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Il simbolo &, conosciuto in inglese come ampersand e in italiano come e commerciale, accompagna la nostra quotidianità più di quanto immaginiamo. Lo incontriamo nei loghi delle multinazionali, nei nomi delle piccole aziende, in studi professionali italiani e perfino nei prodotti che acquistiamo ogni giorno. Dietro questa forma grafica apparentemente semplice si nasconde però una storia millenaria che il linguista @inspire.a.journey, popolare su TikTok per i suoi contenuti di cultura e approfondimento, ha voluto riportare all’attenzione del pubblico.
Le origini romane del simbolo &
L’ampersand non nasce come un vezzo grafico moderno, ma affonda le sue radici nell’Antica Roma. Già duemila anni fa gli scribi latini scrivevano così spesso la parola et, che significava “e”, da introdurre un carattere specifico per abbreviarne l’uso. Non si trattò di un semplice segno diacritico, bensì di una vera e propria lettera dell’alfabeto, la cosiddetta “et”. Gli scrivani applicavano un ingegnoso stratagemma: allungavano la parte inferiore della e e vi aggiungevano un piccolo tratto che richiamava la t. Il risultato era una sorta di stretta di mano grafica, un legame visivo tra due lettere unite in un unico gesto

Questa invenzione dimostra come la scrittura non sia mai stata statica, ma viva e capace di adattarsi ai bisogni della comunicazione. Gli antichi romani, pressati dalla necessità di velocizzare la copia dei testi, crearono un segno che, sorprendentemente, è arrivato fino a noi.
Dalla caduta di Roma alla stampa
Il simbolo & ha attraversato secoli di cambiamenti storici e culturali. È sopravvissuto alla caduta dell’Impero Romano, al Medioevo e persino all’avvento della stampa. Nel XIX secolo, l’ampersand veniva ancora considerato parte integrante dell’alfabeto: nei manuali scolastici dell’epoca, dopo la lettera Z, gli studenti imparavano a leggere anche questa grafia particolare. L’uso quotidiano e la sua funzionalità lo avevano reso così importante da conferirgli lo status di “lettera”.
Con il tempo, però, la sua funzione si è trasformata. Oggi non rappresenta più un elemento dell’alfabeto, ma un segno grafico riconoscibile a livello universale. Leggere una & significa, in un certo senso, osservare un simbolo che porta sulle spalle più di venti secoli di storia della scrittura.
L’evoluzione moderna dell’“e commerciale”
Nell’uso contemporaneo, la e commerciale ha assunto un ruolo prevalentemente stilistico. In inglese, funge da scorciatoia grafica per “and”, una parola già brevissima. In italiano, al contrario, la e non ha mai avuto bisogno di abbreviazioni, motivo per cui la troviamo quasi esclusivamente nei nomi di aziende, marchi e società. Da Johnson & Johnson a Dolce & Gabbana, da Marks & Spencer a Tiffany & Co., la lista di esempi è sterminata. La & diventa così un segno di unione tra due realtà professionali, una scelta grafica che trasmette solidità, partnership e continuità.
Non è un caso se multinazionali come AT&T o marchi di largo consumo come M&M’s abbiano scelto di incorporarla nella propria identità visiva. In questo modo il simbolo non è soltanto un dettaglio tipografico, ma parte integrante di un linguaggio commerciale che comunica immediatezza e riconoscibilità.
Dalle abbreviazioni al linguaggio quotidiano
L’uso della & non si limita ai marchi e alle insegne. È frequente nelle abbreviazioni inglesi che contengono la congiunzione “and”: R&D per Research and Development, R&B per Rhythm and Blues, B&B per Bed and Breakfast, P&L per Profits and Losses. Lo stesso vale per sigle storiche come D&B (Drum and Bass), che hanno trovato nel simbolo un mezzo rapido ed efficace per veicolare significati complessi.
Persino la parola “eccetera”, spesso abbreviata in ecc., può essere resa in italiano come &c.. In questo caso la grafia richiama l’unione tra et e cetera, letteralmente “e altre cose”, mostrando quanto le radici latine del simbolo siano rimaste vive nei secoli.
Un segno antico ancora attuale
Quando osserviamo una &, non stiamo soltanto guardando un tratto di penna stilizzato. Assistiamo a un frammento di storia che ha resistito a invasioni, rivoluzioni culturali, invenzioni tecnologiche e mutamenti linguistici. Oggi questo segno viene percepito come una scelta estetica o un espediente tipografico, ma porta ancora con sé la memoria delle tavolette cerate romane, de
