Ho la targa dell'auto rovinata, posso fare il duplicato? La risposta dell'esperta

Può succedere che la targa dell’auto diventi illeggibile: un urto in fase di parcheggio, un incidente stradale più serio, una manovra maldestra o semplicemente l’usura dovuta a sole e pioggia possono rovinare irrimediabilmente i numeri e le lettere. Quando la targa perde leggibilità, il dubbio nasce spontaneo: posso fare un duplicato di quella esistente? La risposta, confermata da esperte di pratiche automobilistiche e dal Codice della Strada, è chiara: il duplicato targa non esiste. Bisogna procedere con la reimmatricolazione e ottenere una nuova targa.

Il duplicato della targa non è previsto dalla legge

Le professioniste del profilo TikTok @autoservice.sas, specializzate in pratiche auto, hanno spiegato in modo diretto: non esiste alcuna possibilità di ottenere un duplicato della vecchia targa. Ogni combinazione alfanumerica è unica e collegata al veicolo e al suo proprietario. Per questo motivo, nel momento in cui la targa viene smarrita, rubata o diventa illeggibile, l’unica via percorribile resta la reimmatricolazione con rilascio di una nuova targa e di un nuovo libretto di circolazione.

Il duplicato delle targhe rovinate non esiste: bisogna chiederne una nuova.
Il duplicato delle targhe rovinate non esiste: bisogna chiederne una nuova.

Il costo varia in base alla regione e ai diritti di motorizzazione, ma in media oscilla tra i 180 e i 300 euro. Questa cifra copre le spese di gestione burocratica, l’emissione del nuovo numero di targa e l’aggiornamento al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Le sanzioni per chi circola con una targa illeggibile

L’articolo 102 del Codice della Strada stabilisce che circolare con una targa non leggibile comporta una sanzione amministrativa che va da 42 a 173 euro. Non si tratta soltanto di una multa: le autorità possono imporre anche sanzioni accessorie. In particolare, il veicolo rischia il fermo amministrativo di tre mesi e la confisca della targa deteriorata. Nei casi più gravi, ad esempio quando il problema si ripete senza che il proprietario provveda alla sostituzione, è prevista perfino la confisca del veicolo.

Se la targa risulta alterata volontariamente per rendere difficile l’identificazione del mezzo, si entra in un campo penale. In quel caso l’automobilista non rischia soltanto sanzioni economiche ma anche conseguenze giudiziarie.

Perché il duplicato non è consentito

Il divieto di duplicazione non nasce da un eccesso di burocrazia, ma da motivi di sicurezza e identificazione. La targa rappresenta il documento visivo che lega in maniera univoca veicolo e proprietario. Permettere copie identiche favorirebbe clonazioni e reati legati a veicoli rubati. Inoltre, una targa smarrita o sottratta potrebbe finire su un mezzo utilizzato per attività illecite.

Le norme italiane, attraverso gli articoli 100 e 102 del Codice della Strada, impediscono qualsiasi tentativo di duplicazione proprio per garantire la tracciabilità e l’autenticità della targa. Questa disciplina è stata pensata per proteggere la collettività e rendere più efficace il lavoro delle forze dell’ordine.

La procedura corretta per sostituire la targa

Quando una targa diventa illeggibile, l’automobilista deve rivolgersi alla Motorizzazione Civile o a un’agenzia di pratiche auto autorizzata. Prima di tutto occorre presentare una denuncia di smarrimento, furto o deterioramento presso gli uffici di Polizia o Carabinieri. Solo dopo si potrà avviare la reimmatricolazione.

La nuova immatricolazione prevede il rilascio di:

  • una nuova targa con numerazione diversa;
  • un nuovo libretto di circolazione aggiornato;
  • l’iscrizione aggiornata al Pubblico Registro Automobilistico.

Chi segue correttamente la procedura evita non solo multe e fermi amministrativi, ma anche il rischio di problemi legali più gravi in caso di controlli.

Cosa rischia chi non interviene subito

Trascurare una targa deteriorata non è mai una buona idea. Un controllo casuale da parte delle forze dell’ordine può trasformarsi in un blocco forzato del veicolo. In passato, diversi automobilisti hanno raccontato di aver ignorato piccoli graffi o scolorimenti, salvo poi ritrovarsi con la macchina ferma per tre mesi. La normativa attuale non lascia margini di discrezionalità: quando la targa non è più leggibile, la sostituzione diventa obbligatoria.

Chi sceglie di agire subito, al contrario, si mette al riparo da multe e complicazioni, e garantisce al proprio veicolo la piena regolarità prevista dalla legge italiana.

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