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Quando si parla di Svezia, spesso emergono immagini di paesaggi nordici, welfare avanzato e città ordinate. Il content creator Anuar Yutani, durante un recente viaggio a Stoccolma ha raccontato tre aspetti sorprendenti della società svedese. Uno in particolare ha catturato l’attenzione del pubblico: il numero impressionante di giorni di congedo parentale garantiti ai neo-genitori.
Congedo parentale in Svezia: il sistema più generoso del mondo
In Svezia, i neo-genitori hanno diritto a 480 giorni di congedo parentale retribuito, da suddividere tra madre e padre. La normativa prevede che almeno 90 giorni siano riservati in modo esclusivo a ciascun genitore, evitando che il carico di cura ricada soltanto su uno dei due. La flessibilità è massima: i restanti giorni possono essere gestiti liberamente dalla coppia.
Il sostegno economico non è trascurabile. Nei primi 390 giorni, i genitori ricevono l’80% dello stipendio, mentre per gli ultimi 90 giorni lo Stato riconosce una cifra fissa che, nel 2025, corrisponde a circa 16 euro al giorno. Dal luglio 2024, inoltre, fino a 45 giorni possono essere trasferiti anche a nonni o ad amici iscritti all’assicurazione parentale, un’innovazione che ha aumentato ulteriormente la flessibilità del sistema.
Non si tratta quindi di ferie nel senso tradizionale (nel video, l'autore parla erroneamente di "vacanze pagate"), ma di un vero e proprio strumento di welfare che promuove equità di genere, cura condivisa dei figli e sostegno alla natalità.
Congedo parentale per i padri: una rivoluzione culturale
La Svezia non distingue tra madri e padri: entrambi possono usufruire del congedo fino a un massimo di 480 giorni complessivi. La regola dei 90 giorni riservati obbligatoriamente a ciascun genitore garantisce che anche i padri prendano parte attiva alla crescita del bambino. Questo modello ha contribuito a cambiare la cultura familiare e lavorativa del Paese, favorendo parità e corresponsabilità.
Il sistema si differenzia nettamente da quello di molti altri Stati europei. In Italia, ad esempio, i padri hanno diritto a soli 10 giorni di congedo obbligatorio, un divario che evidenzia quanto la Svezia abbia puntato su politiche sociali di lungo periodo.
Oltre il congedo parentale: altri aspetti sorprendenti della Svezia
Nel video, non si è parlato solo di welfare. Durante il viaggio, ha messo in evidenza altri due aspetti affascinanti del Paese scandinavo. Il primo riguarda la metropolitana di Stoccolma, definita spesso “la galleria d’arte più lunga del mondo”. Con 90 fermate e oltre 1000 installazioni artistiche, offre ai cittadini un ambiente colorato e vivace che contrasta con i lunghi inverni nordici.

Il secondo aspetto riguarda la gestione dei rifiuti. Non è del tutto corretto affermare, come fa Anuar, che la Svezia ricicli il 99% dei rifiuti. La realtà è che meno dell’1% finisce in discarica, grazie a una combinazione di riciclo e trasformazione in energia. Circa il 52% viene incenerito nei termovalorizzatori, producendo calore ed elettricità per migliaia di abitazioni. Il resto è avviato al riciclo: il vetro viene recuperato al 93%, la carta all’82% e la plastica al 54%.
Svezia: un modello di sostenibilità e welfare
L’idea di fondo in Svezia è che lo Stato debba garantire un equilibrio tra vita privata e lavoro, offrendo strumenti che permettano alle persone di affrontare in modo sereno le fasi più delicate della vita familiare. Anche per questo, in Svezia esiste la possibilità di lasciare il proprio impiego, aprire un’azienda e, se l’attività non va bene, ritornare al vecchio lavoro entro sei mesi. Una sicurezza che incoraggia l’imprenditorialità senza penalizzare la stabilità occupazionale.
Che si parli di congedo parentale, trasporti pubblici o gestione dei rifiuti, la Svezia appare come un Paese che ha saputo investire su sostenibilità, uguaglianza e innovazione sociale. Un modello che continua a incuriosire e a far discutere, non solo in Europa ma in tutto il mondo.
