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Animali con la vita più “noiosa”? L’idea forse fa storcere il naso ai puristi, ma circola sui social e diverte, quando la si prende con la giusta dose di ironia. Uno dei creatori che ha acceso il dibattito è l’esperto di animali @boring.stories1, che ha proposto una top 4. Qui la riprendiamo, la contestualizziamo con fonti affidabili e la estendiamo a cinque specie, inserendo riferimenti scientifici aggiornati dove serve. Parole chiave di oggi: cicala, medusa immortale (Turritopsis dohrnii), ragno dalla schiena rossa maschio (Latrodectus hasselti), squalo della Groenlandia, vongola oceanica (Arctica islandica).
#5 – Vongola oceanica (Arctica islandica): record di longevità e poche emozioni
Se “noioso” significa cambiare poco per secoli, la vongola oceanica è la regina. Un esemplare noto come “Ming” ha raggiunto 507 anni, valutazione ottenuta contando gli anelli di accrescimento e confermata da analisi successive; è considerata il più longevo animale non coloniale conosciuto dalla scienza. La sua vita scorre perlopiù interrata nei fondi sabbiosi, con metabolismo bassissimo e accrescimento lentissimo, una strategia che riduce al minimo gli imprevisti ma anche l’azione, per così dire
#4 – Cicala periodica: 13 o 17 anni sottoterra per poche settimane di vita adulta
La cicala periodica del genere Magicicada nasce in un uovo, poi passa 13 o 17 anni come ninfa nel sottosuolo nutrendosi della linfa delle radici senza poter usare gli occhi o le ali; infine emerge, canta, si accoppia e muore nel giro di poche settimane. Solitamente vive massimo 20 giorni.
#3 – “Medusa immortale” (Turritopsis dohrnii): reset biologico infinito… ma monotono
Chiamarla immortale è comodo ma impreciso: la piccola Turritopsis dohrnii può invertire il proprio ciclo vitale e tornare allo stadio di polipo quando è stressata o ferita, grazie a processi di transdifferenziazione. Il fenomeno è reale e documentato in letteratura recente, anche se non la rende invulnerabile per sempre. Altri animali possono attaccarla e farla fuori, letteralmente. Quando si ammala, però, finisce sul fondale, diventa un 'blob' e si rigenera. Niente trama rocambolesca: galleggiamento, nutrimento planctonico, riproduzione e – se serve – “riavvolgimento del nastro”.
#2 – Maschio di ragno dalla schiena rossa (Latrodectus hasselti): pochi secondi di gloria
Nella specie australiana nota come redback, il maschio è minuscolo rispetto alla femmina (otto volte più grande) e spesso termina il proprio percorso proprio durante l’accoppiamento: la femmina può divorarlo mentre lui “si offre” in una posizione che facilita il cannibalismo, un comportamento che massimizza la paternità del maschio che si sacrifica.

Osservazioni di campo mostrano che il maschio può essere ucciso dopo la seconda inserzione palpare e in una quota rilevante dei casi viene effettivamente consumato, per 'nutrire' quelli che, tecnicamente, sono i suoi figli.
#1 – Squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus): lento, longevo e spesso quasi cieco
Lo squalo della Groenlandia è celebre per la longevità eccezionale (studi con datazione radiocarbonica hanno stimato età medie di diversi secoli) e per la sua andatura lentissima: misurazioni su individui liberi indicano velocità medie intorno a ~0,3–0,34 m/s, nettamente inferiori al passo umano, con picchi comunque modesti. A peggiorare l’esperienza sensoriale ci pensano spesso i copepodi parassiti Ommatokoita elongata, che si ancorano alla cornea causando lesioni e compromettendo la vista. Nonostante la lentezza, analisi di contenuti stomacali e isotopi mostrano che questi squali si alimentano sia di carcasse sul fondo, sia di prede vive (inclusi pinnipedi), probabilmente grazie ad attacchi improvvisi su animali addormentati.
Una precisazione necessaria: “noiosa” è un concetto umana. In biologia, strategie come metabolismo lento, cicli lunghi o stasi sensoriale sono spesso soluzioni vincenti in ambienti difficili. Proprio questa diversità di tattiche rende il mondo animale così interessante da raccontare. Tu quale specie avresti messo nella top 5?
