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Samantha Frison, modella italiana originaria della provincia di Vicenza, ha vissuto per dieci anni negli Stati Uniti, molti dei quali a New York. Un percorso che sembrava il coronamento di un sogno adolescenziale, ma che recentemente si è concluso con un ritorno definitivo in Italia. Attraverso un video pubblicato sui suoi canali social, la giovane ha raccontato i motivi che l’hanno spinta a lasciare la metropoli americana e a riabbracciare la sua città natale. Le sue parole hanno acceso un dibattito acceso online, tra chi condivide la sua visione e chi, al contrario, continua a vedere nell’America la terra delle opportunità.
Un sogno che nasce dall’adolescenza
Fin da adolescente, come tanti altri suoi coetanei, Samantha aveva guardato agli Stati Uniti come alla meta ideale. Seguiva con entusiasmo gli youtuber americani, li considerava modelli da imitare e coltivava il desiderio di vivere la loro stessa vita. Quando finalmente si è trasferita a New York, aveva iniziato a costruire la sua carriera e la sua indipendenza, convinta di aver trovato l’ambiente perfetto per crescere professionalmente. Eppure, dopo anni di sacrifici e adattamenti, la realtà vissuta non ha corrisposto alle aspettative.

Il percorso non è stato privo di soddisfazioni. Samantha ha riconosciuto di avere fatto esperienze straordinarie, di aver conosciuto persone provenienti da tutto il mondo e di aver lavorato in contesti stimolanti. Tuttavia, con il tempo, la vita quotidiana si è rivelata molto diversa dall’immagine ideale che aveva coltivato nella mente di adolescente.
La sensazione crescente di insicurezza
Uno dei motivi che hanno inciso maggiormente nella sua decisione è stato il senso di insicurezza. Negli ultimi due anni, Samantha ha confessato di aver vissuto un disagio sempre più forte. Passeggiare da sola, anche durante il giorno, le causava ansia. Ha raccontato di incontri spiacevoli avvenuti persino alle undici del mattino, esperienze che l’hanno portata a riflettere sul costo, non solo economico ma anche emotivo, di vivere in una città come New York.
Secondo le sue parole, pagava affitti elevatissimi per una qualità della vita che percepiva in costante peggioramento. La paura, unita a episodi spiacevoli di vario tipo, ha alimentato la convinzione che fosse arrivato il momento di lasciare la metropoli. Un “brutto episodio” con una coinquilina, di cui non ha voluto fornire dettagli, ha ulteriormente rafforzato questa sensazione di instabilità.
Il confronto culturale: “Gli americani sono vuoti”
Il punto decisivo, però, è stato di natura culturale. Nel suo racconto, Samantha ha sottolineato come la vita sociale negli Stati Uniti l’abbia delusa profondamente. Ha parlato di rapporti superficiali, di conversazioni prive di profondità e di una mentalità orientata esclusivamente al guadagno. A suo avviso, mancava quel calore umano che in Europa è parte integrante delle relazioni quotidiane.
Con toni diretti, la modella ha dichiarato: “La gente del posto è vuota, insultatemi pure ma io ne sono convinta. Ogni giorno avevo conversazioni banali. Non c’è quella cosa che c’è in Europa, del parlare di temi più profondi e sofisticati”. Un giudizio netto che ha spiazzato molti dei suoi follower, ma che riflette una percezione maturata dopo anni di esperienze dirette.
Un ritorno carico di significati
A brevissimo rientrerà in Italia. Prima di salutare la Grande Mela, Samantha ha riconosciuto il valore dell’esperienza americana, ma ha ribadito con fermezza la scelta di non volerci tornare a vivere. “Ho sacrificato molto per andare a vivere a New York. Puoi lavorare bene, farai carriera, ma la tua vita sarà vuota”. Una frase che racchiude il bilancio di dieci anni intensi, fatti di ambizioni, conquiste, ma anche di delusioni profonde.
Per il futuro, ha spiegato che potrebbe visitare le Hawaii per una vacanza, ma non immagina un ritorno stabile negli Stati Uniti. L’America, soprattutto New York, per lei ha perso quell’aura mitica che aveva accompagnato la sua adolescenza. Ora, la scelta di riabbracciare la sua città natale non rappresenta un passo indietro, ma piuttosto un nuovo inizio, basato su priorità e valori che nel tempo sono cambiati.
