In Colombia esistono svariati tipi di banane: colombiana spiega a cosa servono

In Italia la banana è quasi sempre la stessa: di medie o grandi dimensioni, con la buccia gialla uniforme e dal sapore dolce. Non essendo un frutto locale, però, conosciamo poco delle sue varietà. In Colombia, così come in gran parte del Sud America, il panorama cambia radicalmente e diventa più articolato. A raccontarlo è La mijita, content creator colombiana seguita da oltre 100.000 follower su TikTok, che ha mostrato in un video le diverse tipologie di banane acquistate dal fruttivendolo del suo quartiere.

Lì non si parla di “banana”, ma anche di plátano, termine spagnolo che indica un gruppo di varietà con utilizzi molto differenti. Le immagini hanno incuriosito milioni di persone, perché ogni tipo di banana ha una funzione ben precisa in cucina, dai piatti salati alle ricette più dolci.

Platano maduro: il re delle tajadas

La mijita solleva un casco enorme di banane mature, dalla buccia gialla con macchie scure. In Colombia lo chiamano platano maduro. Questa varietà, molto zuccherina, viene fritta per preparare le tajadas, fette di platano dorate in padella che accompagnano piatti di carne o riso. Con il maduro si cucinano anche i patajones (frittelle di banana schiacciata e fritta due volte), il platano asado (banana arrostita) e abbinamenti più semplici come pane e formaggio. È un ingrediente versatile, che arricchisce la cucina quotidiana colombiana, essendo reperibile in grandi quantità e avendo un costo contenuto.

Platano verde: l’anima dei piatti tradizionali

Il platano verde non è dolce come il maduro, perché raccolto acerbo. In questo stato si utilizza per preparare ricette come il sanchochillo, una zuppa leggera con platano verde, carne e verdure che ricorda i grandi stufati contadini. Viene aggiunto anche ai frijoles, piatto di fagioli stufati, e impiegato ancora per i patajones, che in questa versione hanno un gusto più neutro e una consistenza croccante. Il verde è fondamentale nelle cucine di famiglia perché garantisce sostanza ai piatti e può sostituire il pane o la patata.

Guineo: la banana che non deve maturare

Tra le varietà meno conosciute al di fuori del Sud America c’è il guineo. È piccolo, verde e difficile da trovare in Europa. Il guineo si utilizza principalmente per la sopa de guineo, una zuppa a base di banane verdi cotte con spezie, carne e brodo, dal sapore delicato ma nutriente. La Mijita spiega che il guineo non deve mai maturare: se cambia colore e diventa giallo, perde la sua funzione culinaria. Per questo motivo viene venduto e cucinato solo in stato acerbo.

Murrapo: il segreto dei dolci popolari

Un’altra varietà che sorprende è il Murrapo, formato da piccole banane molto mature. Il fruttivendolo le consiglia per i bocado de reina, dolcetti preparati con polpa di banana schiacciata, zucchero e talvolta aromi come cannella o vaniglia. La tradizione vuole che si mangino schiacciandole direttamente con le mani e gustando la polpa cremosa che fuoriesce. Sono considerate un dessert popolare, semplice ma ricco di sapore.

Il Murrapo è molto particolare, perché è piccolo e si 'sciacchia', per poi mangiare la polpa che fuoriesce.
Il Murrapo è molto particolare, perché è piccolo e si 'sciacchia', per poi mangiare la polpa che fuoriesce.

Banano criollo e banano di Urabà: le varietà locali

Nel suo video, la content creator mostra anche il banano criollo, una banana locale molto grande dal gusto intenso che differisce dalle varietà commerciali destinate all’esportazione. Accanto a questo, compare il banano di Urabà, tipico della regione settentrionale della Colombia. Ha una forma più allungata e leggermente schiacciata, caratteristica che lo rende facilmente riconoscibile. Entrambi rappresentano il legame profondo tra le comunità locali e i prodotti della loro terra, spesso coltivati in modo tradizionale.

La testimonianza della mijita ha mostrato come in Colombia la banana non sia un semplice frutto da colazione, ma un ingrediente cardine della cucina nazionale. Ogni varietà ha un ruolo ben preciso, tramandato da generazioni, e racconta la storia di un popolo che ha imparato a valorizzare la ricchezza del proprio territorio. Per chi vive in Italia, scoprire queste differenze significa entrare in contatto con un patrimonio culturale e gastronomico che va ben oltre l’idea di una banana “standard”.

 

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