tasca. Lì dentro, un rotolo di banconote: $2.000. Una cifra che ti cambia la giornata e fa sorgere una domanda immediata: errore clamoroso del donatore o gesto intenzionale per far arrivare quei soldi a chi “ne ha più bisogno”?
Nel post, l’utente scrive: “Ho trovato cose interessanti nelle tasche di abiti thrifted, ma mai $2.000 in contanti”.

Nel giro di poche ore altri utenti hanno commentato, confermando che sorprese del genere, sebbene rare, sono possibili quando si passano in rassegna scaffali e ceste dei negozi di seconda mano.
Testimonianze simili: dal maglione con busta di banca ai casi di eredità dimenticate
Una storia citata nello stesso thread racconta di una felpa da donna acquistata in un Goodwill outlet: nella tasca con zip sarebbe comparsa una busta della banca con $2.000 in tagli da cento. L’acquirente, che in quel periodo “ne aveva davvero bisogno”, avrebbe reagito in lacrime, non riuscendo a credere alla sua fortuna.
I've found interesting things in thrifted suit pockets before, but never $2000 in cash
byu/Abloy702 inThriftStoreHauls
Un altro utente ha spiegato un possibile motivo: quando si svuotano le case di parenti deceduti o di persone con tendenza all’accumulo, denaro e assegni finiscono nei posti più improbabili. Non tutto verrebbe recuperato: stanchezza, tempi stretti e condizioni igieniche scoraggiano ricerche “al millimetro”.
Tenere o restituire? Etica personale, policy dei negozi e quadro legale
Il post originale non chiarisce se l’acquirente abbia poi tenuto i contanti, sebbene non sia difficile intuire l'epilogo di questa vicenda. Un commento molto votato lo invita a non restituirli, sostenendo che dipendenti di catene come Value Village o Goodwill "li intascherebbero" appena l'acquirente onesto li restituisce. È un’opinione personale, non un fatto verificato, e andrebbe letta come tale.
Che cosa conviene fare, allora, quando capita un ritrovamento del genere? Le variabili contano. In alcuni Paesi o con certe policy interne, i negozi dell’usato potrebbero prevedere procedure per gli oggetti smarriti all’interno delle donazioni. In altri contesti, la normativa locale sul ritrovamento di denaro o beni altrui impone di segnalare alle autorità e seguire un iter (ad esempio un periodo di giacenza) prima di poterne disporre. Chi compra in Italia, ad esempio, farebbe bene a informarsi sul regolamento del negozio e sulle regole di legge relative a beni rinvenuti, rivolgendosi alla polizia locale o a un professionista legale se il valore è rilevante.
Al netto delle regole, anche l’etica personale pesa: qualcuno ritiene giusto contattare il negozio per capire se è possibile risalire al donatore; altri, considerando che la giacca e tutto il contenuto è di loro proprietà, optano per tenerli. In ogni caso, evitare decisioni affrettate rimane la strategia più saggia.
Consigli pratici per chi acquista nei charity shop: controlli, sicurezza e valore
Il thrifting continua a crescere per motivi di risparmio e sostenibilità. Sorprese positive arrivano spesso da capi formali e vintage, dove le tasche interne e i foderi nascondono bigliettini, ricevute e—raramente—contanti. Ecco alcune buone pratiche utili anche a chi cerca capi firmati o pezzi di qualità:
- Ispeziona subito tasche, fodere, cuciture e bottoni. Meglio farlo in negozio, con calma, e poi di nuovo a casa alla luce naturale.
- Annusa e tocca il tessuto: lana, lino e cotone di qualità si riconoscono anche al tatto. Le spalle delle giacche e la teletta offrono indizi sulla costruzione sartoriale.
- Controlla etichette e cartellini: un brand di fascia alta o un made in pregiato può cambiare il valore del capo.
- Valuta la riparazione: un difetto minimo costa poco da sistemare e può trasformare un affare in un capo “da sempre”.
- Sii trasparente con il negozio se trovi documenti o dati personali. Per i contanti, informati prima su policy e leggi locali.
Chi compra online da mercatini e app di second hand dovrebbe anche chiedere foto chiare di tasche e fodere, e usare pagamenti tracciabili. Nel caso di ritrovamenti di valore in pacchi già consegnati, conviene documentare con foto e video l’apertura.
