Milano, va a fare colazione (dolce e salata) da Cracco in Galleria: lo scontrino finale

Milano, Carlo Cracco e la Galleria Vittorio Emanuele: tre elementi che evocano lusso, esclusività e prezzi inevitabilmente alti. La città lombarda, già nota per il costo elevato della vita, specialmente nella zona del Duomo, ha reso quasi normale pagare un semplice caffè al banco 2 o 3 euro. Ma quanto può costare una colazione completa, dolce e salata, nel locale di uno degli chef più celebri d’Italia? La risposta arriva da Cracco Cafè in Galleria, meta scelta da Mocho, content creator milanese seguito da centinaia di migliaia di persone.

Una colazione completa nel cuore di Milano

Mocho, già proprietario di una catena di hamburgerie e noto per i suoi contenuti dedicati ai locali più famosi di Milano e talvolta del resto d'Italia, ha deciso di testare l’esperienza della colazione da Cracco. Nel suo video ha mostrato con precisione cosa ha ordinato e quanto ha speso, offrendo così un racconto diretto e senza filtri.

Pane, burro e marmellata hanno comunque quel tocco di stile immancabile in un locale gestito da Carlo Cracco
Pane, burro e marmellata hanno comunque quel tocco di stile immancabile in un locale gestito da Carlo Cracco

Il menù scelto è stato piuttosto variegato. Comprendeva una spremuta d’arancia fresca, un croissant ripieno di crema pasticcera, un caffè americano, il famoso pane burro e marmellata alla Cracco — preparato con un pane particolare e curato nei minimi dettagli — oltre a un toast prosciutto e formaggio e due piccoli pasticcini. A questi piatti, facenti parte del "menù colazione" venduto a 22€, si sono aggiunti due extra: un succo di frutta all’albicocca e le Eggs Benedict, specialità internazionale a base di pane tostato, uova in camicia, salsa olandese e, spesso, prosciutto cotto o salmone. Infine, in tavola è arrivata anche una bottiglietta di acqua San Pellegrino da mezzo litro.

Lo scontrino finale da Cracco in Galleria

Il conto presentato a fine colazione ha confermato ciò che molti sospettavano: sedersi in Galleria Vittorio Emanuele non è economico. Mocho ha spiegato che il menù “colazione italiana” (spremuta, croissant, caffè, pane con burro e marmellata, toast e pasticcini) costa 22 euro. A parte, le Eggs Benedict sono vendute a 10 euro, mentre il succo di albicocca ha inciso per 8 euro e l’acqua minerale per 4 euro. Totale: 44 euro.

Osservando il dettaglio, 22 euro per un menù completo servito al tavolo nel cuore del centro di Milano non appaiono così esorbitanti. Tuttavia, alcune voci dello scontrino colpiscono: il succo di frutta da 8 euro, pur probabilmente biologico e di alta qualità, resta un prezzo molto elevato; le Eggs Benedict a 10 euro, invece, possono essere considerate una cifra proporzionata se si pensa alla complessità della preparazione e all’attenzione che questo piatto richiede.

Rapporto qualità-prezzo: esperienza o lusso?

Il caso della colazione da Cracco riapre un dibattito che a Milano non sembra spegnersi mai: vivere il centro costa, e non solo in termini di affitto. Mangiare o bere in una delle zone più iconiche d’Italia da uno degli chef più famosi d'Italia comporta inevitabilmente un sovrapprezzo, spesso giustificato non solo dalla qualità del prodotto ma anche dall’unicità del contesto.

Le porzioni non risultano enormi, ma l’esperienza in sé, tra location d’eccellenza e servizio curato, ha un valore che va oltre il cibo servito. In effetti, poter gustare pane, burro e marmellata “alla Cracco” seduti in Galleria è una piccola esperienza di lusso che molti scelgono di concedersi raramente, magari una o due volte l’anno.

Vale la pena fare colazione da Cracco?

Alla fine del racconto di Mocho, resta una domanda che ogni milanese e turista si pone: conviene davvero? La risposta dipende dalle aspettative. Per chi desidera semplicemente una colazione veloce e abbondante, esistono alternative più economiche nei dintorni. Per chi, invece, vuole vivere un momento unico, degustando prodotti selezionati in uno dei luoghi più iconici della città, i 22 euro del menù “colazione italiana” non rappresentano una spesa impossibile.

Naturalmente, aggiungendo piatti e bevande extra, il prezzo cresce rapidamente, e per questo molti consigliano di restare sul menù base. Così facendo, si ha la possibilità di vivere Milano da protagonista, senza superare un budget che, pur alto rispetto alla media nazionale, resta sostenibile in confronto al valore simbolico e gastronomico dell’esperienza.

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