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Nico Ratti, content creator argentino, ha deciso di trasferirsi in Danimarca per motivi di lavoro e di raccontare la sua esperienza quotidiana sui social. Nei suoi video non parla solo di pratiche burocratiche e di adattamento a un Paese con usi e costumi molto diversi da quelli dell’America Latina o dell’Italia, ma affronta anche temi pratici che incuriosiscono chiunque pensi di vivere all’estero: il costo della vita e il potere d’acquisto.
La Danimarca non ha un salario minimo imposto per legge, ma secondo le principali stime, la retribuzione base riconosciuta dai contratti collettivi parte da circa 130 corone l’ora, l’equivalente di 17,42 euro. Una cifra che può sembrare alta, ma che va rapportata ai prezzi locali. Prezzi diversi dall'Italia? Non proprio. Proprio per questo, Nico ha deciso di andare in un supermercato danese per verificare quanta spesa si possa fare con un’ora di lavoro.
Spesa in Danimarca: cosa si compra con 130 corone
L’esperimento è semplice: con in tasca l’importo corrispondente a sessanta minuti di lavoro, Nico ha riempito il suo carrello con prodotti di uso quotidiano. Ecco cosa ha acquistato:
- Cinque banane: 12,50 DKK (1,70 €)
- Un pacco di spaghetti italiani “Bragagnolo”: 15 DKK (2,00 €)
- Un litro di latte danese: 12 DKK (1,60 €)
- Sei uova: 24 DKK (3,20 €)
- Un barattolo di marmellata alle fragole: 9 DKK (1,20 €)
- Pane in cassetta al latte: 7 DKK (0,95 €)
- Un pacchetto di stick di salame: 12 DKK (1,60 €)
- 140 grammi di petto di pollo (in offerta, presumibilmente perché prossimo alla scadenza): 31 DKK (4,15 €)
Il totale? 133.20 corone, poco più rispetto alle 132 corone, ma parliamo di spiccioli di differenza. Il pollo, pur essendo in promozione, risulta l’alimento più costoso, mentre la frutta e i prodotti da forno hanno prezzi sorprendentemente accessibili.

Differenze con l’Italia e percezione dei prezzi
Confrontando i prezzi danesi con quelli italiani, traspare un aspetto importante: tolto il pollo, molti prodotti costano uguale o addirittura meno rispetto all’Italia. In particolare il pane, la frutta e la pasta non presentano differenze sostanziali, anzi in alcuni casi risultano più convenienti (in Italia non esiste la marmellata a 1€, nemmeno nei discount). È un dato che sorprende, considerando che la Danimarca è spesso percepita come un Paese molto caro.
Va anche detto che lo stato sociale danese garantisce servizi che in Italia costano di più o sono meno accessibili. Sanità, trasporti e istruzione, ad esempio, sono sostenuti da un sistema fiscale più alto, ma restituiscono ai cittadini un forte senso di sicurezza economica e sociale. Questo spiega perché tanti lavoratori stranieri scelgano la Scandinavia come meta per migliorare la propria qualità di vita.
Vivere e lavorare in Danimarca: oltre la spesa quotidiana
L’esperimento al supermercato non vuole essere solo un confronto di prezzi. Mostra piuttosto come la percezione del costo della vita cambi quando cresce anche il potere d’acquisto. Con uno stipendio medio, in Danimarca si riesce a coprire la spesa alimentare senza sacrifici e a mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.
Per Nico, raccontare tutto questo significa aiutare chi valuta di trasferirsi a farsi un’idea più concreta. Non si tratta solo di guadagni, ma di come quei guadagni si trasformano in beni e servizi utili ogni giorno. Il suo approccio diretto e pratico ha attirato l’attenzione di tanti utenti che sognano una vita al Nord Europa o che semplicemente si chiedono come vivano i cittadini danesi. Un'altra tiktoker ha fatto un video uguale, mostrando cosa si può comprare con un'ora di stipendio in Germania.
